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MALTA DESTINAZIONE TURISTICA IN ASCESA

MALTA DESTINAZIONE TURISTICA IN ASCESA

By Giuseppe

MALTA DESTINAZIONE TURISTICA IN ASCESA

IN CAMBIAMENTO LA CUCINA, MERCATO APERTO PER L’ITALIA: IN CRESCITA I RISTORANTI TOP.  IMPORTA SOLO VINO DI QUALITA’: PER L’ITALIA UNA OCCASIONE NOTEVOLE.

E’ UN MERCATO VICINO E DI ALTO PROFILO

La prima a parlarmi del mercato e consumo di vino sull’isola di Malta è stata Donna Donatella Cinelli Colombini, nome più che noto, affidabile, espertissima, appassionata, concreta, diretta, imprenditrice del vino a 360 gradi come dovrebbero essere tutte le imprese vitivinicole italiane. Sono anni che lo dico: con il 50-60% e più di vino (in tutte le confezioni e misure) acquistato nella Gda italiana, solo il 25% venduto/consumato in horeca, la vendita diretta, i nuovi mercati, l’ecommerce, i servizi agricoli integrati, il turismo rurale e ambientale, le escursioni, la didattica culturale, il paesaggio, la vita del distretto produttivo ruotano-integrano benissimo la vigna e la cantina.

Gozo_-_Finestra_blu

Questo è il futuro di almeno 15/20.000 piccole aziende vitivinicole italiane: la Toscana è già avanti, ma stanno migliorando Sicilia, Puglia, Veneto, Piemonte. Certo l’appeal del nome di alcune regioni è superiore, ma facendo sistema&squadra compatta c’è spazio per tutti.

Malta Cave

C’è voglia di Italia all’estero, ma anche dei turisti-visitatori-viaggiatori che vengono in Italia: 3 su 4 dichiarano di mettere cibo&vino&paesaggio come prima scelta per la meta. E Malta ha già capito tutto: Il PIL maltese nel 2019-2020 sarà il primo fra tutti e 48 i paesi europei con un trend di crescita annua del 5%, più di ¼ dato dal solo turismo. L’aeroporto  di Malta è efficientissimo, i porti di attracco perfetti per navi da crociera (3 al giorno per 365 giorni l’anno) per barche da diporto e private. 700.000 abitanti.

Grotta Calipso Circe Ulisse Gozow

Come dice Donatella la presenza “inglese” ha avuto i suoi pro e i suoi contro: a scuola c’è la doppia lingua fin dall’asilo.  Il turismo a Malta sta facendo faville(2,3 milioni di presenze anno con 8,8 milioni di pernotti), sta diventando una industria organizzata, precisa, dinamica, peccato che i ricettari e i menù risentano molto della cucina britannica, ma ci sono eccezioni. Malta è piena di ottimi ristoranti, come a Gozo, l’isola dove approdò Ulisse. Al porto consiglio una sosta al ristorante Tmun per la zuppa di pesce maltese che mi ricorda tanto il mio caciucco da adolescente.

Trattoria Croce di Malta

Dall’Italia arrivano carne, formaggi, insaccati: vino ancora poco, ma la richiesta locale e dai turisti è in forte crescita. A Gozo , seguendo il consiglio di Donatella, bisogna cenare  da Ta Frenc, in cucina un bravo cuoco italiano. Sull’isola ce ne sono parecchi e molti hanno fatto stage in ristoranti stellati in Italia. A Malta si beve vino, circa 22 litri/anno/procapite, relativamente elevato. La produzione locale è minima, ma potrebbe crescere, di alta qualità. Non esiste export e il 92% dei consumi sono di vini importati: circa 9 milioni di litri per un valore alla dogana di 20 mio/euro.

L’Italia è il primo esportatore con il 40% del mercato, ma può crescere molto di più. La Francia tocca l’11% ma con un fatturato più del doppio e …dal Cile… arriva il 7% delle etichette vendute! Anche Spagna e Sudafrica sono presenti. la quota di vini sfusi è minimale, mentre le bollicine italiane sono in crescita, ma ancora insignificanti. C’è un grande spazio per almeno 3 milioni di bottiglie di spumanti italiani di alta qualità soprattutto e quasi tutto nel settore horeca che sta ampliando notevolmente i punti di consumo in tutto l’arcipelago maltese.

 

Giampietro Comolli

Redazione Newsfood.com
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Giampietro Comolli
Economista Agronomo Enologo Giornalista
Libero Docente Distretti Produttivi-Turistici

Mob +393496575297

Editorialista Newsfood.com
Economia, Food&Beverage, Gusturismo
Curatore Rubrica Discovering in libertà
Curatore Rubrica Assaggi in libertà

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