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“Le Piazze del Bio”: i Giardini Margherita di Bologna domenica 18 aprile “capitale del biologico”

“Le Piazze del Bio”: i Giardini Margherita di Bologna domenica 18 aprile “capitale del biologico”

By Redazione

Bologna – Domenica 18 aprile i Giardini Margherita diventeranno la capitale del biologico in Emilia-Romagna. A partire dalle 10 infatti a piazzale Jacchia, nel cuore del parco
pubblico cittadino, si daranno appuntamento produttori biologici e biodinamici provenienti da tutta la regione.

L’appuntamento bolognese si svolgerà in contemporanea con altre 19 città italiane e rientra nella manifestazione “Le piazze del Bio” realizzata dal Ministero delle
politiche agricole in collaborazione con le Regioni. Gli oltre 40 agricoltori biologici che si ritroveranno a Bologna porteranno il meglio della loro produzione: formaggi, vini, olio, ma anche
salumi, frutta e verdura, marmellate, liquori, cosmetici.

“Una bella occasione – ha detto oggi l’assessore regionale all’Agricoltura Tiberio Rabbonipresentando l’iniziativa – per trascorrere una giornata in compagnia del biologico e conoscere i
suoi valori di salubrità, affidabilità e territorialità”. 

In realtà già da tempo i cittadini emiliano-romagnoli mostrano di apprezzare particolarmente il biologico. Lo ha sottolineato lo stesso Rabboni, ricordando che l’Emilia-Romagna
secondo l’ultimo rapporto Bio Bank “nel 2009 è al primo posto della classifica nazionale delle regioni più biologiche, conquistando in particolare quattro record, quello delle mense
biologiche, delle aziende a vendita diretta, dei siti di e-commerce e dei mercatini bio”. 

L’Emilia-Romagna è anche prima tra le regioni del nord Italia come numero di aziende agricole o di trasformazione biologiche e a rafforzare il peso del settore sta il fatto che si tratta
di aziende mediamente più grandi delle aziende tradizionali con imprenditori più giovani, scolarizzati e professionalizzati, oltre al fatto che in Emilia-Romagna hanno sede
alcuni dei più grandi gruppi  del comparto anche a livello europeo .
“Un settore particolarmente dinamico – ha sottolineato Rabboni – cui la Regione dedica una particolare attenzione”. 

La forza del biologico emiliano-romagnolo è confermata anche dai dati forniti da Paolo Carnemollapresidente di Pro.B.E.R., l’Associazione emiliano-romagnola dei produttori biologici e
biodinamici e di Federbio l’associazione nazionale: “se il comparto nazionale vale circa 3 miliardi di euro, di questi circa un terzo sono rappresentanti dal biologico emiliano-romagnolo”.
Carnemolla ha ricordato anche l’andamento in controtendenza del settore che “anche nel 2009 ha visto crescere i consumi del 7%, con aumenti addirittura a due cifre
nel centro-nord”. 

“In merito all’evento le Piazze del Bio – ha rilevato Carnemolla – vogliamo anche porre l’attenzione sul fatto che il parco in questione  è uno dei 9 certificati Bio-Habitat, un
progetto del verde urbano a cura di Pro.B.E.R. e Serbios realizzato grazie all’impegno del Comune di Bologna e di Global Service che ne gestisce la manutenzione. All’interno dei Giardini
Margherita sono posizionati 6 cartelli esplicativi del progetto di certificazione del parco”.

Animazioni, degustazioni e un seme per far crescere la propria pianta bio 
Ai Giardini Margherita tra i diversi stand è previsto anche uno spazio istituzionale in cui si ritroveranno Ministero, Regione e Pro.B.E.R. Qui un animatore coinvolgerà il
pubblico in un vero e proprio viaggio alla scoperta dell’universo bio con degustazioni guidate.

Contemporaneamente si terrà una diretta via webcam con le altre 19 piazze bio e una performance teatrale in cui il pubblico sarà protagonista: ogni visitatore potrà seminare
la propria pianta e portarla poi a casa per vederla crescere. L’appuntamento sarà anche l’occasione per far conoscere il nuovo logo del biologico voluto dall’Unione europea e obbligatorio
– dall’1 luglio 2010 – su tutti i prodotti: la sagoma di una foglia delimitata da 12 stelle su campo verde.  

Emilia-Romagna regione più biologica nel 2009
Secondo il rapporto Bio Bank 2010 l’Emilia-Romagna non solo si conferma anche nel 2009 ai vertici della classifica nazionale delle regioni
più biologiche, insieme a Lombardia e Toscana, ma torna alla guida del gruppo, conquistando il primo posto in ben quattro settori: mense biologiche (147 – erano 127 nel
2007), aziende con vendita diretta (359 punti vendita – erano 236 nel 2007), siti di e-commerce (20 – erano 14 nel 2007), mercatini bio (37 – erano 34 nel 2007).

Buone e comunque in crescita le performance emiliano-romagnole anche negli altri comparti analizzati da Bio Bank. La regione si classifica infatti al secondo posto per numero di ristoranti
biologici (39 – erano 33 nel 2007), terza per agriturismi bio (158 – erano 117 nel 2007), quarta per negozi (109 – erano 102 nel 2007) quinta per numero di Gas, i gruppi di acquisto solidali
(50 – erano 33 nel 2007).

Il Rapporto Bio Bank 2010 fotografa in particolare la forte espansione della filiera corta e della vendita diretta non solo in Emilia-Romagna, ma in tutta la penisola. In Italia infatti
i Gas sono 598 ( 68% in tre anni), gli  spacci presso le aziende agricole 2.176 ( 32% dal 2007), i siti per la spesa bio on-line 132 ( 25%),  i mercatini bio 225 (
10%). Un successo dovuto ai numerosi vantaggi garantiti da questi canali commerciali alternativi: la qualità e la freschezza dei prodotti, la possibilità di un maggiore
risparmio per i consumatori, ricavi più adeguati per i produttori.

La Regione  investe sul biologico
Dal 2000 al 2006 con il Piano di sviluppo rurale sono state erogate alle aziende agricole biologiche emiliano-romagnole risorse per quasi 155 milioni di euro.  Il PSR
2007-2013 oltre a confermare le misure agroambientali del precedente, ha introdotto nuove misure di cui potranno beneficiare le aziende bio. I primi dati del Piano di sviluppo rurale
2007-2013 mostrano inoltre che mediamente le aziende biologiche ricevono contributi più consistenti delle aziende tradizionali: nei primi due anni di programmazione infatti
il PSR ha erogato a 2.213 aziende biologiche finanziamenti per oltre 26,7 milioni di euro. Cioè il 25,7%  delle aziende ha ricevuto a vario titolo il 35,8% del totale delle risorse
erogate.

Centrostampa.net
Redazione Newsfood.com+WebTV

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