FREE REAL TIME DAILY NEWS

Pasqua: la crisi non vince, gli italiani non rinunciano alla tavola e alla tradizione

Pasqua: la crisi non vince, gli italiani non rinunciano alla tavola e alla tradizione

By Redazione

Tra pranzi, gite fuori porta, vacanze in Italia e all’estero si prevede una spesa complessiva di 10 miliardi di euro.
 
La Cia sottolinea che, nonostante i rincari al dettaglio per alcune produzioni tipiche (in particolare le colombe), la spesa alimentare non frena (più 5 per cento rispetto allo scorso
anno). In 600 mila hanno scelto la vacanza in campagna.
 
Come a Natale e a Capodanno scorsi, anche a Pasqua la crisi non morde. E così gli italiani, nonostante le difficoltà economiche e i rincari al dettaglio per alcune produzioni
tipiche (dolci come le colombe e la pizza pasquale, carne e alcuni tipi di salumi), non rinunciano alla tavola, alla tradizione e alle vacanze. Spenderanno 3,5 miliardi (il 5 per cento in
più rispetto all’anno passato) per i tipici pranzi e colazioni pasquali, con prodotti tradizionali e legati alle nostre terre (agnello, salumi, formaggi, ortaggi, frutta, dolci, uova,
pasta, vini e spumanti). E circa 600 mila, dei 7 milioni che hanno scelto di fare le valigie per godersi questo periodo di festa, riempiranno gli oltre 18 mila agriturismi del nostro Paese che,
così, registrano il tutto esaurito dopo il calo (oltre il 6 per cento) di presenze del 2009. A sostenerlo è la Cia-Confederazione italiana agricoltori per la quale tra pranzi, gite
fuori porta, vacanze in Italia e all’estero si prevede una spesa complessiva di 10 miliardi di euro (più 12 per cento nei confronti dell’anno scorso).

La Cia evidenzia che gli italiani ripartiranno in questo modo le spese per allestire i pranzi di Pasqua e di Pasquetta, dove sarà un trionfo per i prodotti tipici: 520 milioni di euro per
pane, paste e dolci; 690 milioni di euro per i formaggi; 840 milioni di euro per salumi, insaccati, agnelli e carni; 410 milioni di euro per ortofrutticoli (in particolare, carciofi, asparagi,
radicchio) e per i legumi; 290 milioni di euro per l’olio d’oliva; 620 milioni di euro per vini e spumanti. Da non dimenticare, poi, le uova che durante questa settimana santa se ne consumeranno
più di 380 milioni, soprattutto per preparare i classici dolci pasquali, per una spesa complessiva che si aggira attorno ai 130 milioni di euro.

Insomma, pur in presenza di una Pasqua più “cara”, sulle tavole imbandite e nelle “scampagnate” per le cosiddette gite “fuori porta” del giorno di Pasquetta faranno la parte del leone,
oltre ai tradizionali dolci (uova, colombe), i prodotti tipici e di qualità che costituiscono -afferma la Cia- un grande patrimonio per il nostro Paese. Non solo, però, Dop, Igp,
Doc e Igt, ma anche quelli che hanno tradizioni profonde, un forte legame con il territorio e che non hanno ancora avuto il riconoscimento europeo. C’è, infatti, una ricerca, da parte
degli italiani, di prodotti di “nicchia”, frutto della paziente e secolare opera dei nostri agricoltori.
 
Da rilevare, inoltre, che la lunga schiera degli agro-vacanzieri – come afferma Turismo Verde, l’associazione agrituristica della Cia – non sarà composta, come l’anno passato, per la
stragrande maggioranza dai nostri connazionali, ma anche e soprattutto dagli stranieri (oltre il 25 per cento del totale). In quasi tutte le regioni si ha il tutto esaurito. Le più
gettonate sono la Toscana, il Lazio, l’Umbria, la Sicilia, la Basilicata, il Veneto, le Marche. Ma anche nelle altre regioni e nelle isole le previsioni evidenziano una costante crescita di
presenze. “Pienone” annunciato soprattutto per gli agriturismi nei pressi delle città d’arte e delle località di mare.
Soltanto nel week-end pasquale – sostiene Turismo Verde-Cia – il settore agrituristico metterà in moto un giro di affari attorno ai 150 milioni di euro.

Le aziende agrituristiche italiane hanno più di 190 mila posti letto e quelle con la ristorazione sono oltre 9 mila (per 337.385 coperti), mentre quelle con agricampeggio sono circa mille;
quelle con maneggi di cavalli 1615; quelle con escursionismo 3140 e quelle con mountain bike 2398. Il tutto per un fatturato annuo che supera abbondantemente il miliardo di euro.
La durata media del soggiorno agrituristico di questo periodo festivo è di tre giorni (in particolare sabato, domenica e lunedì prossimi, che coincidono, appunto, con la Pasqua e la
Pasquetta).

VISITA LO SHOP ONLINE DI NEWSFOOD