OGM: dalla Consultazione nazionale un risultato eccezionale
13 Novembre 2007
“Un risultato eccezionale che conferma la volontà degli italiani a contrastare gli Organismi geneticamente modificati, è una dimostrazione di una scelta a sostegno e a difesa
dell’agroalimentare di qualità, di un’agricoltura fortemente diversificata come quella italiana”. Lo ha sostenuto il presidente nazionale della Cia-Confederazione italiana agricoltori
Giuseppe Politi in merito ai dati raccolti, nel corso della Consultazione nazionale promossa dalla Coalizione “ItaliaEuropa – Liberi da Ogm”, dove i voti raccolti sono stati 3.086.524, di cui
3.068.958 sì (99,43 per cento) e 17.566 no (0,57 per cento).
“Il significativo successo della Consultazione e l’attenzione mostrata dal mondo politico, economico e sociale -ha rilevato Politi- dimostrano che nel nostro Paese c’è una forte
sensibilità verso un problema come quello degli Ogm. La sicurezza alimentare, il principio di precauzione, la qualità delle produzioni sono argomenti che stimolano gli interessi
degli italiani i quali hanno, anche in questa occasione, ribadito l’intenzione di voler mangiare bene e sano, di mangiare tipicità”.
“Come Cia -ha aggiunto il presidente confederale- ci siamo impegnati in maniera decisa e capillare su tutto il territorio nazionale per la piena riuscita della Consultazione sugli Ogm. La
nostra è stata una mobilitazione totale, con iniziative durante le quali sono stati raccolti di pareri di decine di migliaia di cittadini. Insomma, un apporto realmente che ha consentito
di ottenere l’importante risultato. Un’azione propulsiva per sensibilizzare l’opinione pubblica verso una questione che interessa sia i consumatori che gli agricoltori”.
“Con l’occasione ribadiamo -ha concluso Politi- che gli Ogm non servono all’agricoltura e che i produttori hanno bisogno di reali certezze per operare sul mercato. Il nostro è stato,
quindi, un impegno per contrastare gli Ogm e con essi tutti i vari tentativi per favorire una loro utilizzazione. Un’azione per garantire i consumatori e i primati alimentari e gastronomici che
il ‘made in Italy’ vanta nel mondo intero”.