Milano: Canevel Music Club, Primo concorso riservato alla musica di gusto

20 Ottobre 2009
Canevel e il suo inimitabile spumante Valdobbiadene hanno il piacere di invitarti alla presentazione di Canevel Music Club, Primo concorso riservato alla
musica di gusto. Nel corso della serata, aperitivi e “unconventional glam music” con gli Smoma.
NOY – Via Soresina 4 (zona C.so Vercelli), Milano – Mercoledì 11 novembre 2009, ore 19.30
Company profile
Il “canevel”, in dialetto veneto, è la piccola cantina, il posto dove tenere i vini migliori, dove custodire gelosamente segreti e tradizioni. Già nel nome che Mario Caramel scelse
nel 1979, fondando l’azienda vinicola a Santo Stefano di Valdobbiadene, erano raccolti gli elementi che ne hanno contraddistinto tutta la storia: la passione per il nostro lavoro, l’attaccamento
al territorio, il rispetto per il vino, la ricerca della qualità.
In Canevel, dalla prima vendemmia, siamo rimasti fedeli a questi valori, cercando sempre di introdurre le innovazioni e le competenze in grado di esaltarli ed esprimerli in prodotti di
eccellenza. Nascono così i nostri vini, gli spumanti e i cru: dalle colline di Valdobbiadene e Refrontolo, dalle uve dei nostri vigneti e di 60 conferitori seguiti in tutte le fasi della
coltivazione, da tecnologie e attrezzature moderne, dallo studio dei metodi di vinificazione e di spumantizzazione, dall’entusiasmo che mettiamo nel nostro lavoro, fuori e dentro la
cantina.
Storia
La Canevel Spumanti nasce nel 1979 dall’incontro di due diverse professionalità in un’unica autentica passione. Fin dagli inizi, quando Mario Caramel, produttore di aceto e commerciante di
Oderzo, e l’enologo Roberto De Lucchi fondarono l’azienda vinicola in una piccola officina sotto la Chiesa di Santo Stefano di Valdobbiadene, il progetto era chiaro: produrre uno spumante di
eccellenza in grado di valorizzare le qualità delle uve Prosecco. Il “canevel”, nella parlata dialettale, vuol dire “piccola cantina”. Questo voleva essere la nuova azienda: l’angolo
migliore dove custodire segreti e tradizioni, dove crescere con passione in qualità. Da allora il vino per noi rimane un progetto, non un caso. E’ il frutto di una passione coltivata nel
tempo, con entusiasmo e competenza. La cultura del vino, la capacità tecnica, la continua ricerca della qualità sono gli elementi inscindibili della nostra storia e dei nostri
spumanti.
Le origini
Trent’anni fa era pratica comune per tutti i produttori procurarsi i vini di base degli spumanti attingendo da fonti esterne, e tra tutte la principale era la Cantina sociale. Una volta acquisiti
e portati in cantina i vini, l’azienda produttrice provvedeva a svolgere la seconda fase di lavorazione: la spumantizzazione. Questo comportava una standardizzazione dei prodotti finiti e una
scarsa caratterizzazione delle pur ottime uve Prosecco di Valdobbiadene. Il risultato era un vino mediocre, dallo scarso interesse commerciale, non apprezzato al di fuori della provincia di
Treviso.
In questo contesto di produzione, l’idea di Mario Caramel e le competenze di Roberto De Lucchi segnano un cambiamento radicale e una nuova èra per il Prosecco di Valdobbiadene DOC. Per
ottenere il massimo della qualità, la Canevel Spumanti sceglie infatti di partire a monte del processo produttivo, decidendo così di non acquistare vini da spumantizzare ma di
andare direttamente a raccogliere le uve. Queste si tradurranno in quegli anni in 3 splendide versioni: Valdobbiadene Brut, Valdobbiadene Extra Dry e Cartizze Superiore.
Dal 1980 al 1990
La prima vendemmia porta l’annata del 1979 ed è dunque nel 1980 che il marchio Canevel si affaccia sul panorama vitivinicolo del Prosecco D.O.C. di Valdobbiadene. Le prime 60.000 bottiglie
(divise tra Prosecco Spumante Extra Dry, Prosecco Spumante Brut e Superiore di Cartizze Spumante Dry) si distinguono subito per le loro caratteristiche di qualità superiore facendo
diventare Canevel sinonimo di un nuovo modo di bere e di intendere il vino. La commercializzazione supera la zona provinciale, raggiungendo Venezia, Bellluno, Vicenza, Novara, Roma. Seguono il
Friuli, Padova, Brescia, Napoli, Siena fino a coprire, sul finire degli anni ’90, l’intero territorio nazionale. La giovane azienda ormai cresciuta, si è affermata tra i produttori
italiani di spumanti di qualità. Nel 1987 la cantina si trasferisce da Santo Stefano nel nuovo impianto di produzione a Valdobbiadene.
