Montepulciano contro Montepulciano

26 Luglio 2018
Montepulciano contro Montepulciano. Di recente, il Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo ha emesso un comunicato, con cui si attribuisce la vittoria nella battaglia per l’attribuzione della denominazione. Adesso, è arrivata la risposta degli avversari, il Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano. Per bocca del presidente, Piero Di Betto, il Consorzio di Montepulciano ha scelto la via della pace: “Non mi pare che sia mai stata avviata una battaglia tra le due denominazioni, ma anzi al contrario eravamo partiti da un protocollo firmato all’epoca anche dall’allora assessore Febbo, che oggi pare gioire di questa “vittoria”, che poneva le basi per un’azione collettiva dei due consorzi a tutela e promozione dei marchi che nel mondo stanno creando evidentemente confusione nei consumatori”.
La battaglia tra i marchi è iniziata qualche anno fa. A fare il primo passo, il Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano. I vinaioli toscani avevano intrapreso un azione a due livelli: registrare il marchio “Vino Nobile di Montepulciano” ed iniziare un’opposizione della registrazione del marchio “Montepulciano d’Abruzzo” presso il Ministero dello Sviluppo Economico. Per il presidente Di Betto, l’azione avevo lo scopo “Di evitare di creare ancora più confusione sul mercato internazionale con la parola “Montepulciano” che a livello vitivinicolo può fare riferimento, come nel caso dell’Abruzzo, al nome di un vitigno diventato internazionale, il “Montepulciano Nero”.
Secondo Di Betto, “Gli amministratori abruzzesi evidentemente sono certi che continuare a portare avanti il nome di un vino in riferimento a un vitigno sia la strada giusta e non una sorta di arma a doppio taglio nei confronti della loro denominazione stessa, dal momento che in tutto il mondo, e ci sono già tantissimi casi del genere, chiunque producendo un vino con il vitigno Montepulciano potrà chiamarlo così”.
La scelta del Consorzio è chiara: “Per questo che noi stiamo invece puntando a valorizzare la provenienza della nostra Docg e in particolare “Vino Nobile” legato alla toscanità”.
Matteo Clerici