FREE REAL TIME DAILY NEWS

OGM, Veronesi: “Nessun rischio per la salute”

By Redazione

Quella contro gli OGM è una battaglia, inutile due volte, sia concettualmente che praticamente.

Questo il pensiero del professor Umberto Veronesi, presente all’assemblea di Assobiotec (l’associazione nazionale per lo sviluppo delle biotecnologie), dove ha ricevuto l’Assobiotec Award, per
l’impegno nell’innovazione della ricerca scientifica.

In primis, afferma Veronesi, il contrasto agli OGM è più “Una battaglia ideologica” che un’opposizione basata su reali argomenti.

Inoltre, è in ogni caso “Una battaglia persa” perché “Tutti mangeremo, e in parte già’ mangiamo, alimenti OGM” ed i prodotto agricoli OGM non comportano “Assolutamente
nessun rischio per la salute”.

Il professore, che si dice “Un grande sostenitore dell’utilizzo delle conoscenze genetiche per tutte le attività’ umane, comprende quelle agricole” spiega in dettaglio il suo pensiero.

Dice Veronesi: “Non vedo ostacoli alla produzione di OGM, le variazioni genetiche accadono da millenni. Il mandarino e’ un OGM, come il mulo. Certo, sono organismi geneticamente modificati sul
campo con difficoltà e anche con errori”. Inoltre, “L’80% della soia che importiamo e’ già’ OGM, come il 30% del mais. E inevitabilmente arriveremo a coltivarli anche qui,
perché’ non c’è’ nessun motivo per temerli”.

Sulle biotecnologie alimentari si è anche espresso Alessandro Sidoli, presidente Assobiotec.

Secondo Sidoli, sull’argomento “Serve un un confronto serio, oggettivo, non ideologico, che coinvolga tutti gli attori del sistema, non ultimo i consumatori. Noi per primi, forse non abbiamo
gestito al meglio la comunicazione, lasciando ai media la possibilità’ per diffondere un messaggio allarmistico”. Non è infatti una scelta corretta “Seriamente sostenere che
prodotti ‘adottati’ da oltre 30 Paesi in meno di 15 anni, impiegati da 15 milioni di agricoltori, in coltura su oltre 120 milioni di ettari, non servano?”.

Allora, si dovrebbe cominciare “Dal diritto sacrosanto dei ricercatori d’Italia attivi in ambito agro-biotecnologico a portare in campo, per le necessarie sperimentazioni controllate, i
risultati delle loro ricerche in laboratorio e in serra”.

Matteo Clerici

ATTENZIONE: l’articolo qui riportato è frutto di ricerca ed elaborazione di notizie pubblicate sul web e/o pervenute. L’autore, la redazione e la proprietà, non
necessariamente avallano il pensiero e la validità di quanto pubblicato. Declinando ogni responsabilità su quanto riportato, invitano il lettore a una verifica, presso le fonti
accreditate e/o aventi titolo.

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: