L'assessore Taricco ha riunito il tavolo di crisi per il settore suinicolo
9 Novembre 2007
Torino – L’assessore regionale all’Agricoltura Mino Taricco ha affrontato oggi, in due successivi incontri, la situazione di crisi del settore suinicolo in Piemonte, di cui si
è discusso in queste settimane e che sta assumendo il carattere di crisi strutturale.
In mattinata, presso la sede dell’Assessorato in corso Stati Uniti a Torino, Taricco ha convocato un tavolo regionale di filiera, cui hanno partecipato le organizzazioni professionali agricole,
le cooperative, le associazioni dei produttori, nonché i rappresentanti della trasformazione (industriali e artigiani). Precedentemente, nel Municipio di Fossano, uno dei centri
produttivi più importanti del Piemonte, l’Assessore ha preso parte a un tavolo di confronto con i rappresentanti della filiera produttiva della Provincia di Cuneo, presente anche Massimo
Fiorio, componente della Commissione Agricoltura della Camera.
Gli incontri sono stati l’occasione per delineare la situazione di mercato a livello nazionale e internazionale, dove si registra, all’interno dell’Unione Europea, una produzione in eccedenza
pari al 108% del fabbisogno, benché i consumi non appaiano in decremento. Lo squilibrio maggiore si riscontra soprattutto in termini di costi e ricavi alla produzione, che – secondo
elaborazioni fornite da APS (Associazione Produttori Suini) Piemonte – sono fortemente sbilanciati: tra il 2006 e il 2007 l’aumento dei costi per l’allevatore è stato pari al 18,6%,
mentre i ricavi sono diminuiti del 9,67%. Il tipo di produzione tipica della nostra Regione è il cosiddetto “suino pesante”, di qualità elevata ma con costi superiori, destinato
infatti alla trasformazione in prodotti di eccellenza quali il prosciutto di Parma e il San Daniele. Il Piemonte è la terza regione italiana per produzione suinicola, con oltre 1 milione
di capi e migliaia di aziende.
I rappresentanti della filiera, che hanno riconosciuto all’assessore Taricco la tempestività nella convocazione del tavolo, tra le prime regioni italiane, hanno richiesto la
dichiarazione dello stato di crisi del settore, e l’adozione di misure mirate alla diversificazione dei modelli produttivi (anche diversi dal “suino pesante” che è oggi la tipologia
portante del nostro comparto) e all’adozione di strumenti anche giuridici che rafforzino le potenzialità di azione della filiera e dell’interprofessione. Inoltre, sono state evidenziate
la necessità di maggior trasparenza nel processo di formazione del prezzo, anche nell’informazione rivolta al consumatore, e di un miglior coordinamento degli interventi promozionali a
vantaggio delle produzioni tipiche e delle denominazioni di origine.
“Abbiamo raccolto le richieste e le sollecitazioni della filiera – ha affermato in conclusione l’assessore Taricco – che ben rappresentano ed esprimono la
sofferenza di un settore ormai stremato da mesi di perdite, in un contesto che ancora non lascia intravedere chiari percorsi di soluzione. Porteremo all’attenzione del Ministero e della
Conferenza Stato – Regioni, le analisi e le indicazioni emerse per poter valutare impostazioni di prospettiva, azioni che mirino a un rafforzamento strutturale del comparto e soluzioni
immediate per far fronte alle oggettive difficoltà delle imprese in questo momento.”