La sordità “aguzza” il cervello. E la vista

12 Ottobre 2010
La perdita di un senso porta alla rivoluzione del cervello, che si modifica per affrontare meglio la nuova situazione. In caso di sordità, viene così potenziata la vista.
Questa l’ipotesi di una ricerca dell’University of Western Ontario (Canada), diretta dal dottor Stephen Lomber e pubblicata su “Nature Neuroscience”.
Come spiega Lomber, il lavoro è partito dalla convinzione che il cervello non lascia che le aree inutilizzate “Finiscano nella spazzatura”. Se cioè una malattia od un incidente
impediscono l’esercizio di una funzione (come ad esempio la vista), cellule ed energie vengono riorganizza ed assegnate ad altro compito.
Per chiarire il meccanismo, gli studiosi hanno lavorato con cavie animali, gatti sordi dalla nascita.
I test condotti su tali creature hanno mostrato come la sezione di corteccia cerebrale destinata all’udito cambiasse funzione venendo riassegnata alla vista. In questo modo i felini ottenevano
una migliore visione periferica. E, sostengono gli esperti, è probabile che tale sistema sia attivo anche negli esseri umani.
Spiega Lomber: “Il cervello è molto efficiente e non lascia andare in rovina lo spazio inutilizzato. Questo perché il cervello vuole compensare il senso perduto con miglioramenti
benefici”. Quindi, in caso di sordità “Puoi trarre beneficio dal vedere una macchina che si allontana dalla tua visione periferica, perché non puoi sentire che la macchina si sta
avvicinando. Allo stesso modo, (il cervello) è più preciso nell’individuare quando c’è qualcosa di veloce in movimento”.
Il lavoro dell’University of Western Ontario ha destato impressione positiva negli addetti ai lavori, come il Royal National Institute for Deaf People (RNID).
La dottoressa Joanna Robinson, ricercatrice RNID, commenta così il lavoro svolto: “Questa ricerca conferma i precedenti risultati che le persone che sono sorde dalla nascita hanno un
campo visivo più ampio. La ricerca finanziata da noi ha mostrato che gli adulti non udenti possono anche reagire agli oggetti nella loro visione periferica più rapidamente
[…]. Mentre i bambini sordi reagiscono più lentamente rispetto ai loro simili. Questo suggerisce che la parte acustica del cervello potrebbe richiedere del tempo per effettuare il
passaggio al trattamento dell’informazione visiva”.
FONTE: Stephen G Lomber, M Alex Meredith, Andrej Kral, “Cross-modal plasticity in specific auditory cortices underlies visual compensations in the deaf free”, Nature Neuroscience (10
October 2010) doi:10.1038/nn.2653
Matteo Clerici
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