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La Commissione avvia un dibattito sugli appalti pubblici per la R&S

By Redazione

Secondo la Commissione europea gli appalti pubblici precommerciali non sono utilizzati a sufficienza nel settore della ricerca e sviluppo (R&S), una nuova comunicazione, pubblicata il 14
dicembre, cerca di avviare un dibattito su come incoraggiare la spesa pubblica nella R&S e nello sviluppo delle tecnologie.

In fase precommerciale, quando un prodotto o un servizio non è ancora pronto ad essere introdotto sul mercato, gli investimenti sono cruciali per favorire nuove scoperte della ricerca.
Ma gli investimenti possono anche non restituire risultati.

La Commissione intende incoraggiare la spesa pubblica nella R&S in questa fase, al fine di favorire l’innovazione in Europa. La proposta focalizza l’attenzione sui settori dell’alta
tecnologia, quali le tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC), l’assistenza sanitaria e la medicina.

L’ostacolo principale è rappresentato dal fatto che i cicli della spesa pubblica tendono ad operare su una scala temporale notevolmente più breve rispetto ai cicli di innovazione
tecnologica.

«Un utilizzo intelligente della forza degli appalti pubblici potrebbe rivelarsi un metodo efficace per trovare soluzioni nuove e innovative alle sfide attuali del settore pubblico»,
ha dichiarato Janez Potocnik, commissario dell’UE per la Scienza e la ricerca.

«Il settore pubblico europeo ha un potere d’acquisto enorme, ma finora non è riuscito a trovare il modo giusto di creare forti legami fra le esigenze a medio e lungo termine in
materia di appalti pubblici e i programmi di ricerca e sviluppo. Se non si agisce rapidamente, l’Europa potrebbe perdere un’opportunità», ha aggiunto Viviane Reding, commissario
della Società dell’informazione e dei media. L’utilizzo della spesa pubblica dell’UE deve essere più «proattivo e orientato all’innovazione», ha dichiarato.

L’Europa è molto in ritardo rispetto ai suoi principali competitori. Negli USA il settore pubblico investe annualmente 50 Mrd USD (34,85 Mrd EUR) negli appalti per la R&S, una spesa
20 volte superiore a quella dell’UE, equivalente a circa la metà del divario di investimenti nella ricerca fra gli USA e l’UE.

La differenza nella spesa per gli appalti pubblici in materia di R&S è dovuta soprattutto alle disparità nei bilanci per la difesa e per lo spazio. Tuttavia, la spesa nei
settori della sanità, dell’energia, dell’istruzione, dei trasporti e dell’ambiente è ancora di quattro volte superiore a quella dell’UE.

Alla bassa spesa in Europa si contrappongono esempi concreti di soluzioni innovative che sono emerse grazie ad appalti pubblici in materia di R&S. Fra queste si annoverano la tecnologia
Internet Protocol, il sistema di posizionamento globale, il calcolo ad alte prestazioni e innovazioni chiave nelle tecnologia dei semiconduttori.

La comunicazione spiega che gli appalti precommerciali differiscono, pur integrandoli, da altri strumenti di innovazione quali le sovvenzioni, gli incentivi fiscali, l’accesso ai finanziamenti
e le Iniziative tecnologiche congiunte.

Il dibattito avviato dalla comunicazione dovrebbe dapprima concentrarsi sulle esigenze pubbliche a medio e lungo termine che richiedono lo sviluppo di nuove soluzioni tecnologiche. «Le
autorità pubbliche pertinenti e la Commissione possono in seguito valutare il potenziale ruolo delle strategie di appalto pubblico precommerciale nel raggiungimento degli obiettivi
politici corrispondenti», sostiene la Commissione.

Sulla base del dibattito, la Commissione intende proporre una serie di azioni nella seconda metà del 2008. La proposta riguarderebbe gli appalti pubblici precommerciali nei settori
politici prioritari. La Commissione potrebbe sostenere un collegamento in rete tematico sugli appalti pubblici precommerciali (energia, ambiente, salute, sicurezza).

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