Non solo celiachia. Tumori: ecatombe per grano al glifosato importato dall’estero

15 Marzo 2017
ULTIM’ORA vedi comunicato di Agrofarma – Federchimica in calce all’articolo
Mercoledì, 13 marzo,
Nota del Direttore… sembrerebbe che il glifosato non sia cangerogeno – secondo le conclusioni tratte dall’Echa che oggi ha confermato la non cancerogenicità del glifosate… ma aspettiamo le decisioni finali della commissione europea, sperando che il glifosato non sia classificato come un semplice ingrediente per gelati e granatine… se così dovesse avvenire, il dott. Rocco Berloco non potrebbe affermare che il glifosato è responsabile di tumori e dei morti per tumori causati dal glifosato si dovrà dire che sono caduti accidentalmente).
Questa premessa ironica dovrebbe far sorridere ed invece c’è solo da piangere perchè il solo che vince sempre è il Dio Denaro.
Giuseppe Danielli
IL MEDICO ALTAMURANO ROCCO BERLOCO, OMOTOSSICOLOGO, ESPERTO DI ALIMENTAZIONE, CONTRO IL GLUTINE
TUMORI ECATOMBE MONDIALE PER GRANO IMPORTATO DALL’ESTERO
Giovanni Mercadante
Altamura, 13 marzo 2017
Il grano importato continua a far parlare di sé. (ndr … ma non abbastanza perchè si continua a morire – Invece di ragionare sul basso costo del grano importato -dove il problema è solo economico- non sarebbe più logico pretendere un grano più salutare -scevro da glifosato ed erbicidi che ci fanno morire? ).
Sempre al centro dell’attenzione da parte della Confagricoltura che lamenta l’eccessiva quantità di grano estero immesso sul mercato a danno dei coltivatori italiani. La quotazione estera è la metà di quella nazionale. La cerealicoltura è stata messa in ginocchio dalla politica folle della Comunità Europea per favorire le grandi multinazionali.

Sembra che non ci siano soluzioni a breve termine, se non provvedimenti tamponi per calmare le acque agitate.
Nonostante gli allarmi che il frumento importato è trattato con erbicidi e quindi dannoso alla salute, tutto resta inalterato. Anzi, ancora recentemente è stato siglato un accordo tra UE e Canada per favorire l’importazione in Italia, mentre il Ministero dell’Agricoltura italiano ha prorogato anche la norma dell’utilizzo del glifosato proprio per giustificare il sottile legame tra i due grani trattati con l’agrofarmaco.
Sul piano della salute, il grano estero si è fatto una brutta nomea: prezzo basso, di qualità scadente, perché portato a maturazione precoce mediante il glifosato, anche se con qualche valore proteico maggiore ma discutibile.

Pensiamo, per esempio all’Argentina dove è stato riscontrato un elevato tasso di leucemia a causa della vicinanza dei campi irrorati dagli aerei col predetto erbicida. La città di San Salvador, è tristemente nota come “ciudad del cáncer” (la città del cancro”), a causa dell’elevato numero di morti per cancro.
Il tema del grano estero ha acceso una forte avversione all’elevato valore di glutine (high glutine sensivity), registrando un’alterazione dovuta alla sua intolleranza che provoca l’infiammazione della mucosa del piccolo intestino che regredisce solo osservando una rigida dieta di alimenti non contenenti glutine. La componente primaria del glutine, detta gliadina, è presente maggiormente nei frumenti, cioè nel grano, orzo e segale.
La celiachia quindi si caratterizza con il malassorbimento intestinale e con lesioni della mucosa del piccolo intestino, le cui conseguenze sono la diarrea, vomito, pancia gonfia, detta pancia da grano. Il glutine, va detto si trova nella farina, nell’amido, nella pasta, nel pane, nei grissini, nelle fette biscottate, nelle focacce e nella pizza; mentre non si trova nei legumi, nelle patate, nel riso.
Vanno bene avena e grano saraceno; il primo è un cereale e il secondo è una leguminosa. Sono privi di glutine e non provocano nessuna lesione della mucosa intestinale. Queste indicazioni di massima servono a capire la causa scatenante della celiachia. L’elenco degli alimenti buoni e quelli cattivi è ancora più lungo. Quanto detto innanzi è una breve sintesi.
Il dott. Rocco Berloco, di Altamura, specializzato in Medicina Generale, da sempre affascinato dalla Medicina Olistica, esperto di Floriterapia, Kinesiologia Applicata, Omeopatia, Omotossicologia e Terapie Integrate, è ideatore e conduttore di “Corsi di Benessere Totale”. Ha al suo attivo anche diverse pubblicazioni sull’alimentazione e sul benessere che si traduce in uno stile di vita.
Le allergie alimentari, tiene a precisare Rocco Berloco, si differenziano dalle intolleranze in quanto sostenute da differenti meccanismi immunologici.
La maggior parte delle proteine alimentari vengono degradate dall’acido cloridrico dello stomaco e sottoposte all’azione degli enzimi pancreatici attraverso la digestione. L’alimentazione naturale deve contenere numerosi requisiti. Primo di tutto è chiaro che ogni uomo è diverso dall’altro non solo emozionalmente, ma anche geneticamente e che tra le numerose variabili di un individuo c’è anche il gruppo sanguigno.
Il glutine a contatto con gli enzimi presenti nello stomaco viene degradato in polipeptidi, che attraversando la barriera ematoencefalica, si lega ai recettori della morfina, dando origine alla “gluteomorfina”. E’ questo il motivo del peggioramento della sintomatologia nei pazienti autistici e schizofrenici.
I pazienti neoplastici non possono mangiare il glutine e per loro diventa rischioso. Di queste cose si parla poco. Il neurologo americano David Perlmutter ha evidenziato come è determinato un peggioramento della sintomatologia nei pazienti affetti da morbo di Alzheimer, a causa della deposizione di sostanza amiloide a livello cerebrale.
Tutto quello che ha scritto il il dott. Rocco Berloco è supportato da studi scientifici e dimostrato da riviste di grande autorevolezza.

