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Luce e gas: slittamento del passaggio al mercato libero al 2023

Luce e gas: slittamento del passaggio al mercato libero al 2023

By Giuseppe

Luce e gas: slittamento del passaggio al mercato libero al 2023: le parole agli attori del mercato

Il passaggio dal mercato tutelato al mercato libero sarà il punto finale di un processo iniziato negli anni ‘90 e che giungerà a termine, dopo un ulteriore slittamento, nel gennaio 2023.

Brevemente, il mercato tutelato (o regime di tutela) è un sistema in cui il mercato energetico (luce e gas) è controllato dallo Stato per mezzo di ARERA che ne stabilisce i prezzi e le condizioni di mercato. Il mercato libero (o regime di mercato libero) prevede che il mercato energetico sia invece liberalizzato e sottoposto al controllo e agli effetti delle forze di mercato che ne stabilirebbero il prezzo.

In termini di focus, il mercato tutelato ha un focus sulla protezione del consumatore puntando a prezzi stabili evitandone impennate; mentre il mercato libero ha un’ottica di convenienza per l’utente che può ottenere la tariffa più conveniente a prezzi competitivi grazie alle logiche di mercato.

Come prevedibile, sia il passaggio al regime libero sia l’ulteriore slittamento al 2023 hanno provocato reazioni contrapposte ed hanno acceso un dibattito sulle conseguenze di quanto avvenuto.

I sostenitori del mercato tutelato affermano che è necessario che lo stato mantenga una presenza ed un ruolo di rilievo in un mercato sensibile dove le sperequazioni del mercato andrebbero ad impattare le vite dei cittadini. Dall’altra, i fautori del mercato libero sostengono come il passaggio ad un regime di libero mercato porti ad un abbassamento dei prezzi favorendo così i cittadini.

Massimo Quaglini – Edison Energia

Intervenendo in merito, Massimo Quaglini, vicepresidente di Gas&Power, ammonisce che “Questo nuovo rinvio rischia di rallentare l’innovazione a beneficio dei clienti finali e dell’ambiente” portando quindi ad un rallentamento cospicuo e gravoso degli investimenti e, soprattutto, dei processi di ricerca e sviluppo nelle tecnologie di efficientamento energetico e distribuzione. Non solo, Quaglini insiste sul pericolo di far deragliare la discussione nel momento in cui “si assiste a un appiattimento della discussione su un’unica voce: il prezzo”. Ignorando altri fattori assai importanti quali gli altri componenti che vanno poi ad influire in maniera sostanziale sul prezzo da pagare.

Péter Ilyés E.On Italia

Péter Ilyés, CEO di E.On Italia, rincara affermando che “l’incertezza normativa e i continui rinvii non siano elementi positivi” perché dannosi per gli attori di mercato (limitando profitti ed investimenti) e per i consumatori (offerte luce meno competitive, costi maggiori) e pure per la società in senso ampio (meno investimenti in innovazione, meno attenzione alla sostenibilità). Sempre sull’incertezza insiste anche Remo Maoli, responsabile degli affari istituzionali di Sorgenia, che sostiene che questo ennesimo rinvio provochi “ulteriore incertezza, confusione e diffidenza tra i consumatori”.

Giacomo Prenushi responsabile marketing di Ènostra

È dello stesso avviso Giacomo Prennushi, responsabile marketing di Ènostra, che accusa come questo slittamento, unito alla reticenza a realizzare un passaggio rapido al regime libero, sia un “freno enorme al cambiamento”. Prosegue poi ribadendo come i continui rinvii danneggino il consumatore “disorientato e in balia degli operatori aggressivi” che approfittano della generale incertezza causata dagli slittamenti.

Concordi tutti gli operatori invece sulla necessità di creare un Albo dei fornitori di energia  che stabilisca con criteri chiari, trasparenti e precisi a quali gestori di comprovata reputazione e solidità finanziaria e con stabili strutture tecnico-organizzative affidare il mercato dell’energia. Incentivando una discussione e l’attenzione sul prezzo ma anche su altri elementi centrali in una transizione verso un’economia più sostenibile come la mobilità verde e l’efficientamento energetico.

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