Vacanze di Pasqua: confusione sulle cifre, ma l’agriturismo è certamente in ripresa (+15%)

30 Marzo 2010
Mare, laghi e città d’arte sostengono la crescita della domanda di agriturismo per il periodo di Pasqua, che segna un confortante recupero del 15% rispetto allo stesso periodo dell’anno
scorso. I 197 mila posti letto del settore – secondo le stime di Agriturist (Confagricoltura) – saranno occupati al 70% per una media di 2,5 giorni, totalizzando complessivamente poco meno di
350 mila presenze e un fatturato, compresa la ristorazione e i servizi ricreativi e culturali, di circa 60 milioni di euro. Su questo dato, indubbiamente positivo, pesa tuttavia il fatto che le
prossime festività del 25 Aprile e del Primo Maggio non consentono di fare “ponte”.
Le regioni più richieste, secondo quanto rilevato attraverso le visite al portale internet http://www.agriturist.it, sono, come lo scorso anno, Toscana, Campania, Lombardia, Lazio e Puglia; ma
soprattutto la Campania (che si lascia definitivamente alle spalle l’emergenza rifiuti) e la Puglia, con un incremento di domanda nell’ordine, rispettivamente, del 25% e del 18%, si propongono
come le vere sorprese della Pasqua 2010. La crisi continua a farsi sentire in Toscana e Umbria, che sono le regioni a più alta densità di offerta agrituristica. Fra le province,
in evidenza, oltre a quelle campane, Siena e Roma. Per quanto riguarda la domanda estera, debole il riscontro da Germania (- 9%) e Gran Bretagna (- 21%) mentre crescono gli ospiti provenienti
dalla Francia ( 16%).
Agriturist ha anche compiuto una attenta indagine sulle previsioni complessive per il turismo di Pasqua 2010, per verificare se alla tendenza positiva delle “vacanze in fattoria” corrisponde
analogo orientamento del comparto turistico in generale. Le previsioni pubblicate dalle diverse organizzazioni di categoria e dal Dipartimento per il Turismo, col supporto di sondaggi
più o meno rigorosi, mettono in evidenza forti contraddizioni. La Confesercenti annuncia 400 mila turisti in meno rispetto alla Pasqua 2009, la Federconsumatori non propone confronti
precisi ma sottolinea che la crisi perdura e i segnali di ripresa non ci sono. Il Dipartimento per il Turismo sostiene invece che ci sarà una crescita del 16%, mentre Federalberghi parla
di un 8%. In questo scenario alquanto contraddittorio, il risultato positivo dell’agriturismo assume particolare significato e premia i prezzi contenuti, l’elevata qualità
dell’accoglienza, il qualificato messaggio enogastronomico e naturalistico dell’ospitalità nelle imprese agricole.