Sempre mantenendo la filosofia e gli standard prefissati, si raggiungono le 600.000 bottiglie. Alla gamma si aggiunge in quell’anno il Millesimato Canevel, destinato a diventare presto il fiore
all’occhiello della nostra lista vini. Canevel è stata infatti la prima azienda vinicola di Valdobbiadene ad adottare una tipologia di prodotto tipicamente francese, selezionando uve
pregiate delle colline tradizionali del Prosecco, vinificandole e spumantizzandole da sole, senza tagli di annate diverse. Il Millesimato è un Valdobbiadene spumante che regge
tranquillamente, e spesso vince, il confronto con gli spumanti metodo classico, italiani e stranieri.
Dal 1990 al 2000
Negli anni ’90 il marchio Canevel si consolida a livello internazionale. L’azienda continua a crescere e guadagna nuovi mercati all’estero, soprattutto in Germania, Svizzera e Stati Uniti.
Memorabile è la citazione dei vini Canevel nel menù che Ronald Reagan, allora Presidente degli Stati Uniti, richiese durante il soggiorno a Villa Condulmer a Mogliano. Il 1995 e
1996 vedono aprirsi anche gli orizzonti dell’azienda. Con l’acquisizione dei terreni a Saccol di Valdobbiadene ove nel 1998 cominceranno i lavori di ristrutturazione e costruzione della nuova ed
attuale sede, e l’acquisizione della tenuta di 25 ettari nel comune di Refrontolo (nei pressi di Conegliano), la Canevel opera quel salto di qualità che le consente di poter inserire
alcuni pregiati cru nel suo portafoglio prodotti. Nascono il Vigneto San Biagio e il Vigneto del Faè, interpretazioni magistrali di due Valdobbiadene dalla diversa gasatura, ideali per la
ristorazione.
Il 1999 vede purtroppo la scomparsa del presidente e fondatore Mario Caramel, un momento che ha duramente segnato la storia della Canevel. Da allora sono la moglie Tatiana e il figlio, Carlo,
affiancati da Roberto De Lucchi, responsabile della produzione, e Roberto Covre, responsabile commerciale, a continuare la lunga storia dell’azienda, cercando sempre e comunque di perpetuare lo
stesso entusiasmo e la stessa filosofia che dalla nascita hanno contraddistinto la Canevel Spumanti.
La cantina oggi
Dopo aver coperto interamente il territorio italiano ed essersi consolidata in Germania, Svizzera e Stati Uniti, Canevel raggiunge anche Austria, Olanda, Gran Bretagna, Irlanda, Canada,
Singapore, Maldive e Giappone. Oltre al Valdobbiadene spumante DOC Charmat nelle cinque qualità Brut, Extra Dry, Demi Sec, Extra Dry “Il Millesimato” e Superiore di Cartizze, Canevel ha
inserito tra le sue proposte anche una linea di vini Cru provenienti dai vitigni di proprietà (Valdobbiadene Frizzante D.O.C. Vigneto San Biagio, Valdobbiadene Spumante D.O.C. Vigneto del
Faè, Rosso dei Colli di Conegliano Vigneto Levina e Marzemino Passito di Refrontolo D.O.C.) e la linea Canevel La Vi (Prosecco Spumante Aromatico di Qualità, Prosecco Frizzante
Colli Trevigiani IGT e lo spumante Rosé La Vi in Rosa).
Le bottiglie hanno superato quota 800.000, vinificando annualmente oltre 8.000 quintali di uve. L’azienda, dopo aver cambiato tre sedi e aver prodotto 15 milioni di bottiglie, si avvia
verso il suo trentesimo compleanno. Ma questi numeri e questi successi sono solo una logica conseguenza della passione con cui le persone che ne fanno parte, continuano a dedicarsi al proprio
lavoro anno dopo anno, come il primo giorno
La produzione del Prosecco spumante
La cantina è dove nasce lo spumante Canevel, il cuore dell’azienda. Una cantina moderna, con macchinari, strutture e competenze all’avanguardia, per continuare la nostra tradizione di
ricerca di una qualità sempre superiore nella produzione di Prosecco di Valdobbiadene Conegliano Doc. La nuova sede di Canevel Spumanti è a Valdobbiadene in località Saccol,
in una struttura completamente restaurata, e attrezzata per soddisfare tutte le esigenze funzionali, dalla raccolta delle uve alla vinificazione, dall’imbottigliamento allo stoccaggio dei
prodotti, alla spedizione di vini a clienti, enoteche, ristoratori. Un processo controllato in tutte le fasi della produzione, per garantire ai nostri spumanti i più alti livelli
qualitativi.
