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ISTAT: «con la Finanziaria, per le famiglie guadagni tra 100 e 524 euro»

By Redazione

Roma – “Le misure di sostegno al reddito contenute nella Finanziaria porteranno benefici a 18 milioni di famiglie, con guadagni compresi tra i 524 euro delle più povere e i circa
100 euro delle più ricche”, lo ha annunciato il presidente dell’Istat Luigi Biggeri, nel corso di un’audizione sulla manovra 2008 in Commissione Bilancio di Camera e Senato.

Come ha sottolineato il presidente, l’Istat valuta positivamente le misure che verranno introdotte in materia di Ici, famiglie incapienti e affitti: “In media – ha osservato – i provvedimenti
considerati farebbero aumentare il reddito disponibile familiare di 155 euro annui per un costo complessivo pari a 3,5 miliardi di cui 2 miliardi dovuti al rimborso forfettario ai contribuenti
con imposta netta pari a zero”.

Secondo le rilevazioni Istat, tuttavia, a beneficiare maggiormente degli interventi sociali saranno le famiglie numerose, mentre quelle composte da due persone godranno di risparmi di minor
portata: “L’aumento più consistente – ha spiegato Biggeri – andrebbe alle famiglie con più di 4 componenti e ai nuclei con capofamiglia operaio, rispettivamente 413 e 223 euro in
media”. “All’opposto – ha aggiunto – le famiglie con uno o due componenti e con persona di riferimento anziana o pensionata riceverebbero guadagni relativamente ridotti, tra 85 e 119 euro”.

Nel complesso, comunque, la valutazione dell’Istat è positiva, poiché la Finanziaria 2008 ridurrà “gli indici di disuguaglianza di circa 2-3 decimi di punto” e
l’intensità di povertà “dovrebbe ridursi di quasi un punto percentuale”.
Sul fronte delle retribuzioni, tuttavia, Biggeri ha lanciato “l’allarme giovani”: “Circa 2 milioni e 900 mila giovani tra i 20 e i 30 anni – ha osservato Biggeri – vivono ancora nella famiglia
d’origine pur avendo un’occupazione”.

Anche il presidente dell’Istat, dunque, è tornato sul tema dei “bamboccioni che a trent’anni non escono di casa” (come li ha definiti nei giorni scorsi Padoa Schioppa), ma ha spiegato
che il problema risiede nelle retribuzioni troppo basse: nonostante il bonus per gli affitti, secondo Biggeri, “l’uscita dalla casa dei genitori potrebbe essere ostacolata dai livelli di
reddito che, in oltre due terzi dei casi, non superano i 1.000 euro mensili, e in quasi un terzo non raggiungono i 500 euro”.

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