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La filiera suinicola si confronta per individuare vie di uscita dalla crisi del settore

By Redazione

Nel nostro Paese, il settore suinicolo subisce da anni la crescente concorrenza dei prodotti provenienti dall’estero, sicuramente di qualità inferiore, ma caratterizzati da costi di
produzione fortemente competitivi.

L’Italia importa oltre il 40 per cento del proprio fabbisogno di carne suina, in assenza di qualsiasi sistema di indicazione dell’origine che informi il consumatore sul luogo di produzione e
macellazione delle carni. La filiera è poi gravata da forti oneri derivanti dalle normative ambientali e sanitarie e dai costi del “sistema Paese” che si ripercuotono in modo
significativo sul sistema produttivo (energia, trasporti, costo del lavoro, costi amministrativi, ecc.). Ultimamente si è anche aggiunto il “caro cereali”, che per gli allevatori
significa un ulteriore incremento dei costi di alimentazione. A fronte di tutto ciò, le quotazioni all’origine dei suini registrano cali del 13-14 per cento rispetto allo scorso anno.
Questi dati dimostrano il forte indebolimento del settore, che versa in grave stato di crisi ininterrottamente da otto mesi.

Con l’intento di individuare vie d’uscita, l’assessore regionale all’Agricoltura, Mino Taricco, ha convocato oggi i rappresentanti di tutta la filiera suinicola. Intervenendo in rappresentanza
di Confagricoltura Piemonte, il presidente Ezio Veggia ha sollecitato la dichiarazione dello stato di crisi e l’adozione di misure con ricadute immediate sul settore. “Occorre definire intese
di filiera per adeguare l’offerta di suini alla domanda – ha inoltre sostenuto Veggia – così come servono interventi di sostegno all’uscita dal sistema produttivo degli allevamenti
più obsoleti, da ricomprendere all’interno di un piano di rilancio delle produzioni piemontesi”. Oltre a una migliore organizzazione economica del prodotto, a giudizio di Confagricoltura
va fatta anche chiarezza nelle procedure di determinazione dei prezzi nel sistema camerale, per eliminare le attuali inefficienze e per tener conto della provenienza delle carni.

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