Raccolte e portate in cantina in cassette da 20 kg, le uve vengono trasferite all’interno delle presse mediante nastri trasportatori al fine di preservarle più integre possibile. Il
processo di spremitura, definito soffice poiché rimane a pressioni piuttosto basse attorno a 1,6 – 1,8 bar, dura un paio d’ore, nelle quali ogni chilogrammo d’uva rende circa 0,70/0,75
litri di vino, in base alle annate. Il mosto ottenuto viene subito raffreddato alla temperatura di 3° C per inibire qualunque processo di fermentazione spontanea, e convogliato all’interno di
una delle 50 vasche di raccolta in cantina. Le vasche sono piccole e numerose per poter dividere i mosti in base alla loro provenienza, qualità, maturazione e qualunque altro parametro
l’enologo reputi importante.
In vasca viene controllata la prima fermentazione, ossia la trasformazione degli zuccheri dell’uva, mediante dei lieviti da noi selezionati, in alcol e anidride carbonica, e il monitoraggio
costante delle temperature di lavoro. Il risultato saranno vini (e quindi si parla di vinificazione) di basso tenore alcolico, circa 8 gradi, che costituiscono le basi per lo spumante,
poichè la CO2 prodotta in questa fase viene dispersa nell’ambiente attraverso le aperture sulla sommità delle vasche. Le basi vengono quindi decantate e, filtrate sempre a
temperatura controllata, e conservate fino al loro utilizzo successivo. Se la vinificazione avviene infatti immediatamente dopo la vendemmia nei mesi autunnali, la seconda fase viene invece
provocata durante tutto l’arco dell’anno. Si tratta della spumantizzazione, ovvero una seconda fermentazione innescata dall’aggiunta di nuovi lieviti che andranno a metabolizzare gli zuccheri
residui producendo gli ultimi gradi alcol, attestando la gradazione attorno agli 11,5° C, e nuova anidride carbonica che questa volta non andrà dispersa, ma rimarrà nelle
autoclavi aumentandone la pressione, fino all’integrazione con i vini.
Qui sta l’intuizione dell’ing. Martinotti che, a differenza dei francesi che imbottigliano le basi e aspettano che la seconda fermentazione avvenga in bottiglia (il cosiddetto “metodo classico” o
“champenoise”), va a provocare la spumantizzazione in un unico grande recipiente a tenuta: l’autoclave. Questa non consente all’anidride carbonica di uscire e disperdersi. L’innalzamento delle
pressioni interne fino a 7 – 8 bar, induce il fenomeno della presa di spuma dei vini, ovvero l’integrazione della CO2 nei liquidi. Dopo i 30 giorni minimi stabiliti dal Disciplinare per lo
sviluppo di questo processo, lo spumante, previa un’ultima filtrazione, viene imbottigliato con una riempitrice particolare in grado di mantenere costante la pressione e ridurre a valori prossimi
allo zero i residui di ossigeno, ed il prodotto è pronto per il consumo.
Rispetto alla fermentazione in bottiglia, l’autoclave abbatte drasticamente tempi e quindi costi. Il metodo Martinotti è particolarmente indicato per i vitigni aromatici, come il Prosecco
di Valdobbiadene e Conegliano, perché consente agli spumanti di mantenere i loro profumi primari. Tali vitigni non hanno una struttura adeguata da permetterne il mantenimento nel tempo.
Vanno quindi consumati velocemente (questo significa, nella maggior parte dei casi, entro l’anno) e non ci sarebbe dunque neanche il tempo materiale per sottoporli a una fermentazione più
lunga. La bottiglia infatti richiede alcuni mesi per completare la seconda fermentazione, privando il vino dei profumi principali delle uve che necessitano di sviluppare caratteristiche diverse e
più durevoli. Gli spumanti risultanti dalla fermentazione con metodo classico hanno forte dipendenza dai lieviti usati e dai rabbocchi fatti prima della tappatura finale. Sono però
da sempre considerati di categoria superiore per la loro tenuta nel tempo. Altre sono invece le qualità che caratterizzano il Prosecco, spumante che fa della leggerezza, della fragranza e
del profumo le sue doti distintive. E il metodo Martinotti garantisce una spumantizzazione in grado di esaltarne giovinezza, aromi e vivacità.
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