Italia: a qualcuno piace salato. Anche troppo

26 Gennaio 2010
C è del sale in Italia, troppo. Secondo il Ministero della Salute, i consumatori del Belpaese tendono ad eccedere con tale condimento, usandone così circa 10-15 grammi al giorno,
circa il triplo della quota fissata dall’OMS.
E ciò non è senza conseguenze: tale eccesso è infatti portatore di ipertensione arteriosa e di conseguenza di malattie cardiache e celebrali.
Così, il Ministero scende in capo e lo fa tramite “Poco sale per…guadagnare salute”, opuscolo in pdf scaricabile tramite il sito istituzionale.
Lo scopo del documento è chiaro: migliorare la salute dei cittadini diminuendo la quantità di sale.
Allora, il primo passo è l’impegno dei produttori: i panificatori, ad esempio si sono impegnati ad apportare una graduale riduzione del contenuto di sale nel pane.
Ma il grosso del compito spetta al cittadino comune, chiamato a modificare la propria alimentazione.
Si può iniziare riducendo il sale aggiunto a mano (ad es: nell’insalata o nell’acqua della pasta) per poi tagliare gli alimenti ad alto contenuto di sale. Per aiutare, l’opuscolo riporta
i consigli dei nutrizionisti INRAN (Istituto nazionale di ricerca per gli alimenti e la nutrizione): sostituire il sale comune con il sale iodato, non aggiungere sale nei cibi per bambini,
ridurre ridurre il consumo di alimenti trasformati ricchi di sale e preferire linee di prodotti a basso contenuto di sale. Infine, tentare vie alternative, come l’uso di spezie od erbe
aromatiche per insaporire le pietanze.
tali rinunce non sono certo facili od automatiche, ma danno i loro frutti. Meno sale nella dieta vuol dire cuore, vasi sanguigni e reni migliori, ossa più resistenti e pressione
più bassa.
LINK all’opuscolo del Ministero della Salute
Matteo Clerici