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Peppino Tinari, Ristorante Villa Maiella, al XX Appuntamento con la Daunia

Peppino  Tinari, Ristorante Villa Maiella, al XX Appuntamento con la Daunia

By Giuseppe

PEPPINO (GIUSEPPE) TINARI
RISTORANTE VILLA MAIELLA – GUARDIAGRELE (CHIETI)

Passo spesso dall’Abruzzo e dal Molise; dall’autostrada A14 si vede l’imponenza del massiccio che sovrasta Lanciano. Ogni volta mi riprometto di fermarmi qualche giorno per andare a conoscere da vicino cosa nasconde quella maestosità della Maiella e il suo territorio… ma manca sempre il tempo.
E’ però proprio vero che, se Maometto non va alla montagna, la montagna va a Maometto.
Arrivo da Peppe Zullo domenica mattina per l’appuntamento con la Daunia che da 20 anni cerca di smuovere le coscienze dei Pugliesi, quelli coi calli alle mani, quelli che sono ancorati alla loro terra e alle proprie variegate tradizioni di un territorio lungo 400 km… troppo lontano dalla “civiltà” industriale. Ne riparleremo in altra sede, ora il protagonista è Peppino Tinari ed è proprio Peppe Zullo a presentarmelo.

Peppe Zullo, chi è Peppino Tinari?
“Una forza della natura. Ecco cos’è Peppino Tinari, chef e patron del ristorante Villa Maiella di Guardiagrele, suggestivo borgo storico ai piedi dei monti della Maiella, nell’entroterra chietino. È l’espressione di quella istintiva propensione culinaria che la regione custodisce da secoli: non a caso, a Villa Santa Maria, nella bassa valle del fiume Sangro, San Francesco Caracciolo (1563–1608), protettore dei cuochi, fondò la prima scuola di cucina italiana”.
Angela e Peppino TinariAggiunge Peppino Tinari-“ È dal 1968 che Villa Maiella onora la storia e l’evoluzione della gastronomia abruzzese. All’inizio era un semplice bar, poi trasformato dai miei genitori in un’osteria con cucina casalinga, dove si proponevano i piatti della zona, dal coniglio cotto “sotto il coppo”, al capretto al forno con le patate, alle “pallottine”, polpette di cavallo”.
Nel 1984, Peppino entra in cucina. E’ solo ventitreenne, ma ha già una solida formazione alle spalle (prima l’Istituto Alberghiero a Roccaraso, dove comprende per la prima volta cosa significhi essere cuochi, e poi un’esperienza all’Hôtel Cipriani di Venezia, con lo chef Giovanni Spaventa, che considera il suo secondo maestro, dopo l’insegnante Domenico Stanziani, e il suo secondo padre. Stanco di vivere in Laguna – «Mi mancava proprio la mia terra… Quando lavoravo a Venezia, quelle poche volte in cui tornavo qui a Guardiagrele, mi faceva un piacere enorme risentire i profumi dell’orto di mio padre e della cucina di mia madre, quell’odore del carbone che ardeva nella fornacella dove stava cuocendo il sugo nel tegame di terracotta…», racconta. – torna nell’osteria di famiglia, deciso a trasformarla in un vero ristorante. «Convinsi  mia madre a togliere le posate con il manico di plastica e le stoviglie da ospedale, a introdurre le pentole di rame, da rifare la cucina dotandola di strumenti moderni… E mia madre mi sostenne».
Così Peppino, prende in mano il locale, affiancato da mamma Ginetta e papà Arcangelo, e inizia a farsi una sua clientela che lo segue con affetto.

Nasce così Villa Maiella – «L’abbiamo chiamato così perché è il nome della località in cui si trova, all’interno del Parco nazionale della Maiella» – e, accanto a lui, in cucina arriva la moglie Angela: «All’inizio, era un po’ spaventata all’idea di stare ai fornelli, ma nel corso degli anni è diventata più brava di me, soprattutto nell’arte pasticciera». Nel ’93, il salto di qualità: viene ingrandito il locale e, sopra la struttura, ricavato un hôtel con quattordici camere.

