Osservare il midollo spinale per predire l’arrivo dell’Alzheimer
10 Agosto 2010
Un marcatore biologico, presente nel midollo spinale (liquido cerebrospinale) annuncia l’arrivo dell’Alzheimer con largo anticipo (e con quasi certezza di diagnosi).
Questa la comunicazione di una ricerca dell’Università di Ghent (Belgio), diretta da Geert De Meyer e pubblicata su “Archives of Neurology”.
La ricerca si è basata sull’analisi di 400 volontari anziani: 114 con funzioni cognitive normali, 200 con leggeri disturbi cognitivi, 102 con Alzheimer. Gli studiosi dell’Adni
(Alzheimer’s disease neuroimaging initiative) hanno eseguito diversi test, rilevando nel 90% dei malati lo stesso marcatore biologico. E tale “spia” era presente anche nel 72% di quelli con
leggeri disturbi .
Successivamente, gli esperti hanno continuato il monitoraggio, focalizzandosi su 57 pazienti con leggeri disturbi cognitivi. Osservandoli, il team Adni ha constatato come il marcatore
predicesse con un efficacia del 100% la presenza futura di Alzheimer’s.
Ad oggi, per statistiche dell’OMS ci sono 37 milioni di persone soffrono di demenza e nella maggioranza dei casi la causa è proprio l’Alzheimer.
Secondo De Meyer e colleghi, la scoperta del marcatore nel liquido cerebrospinale rappresenta un opzione in più contro la malattia. Secondo i ricercatori, “Il morbo precede i primi
sintomi di oltre 10 anni”: l’identificazione precoce porta così a terapie in anticipo.
Fonte: Geert De Meyer; Fred Shapiro; Hugo Vanderstichele; Eugeen Vanmechelen; Sebastiaan Engelborghs; Peter Paul De Deyn; Els Coart; Oskar Hansson; Lennart Minthon; Henrik Zetterberg;
Kaj Blennow; Leslie Shaw; John Q. Trojanowski. “Diagnosis-Independent Alzheimer Disease Biomarker Signature in Cognitively Normal Elderly People”. Arch Neurol, Aug 2010; 67: 949 – 956.
doi:10.1001/archneurol.2010.179
Matteo Clerici
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