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IL SALE DI MARGHERITA DI SAVOIA AL CENTRO DI UNA DIATRIBA INFORMATIVA E GIURIDICA

IL SALE DI MARGHERITA DI SAVOIA AL CENTRO DI UNA DIATRIBA INFORMATIVA E GIURIDICA

By Giuseppe

IL SALE DI MARGHERITA DI SAVOIA AL CENTRO DI UNA DIATRIBA INFORMATIVA E GIURIDICA

UNA IMPRESA ITALIANA… SOLLEVA QUESTIONI E DUBBI SULLA CORRETTEZZA DEL PASSAGGIO A UNA SOCIETA’ FRANCESE

FRA IMPEACHMENT E ARRAIGNMENT

La redazione di Newsfood.com è stata tra i primi a lanciare l’allarme sul sale di Margherita di Savoia

 

 

COMOLLI: “NON CI INTERESSANO ACCUSE. VOGLIAMO SOLO CHE IL #SALEITALIANO SIA GOVERNATO <TUTTO> NELLO STESSO MODO, CHE SOLO IL #SALEITALIANO SIA UTILIZZATO PER TUTTI I PRODOTTI MADE IN ITALY, DOP E IGP IN PRIMIS, MA ANCHE TUTTI GLI ALTRI.

NON CI INTERESSA CHI E’ PROPRIETARIO, MA LA CONCESSIONE GIOVERNATIVA PLURIENNALE DEVE ESSERE DATA A IMPRESE SOLIDE, TRASPARENTI, ONESTE, PRODUTTIVE CHE VALORIZZINO LE MAESTRANZE ITALIANE, IL SITO ESTRATTIVO ITALIANO, IL DISTRETTO INTEGRATO AMBIENTALE, TERMALE E TURISTICO.

LE SALINE SONO UNA RISORSA ECONOMICA DEL PAESE ITALIA CHE DEVONO FARE RETE E SISTEMA TUTTE INSIEME. IL #SALEITALIANO ERA MONOPOLIO DI STATO DA SECOLI, CI SARA’ UN MOTIVO!?”    

 

Redazione Newsfood.com
Milano 28 agosto 2019

Anche noi abbiamo ricevuto la richiesta di rettifica e integrazione della recente notizia data da Il Sole 24 Ore il 23 agosto scorso (vedi allegato)  sul definitivo passaggio della proprietà (e della concessione governativa) della società Atisale spa titolare della estrazione di sale (alimentare e non)  nella salina marina più grande e produttiva d’Europa  di Margherita di Savoia (a Bari, regione Puglia) ai francesi di Salins spa.

La questione era nell’aria da ottobre 2018 in quanto la controllata Compagnia del Sale con sede a Rovigo (detenuta al 100% da Salins) aveva vinto l’asta lanciata da MpsBanca di Siena a luglio 2018 sul debito, pari a circa 12 milioni di euro di Atisale a favore di Mps,  cartolarizzato per 5,4 milioni di euro (così fonti diverse non ufficiali riferiscono), quindi con un forte deprezzamento del credito vantato da Mps, ricordiamo banca salvata nel 2017 e 2018 con diversi miliardi pubblici.

Non intendiamo assolutamente commentare il fatto bancario-finanziario, non ci compete e non ci interessa.  Non è neppure nostra intenzione – al di là del dovere di cronaca e di informazione ai nostri lettori interessati a fatti economici, nazionali e internazionali, finanziari e politici – mettere in discussione né la notizia data da il Sole 24 Ore né entrare nel merito delle pesanti rettifiche e ai chiarimenti diffusa “coram populo” dalla società Ifinvest holding di Milano che – avendo perso l’asta di Mps – avanza ed evidenzia una serie di prove, dubbi, citazioni, accuse.

Infatti Ifinvest holding, partecipante all’asta con altre due società e avendola persa, dichiara di aver offerto un prezzo di acquisto di Atisale spa (e quindi le relative concessioni in portafoglio) di 5,9 mio/euro superiore a quello dei francesi.

 

A noi interessa da sempre e da anni, grazie soprattutto al lavoro intenso svolto anche recentemente dal nostro editorialista ed esperto di sale Giampietro Comolli, la certificazione e la tracciabilità del #saleitaliano, la sua origine distrettuale, la sua altissima purezza e qualità rispetto a tanti indecifrati e non certificati sali-colorati provenienti da tutto il mondo. Come testata giornalistica dell’agroalimentare abbiamo scelto di chiedere che il   sale marino e il sale di miniera o salgemma, quella minima quota destinata alla tavola, alla cucina e alla conservazione di grandi alimenti Dop Igp Stg del made in Italy sia tutelato e abbia una unica “certificazione-autorizzazione-giurisdizione”.

Tutto il resto è cronaca che leggiamo ma che ci rammarica, che ci delude, che ci lascia basiti per l’alto livello delle Istituzioni coinvolte… e la relativa indifferenza di chi dovrebbe avere a cuore le sorti dell’economia culturale e territoriale del nostro (…ma è ancora nostro? …di noi Italiani? … per quanto tempo ancora potremo ostentare la nostra  “sovrana” italianità?)

 

A noi interessa solo il #saleitaliano destinato alla alimentazione e chiediamo al Governo Italiano massima attenzione nella concessione delle autorizzazioni all’estrazione, massima attenzione ai controlli tecnici qualitativi, massima attenzione alla preservazione delle competenze e professionalità (l’80% del lavoro è fatto ancora a mano e per tradizione) delle maestranze italiane coinvolte.

Chiediamo  massima attenzione ai “siti-distretti” integrati con il territorio e il turismo, massima attenzione all’uso di #saleitaliano obbligatoriamente per tutti i cibi e alimenti che sono targati “made in Italy” con bandierina e Dop, massima attenzione al rispetto delle leggi nazionali ed europee (e non quelle mondiali con asticella molto più bassa e poco sicura)  sulla purezza minima del 97% e non al di sotto e del controllo dei residui insolubili organici e inorganici presenti nei sali di provenienza straniera e destinati al mercato italiano.

Abbiamo già chiesto un impegno sostanziale ai due ministeri coinvolti di uniformare procedure, metodi e modalità di concessione e di estrazione del sale marino (agricolo) e del sale di miniera (industriale) destinato solo alla alimentazione umana perché già entrambi finiscono sulla stessa tavola, stessa cucina e possono essere usati per lo stesso Prosciutto Parma come il Grana Padano come la Coppa piacentina come la salamoia delle Olive o il Merluzzo o il Baccalà.

Chiediamo – questo sì – massima trasparenza, massima informazione al consumatore, etichette parlanti su ogni confezione di #saleitaliano che spieghi l’origine, la differenza, l’uso, la quantità salutare, la consistenza e la igienicità…come per l’acqua minerale. Tutto qua.

Il resto – se sarà – sarà compito della Procura di Milano dare risposte certe e sicure al popolo italiano che tutto è avvenuto regolarmente e alla luce del sole. E anche noi attendiamo tale giudizio giuridico della Magistratura. Per tutto il resto ci batteremo sempre perché il #saleitaliano sia veramente #saleitaliano e certificato.

Giuseppe Danielli
Giampietro Comolli
Newsfood.com
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