Oggi, Villa Maiella (in cui lavorano anche i due figli di Peppino, Pascal
in sala dal 2011 dopo le esperienze lavorative presso il Ristorante Dal Pescatore a Canneto sull’Oglio e successivamente in Francia presso L’Auberge de L’Ill   e l’altro figlio Arcangelo in cucina dal 2013 dopo l’esperienza di tre anni in Francia presso Michel Bras a Laguiole) è al vertice della cucina abruzzese. Peppino ha ricevuto numerosi riconoscimenti, come la nomina a Cavaliere Ufficiale della Repubblica Italiana. Meritato premio per la sua filosofia di lavoro: cercare sempre il meglio e pretendere il massimo da sé stesso e dagli altri. Peppino Tinari si tiene continuamente aggiornato, ponendosi sempre l’obiettivo di mantenere alta la qualità: chiede di lavorare sempre con il massimo impegno e di rispettare sia la materia prima, di cui ha un vero e proprio culto, da quando entra in cucina a quando viene presentata in tavola, sia la soddisfazione del cliente.
«La mia è una cucina di territorio che definirei personale. Un territorio che vado sempre a reinterpretare in base a nuovi modi di cucinare, pur senza escludere quelli tradizionali: se sai usare il fiammifero, puoi anche usare il forno computerizzato…». Al di là dell’innovazione, comunque, ciò che conta è la sostanza, la difesa del sapore genuino. La sua è una cucina essenziale – «quando ci sono tre elementi in un piatto, sono anche troppi» – che dentro di sé nasconde il massimo della ricerca.

Ora non ho più scuse, dopo il racconto di Peppino, dopo il suo invito, ora tocca a me andare alla Montagna… a Villa Maiella.

Giuseppe Danielli
Direttore e Fondatore
Newsfood.com

 

NOTA: Curriculum di Peppino Tinari

Nome:            Giuseppe
Cognome:        Tinari
Luogo di nascita    Guardiagrele
Data di nascita    19/01/1961
Residenza        Via Sette Dolori, 20 – Guardiagrele (Ch)

Giuseppe Tinari è nato a Guardiagrele nel 61 e la sua passione per la cucina presto diventa evidente, fin da giovanissimo si cimenta con i piatti poveri del territorio (lumache, baccalà, braciole d’asino) nella trattoria  avviata nel 1968  dalla madre Ginetta e dal papà Arcangelo, frequentata soprattutto dagli operai della vicina fornace e dagli autisti del molino.
Nel 1975 frequenta la scuola alberghiera di Roccaraso e nello stesso tempo fa esperienza  prima nei ristoranti della zona e poi, per diverse stagioni, nel prestigioso Cipriani di Venezia.
Nel 1984 sposa  Angela e insieme decidono di riprendere l’attività di famiglia.
Villa Maiella da trattoria familiare man mano si trasforma:  nascono i primi menu, la carta dei vini, la carta dei dolci  e, l’ultima, la carta degli oli (esclusivamente abruzzesi).
Pian piano arrivano le prime segnalazioni sulle guide nazionali, gli articoli sulla stampa di settore e non,  riscontri e riconoscimenti che hanno premiato un percorso di passione e di impegno.
Nel 2010 il riconoscimento della Stella Michelin
Dal 1992 numerose presenze in Rai, ospite di Antonella Clerici, Bigazzi, Vissani, Sveva Sagramola. Ha rappresentato la cucina abruzzese  nel mondo da Philadelphia, a Londra, Parigi, Helsinki, Malmo, Zurigo e  Australia . Nel 2002 in Giappone alla presentazione dei mondiali di calcio con la squadra di cuochi capitanata da Vissani,  e, di nuovo, nel 2007 come rappresentante della cucina abruzzese a Tokyo.Nel 2008 cena della tradizione abruzzese a Osaka e Kyoto.
Partecipazione a tutte le edizioni del Salone del Gusto a Torino in rappresentanza della pasta De Cecco.
D’importante rilievo, nel 2005, il pranzo per il Presidente Ciampi in visita in Abruzzo.
Nel 2009 pubblicazione del primo libro dal titolo Angela e Peppino Tinari , i sapori della Maiella.
Ad oggi impegnato come docente presso Alma Scuola Internazionale di Cucina Italiana a Colorno.
Ottobre 2013 e Settembre 2014  rappresentanza della cucina abruzzese ad Honk Kong.

Hotel Ristorante Villa Maiella
Via Sette Dolori, 30
66016 Guardiagrele Ch
Tel. 0871/809319
Fax 0871/809720
info@villamaiella.it
http://www.villamaiella.it

 

 

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