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Nel torinese continua l'emergenza contro i cinghiali

By Redazione

TORINO – Misure efficaci di contenimento per i cinghiali, questo chiede Coldiretti Torino a fronte di centinaia di segnalazioni di interventi rovinosi alle colture agricole denunciate
dai coltivatori in queste ultime settimane.

Riccardo Chiabrando, presidente Coldiretti Torino, spiega: «I cinghiali sono autori di danni devastanti ai seminati di mais e ai prati. Le situazioni più critiche si registrano nei
campi della collina torinese, della zona di Ivrea, nel basso Chivassese, come in tutto il Canavese. Nelle ultime settimane i coltivatori hanno segnalato agli uffici di zona dei berretti gialli
un aumento esponenziale dei danneggiamenti a carico delle colture agricole. Danni pesanti si registrano anche in zone sinora rimaste indenni».

Chiabrando continua: «I comuni che registrano devastazioni maggiori sono Mercenasco e Candia, ma ad essere colpito duramente è tutto il perimetro compreso tra Villareggia,
Mazzé, Caluso, Foglizzo, Vialfré, Cuceglio, San Martino e Strambino. Solo in quest’area le aziende lese dagli ungulati sono 150 e la stima dei danni è di 50mila euro. E’
evidente che le misure di contenimento sin qui adottate non sono efficaci. Noi, da tempo, chiediamo una serie di interventi straordinari che portino a contrastare con la dovuta decisione la
presenza degli ungulati che si sta rivelando non compatibile con l’attività agricola».
Chiabrando aggiunge: «Sono anni che in primavera registriamo un aumento dei disastri alle coltivazioni da parte degli ungulati senza che vengano messe in atto misure efficaci. Dalle
istituzioni manca la consapevolezza della gravità di quanto sta succedendo: in vaste aree della provincia l’attività agricola è gravemente compromessa. Gli abbattimenti non
sono più rinviabili. Senza segnali precisi, rapidi ed efficaci da parte degli enti interessati, esiste la possibilità che i coltivatori, esasperati, arrivino a fronteggiare
direttamente gli ungulati».

La Coldiretti ha chiesto ai parlamentari piemontesi di occuparsi del problema; all’assessore regionale all’Agricoltura, Mino Taricco, si chiede di portare la problematica in sede di Conferenza
Stato-Regioni. L’Apat, Agenzia per la protezione dell’ambiente, ha chiesto all’Istat di avviare una rilevazione statistica della presenza degli ungulati in tutta Italia. Chiabrando conclude:
«Nei prossimi giorni chiederemo un incontro al Prefetto di Torino alla presenza dei sindaci dei comuni più colpiti dagli ungulati per esporre i dati di questa emergenza. Se a breve
non si prenderanno provvedimenti i coltivatori presidieranno le istituzioni per ottenere soluzioni rapide e risolutive».

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