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Legge finanziaria, la fiducia svuota il confronto politico

By Redazione

 

Il presidente della Cia Giuseppe Politi sottolinea l’importanza del contributo che può venire dalle forze politiche e sociali. Con la mobilitazione chiediamo che alla
manovra economica vengano apportate le opportune modifiche per dare valide risposte alle imprese agricole, oggi in grande difficoltà.

“La funzione del Parlamento, secondo il dettame costituzionale, è quella del confronto democratico. Snaturare questo fondamentale ruolo significa arrecare un danno alla
stessa democrazia del nostro Paese. Il ricorrere al voto di fiducia, oltre ad impedire una civile e costruttiva discussione, significa esautorare una prerogativa istituzionale,
ignorando il contributo che possono dare non solo le forze politiche, ma anche quelle sociali”. E’ quanto evidenziato dal presidente nazionale della Cia-Confederazione
italiana agricoltori Giuseppe Politi che si dice contrario ad atteggiamenti, da parte del Governo, che sulla legge finanziaria per il 2009 “rischiano di svuotare il confronto
politico-parlamentare e con esso la concertazione”.

“Il voto di fiducia sarebbe, quindi, una scelta sbagliata. Mi auguro -aggiunge Politi- che l’Esecutivo permetta una adeguata discussione parlamentare sulla manovra
economica, in modo che possano essere introdotti i necessari correttivi per rispondere alle esigenze che si levano dalle componenti economiche e sociali”.

“Già da tempo -afferma il presidente della Cia- abbiamo espresso tutta la nostra contrarietà alla manovra economica che non dà le opportune risposte
all’ agricoltura italiana. E questo lo denunceremo con forza attraverso la nostra mobilitazione che avrà il suo culmine il prossimo 14 novembre con iniziative in
contemporanea in cento province. Manifestazioni attraverso le quali chiediamo una maggiore considerazione verso il settore, con modifiche alla finanziaria (la proroga degli sgravi
contributivi Inps, il ripristino del Fondo di solidarietà contro le calamità naturali e dei finanziamenti per il Piano irriguo) e con interventi straordinari per
garantire strumenti validi al nostro mondo agricolo che oggi vive uno dei momenti più difficili della sua storia recente. Misure, in particolare, che permettano di ridurre i
pesanti costi produttivi e degli oneri contribuitivi, di favorire nuovi investimenti, di rendere più facile l’accesso al credito, di predisporre validi provvedimenti per i
giovani”.

“Per questa ragione -conclude Politi- sollecitiamo un adeguato dibattito parlamentare, dove possono trovare spazio anche le nostre proposte che sono tese a rilanciare lo sviluppo
e la competitività delle imprese agricole”.

 

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