Ora, per quanto riguarda il frumento, il tentativo è quello di rivalutare i “grani antichi” come la varietà Senatore Cappelli che si è affermato nell’area murgiana.
Il grano oggi ha un eccessivo contenuto di glutine, dovuta all’ibridazione dei semi, processo avvenuto negli Anni Quaranta e che ha dato origine al “grano nano”.
Altro esempio, è il grano Kamut (vedi intervista di Newsfood a Robert Quinn, padre del Camut) varietà brevettata, che è diventato un grande business. E’ un grano antico che viene rivisitato ogni anno come seme, cioè ha durata annuale e ad ogni raccolto si estingue, perché se utilizzato per la semina successiva non avrà la forza di riprodursi ottenendo una resa molto bassa. In America e in alcune regioni italiane viene utilizzato previo licenza.
Tutti i grani prodotti in Russia, America, Australia sono ricchi di glutine; le farine raffinate impoveriscono le proprietà intrinseche. Il miglior prodotto è quello integrale antico. Una maggiore raffinazione significa perdita di valori organolettici del prodotto trasformato. La crusca per esempio è un elemento ricco di valori nutrienti.

Se non cambiamo l’alimentazione, l’organismo crea delle patologie come l’acidosi, infiammazione cronica, che è la causa dei tumori. L’alimentazione alcalina è a base di vegetali, frutta fresca, succhi di frutta, noci e legumi, mentre vanno limitati gli alimenti acidi, come cereali, carni e formaggi che fanno acidificare il sangue.
Purtroppo, l’alimentazione moderna si è allineata alla società del benessere, che ha generato malattie immunitarie, di cui oggi la comunità scientifica è costretta ad occuparsi.
Giovanni Mercadante
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Giovanni Mercadante
Corrispondente da Altamura per Newsfood.com
Altamura, capitale dell’Alta Murgia Barese
Redazione Newsfood.com
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Redazione Newsfood.com
Contatti
Oggetto: AGROFARMA SU GLIFOSATE: RICONOSCIUTE LE EVIDENZE SCIENTIFICHE
Data: 15 marzo 2017 16:08:32 CET
A: “Newsfood.com” <redazione@newsfoodcom.wpcomstaging.com>
AGROFARMA SU PRONUNCIAMENTO ECHA SU GLIFOSATE:
RICONOSCIUTO GIUSTO VALORE A EVIDENZE SCIENTIFICHE
Milano, 15 marzo 2017 – Agrofarma – Associazione nazionale imprese agrofarmaci che fa parte di Federchimica – esprime la sua soddisfazione per le conclusioni tratte dall’Echa che oggi ha confermato la non cancerogenicità del glifosate, attendendo adesso la decisione politica della Commissione Europea.
Queste conclusioni permettono di riconoscere il giusto valore delle evidenze scientifiche da Agrofarma già sostenute, dato che l’agrofarmaco nel 2016 è stato dichiarato “probabilmente non cancerogeno” già dall’EFSA, l’organismo scientifico specificamente deputato a questo compito dalle autorità europee e dai Paesi membri. Anche FAO e OMS si sono espresse congiuntamente per l’improbabile cancerogenità della sostanza.
I test e le valutazioni sugli agrofarmaci vengono condotti da istituzioni scientifiche deputate a questo specifico compito dalle autorità nazionali ed europee, a garanzia della salute dei cittadini e dell’ambiente, e secondo metodologie e criteri scientificamente validati e definiti per legge. Se da tale valutazione emerge un risultato positivo, come nel caso del glifosate, il prodotto è da ritenersi in maniera definitiva sicuro per gli utilizzi secondo le indicazioni di impiego riportate nelle etichette autorizzate.
Per ulteriori informazioni:
Agrofarma – Federchimica
Redazione Newsfood.com
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