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Italia, aumentano le specialità dell’ agroalimentare

Italia, aumentano le specialità dell’ agroalimentare

By Redazione

Il cibo tradizionale aumenta, uscendo dalle nebbie dell’ oblio.

Lo afferma la Coldiretti con il suo rapporto dei prodotti agroalimentari tradizionali delle regioni aggiornato all’ultima revisione pubblicata nella Gazzetta Ufficiale 149 del 30 giugno
scorso.

In generale le creazioni agroalimentari originali sono 4471, settantacinque in più rispetto allo scorso anno.

Il documento sottolinea anche la nuova messa sotto tutela di prodotti come la la carchiola (il cosiddetto “pane dei poveri” che rappresentava l’unico sostentamento alimentare dei contadini
della Basilicata fino alla metà del secolo scorso), il caciocavallo irpino di grotta e la mela bianca di Grottolella (Campania), il Bracciatello (tipico prodotto da forno romagnolo
preparato a base di farina e uova), il lardo del campo di Olevano Romano (Lazio), l’asparago di Cantello (Lombardia), il fico secco mandorlato di San Michele Salentino (Puglia) e il tizzone di
Giustagnana (salume tipico della Lucchesia caratterizzato da un singolare procedimento di stagionatura: riposa e matura per settimane e settimane sotto la cenere, prima di arrivare in tavola).

Riguardo alla classifica delle regioni, al primo posto della biodiversità nel menù la Toscana (465 prodotti), seguita da Veneto (371) e Piemonte (366). Quarta e Quinta posizione
per Lazio (354) e Campania (335).

Soddisfatta la Coldiretti, che afferma come: “Questa ampia offerta di tipicità agroalimentare dà spinta al turismo eno-gastronomico che anche questa estate, con un valore
stimato di 5 miliardi di euro, si conferma il vero motore della vacanza Made in Italy”.

Matteo Clerici

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