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Il “food” cosentino più ghiotto al Cibus

Il “food” cosentino più ghiotto al Cibus

By Redazione

Quattro giorni intensi d’incontri, degustazioni, workshop, laboratori del gusto, “test and buy”, banchi d’assaggio, contatti e… contratti. E’ un bilancio decisamente positivo quello della
missione a Parma, al Cibus 2010, di trenta aziende della provincia di Cosenza selezionate dalla Camera di Commercio per il più importante appuntamento del settore alimentare mondiale. In
due accattivanti aree espositive, al Cibus e all’annessa rassegna Dolce Italia, dedicata ai dolciumi, sotto l’egida dell’ente camerale sono state messe in luce identità, diversità,
tipicità e qualità gastronomiche delle terre cosentine.

In primo piano, fragranti extravergini, conserve alimentari, salumi, miele, confetture, pasta, prodotti da forno, formaggi freschi e stagionati, tipicità dolciarie, golosità ai
fichi e alla liquirizia, la “dispensa Cosenza”, insomma, con le sue eccellenze più ghiotte e genuine. Le rarità casearie, i più golosi salumi – compresi originali prodotti
“bio” e preziose quanto uniche identità come il Suino Nero autoctono calabrese -,  sott’oli, patè, marmellate e altre ghiottonerie (basti pensare all’impareggiabile “Miele di
fichi”), alle castagne e al cedro insieme a profumati vini locali e straordinarie specialità liquoristiche, da lunedì 10 a giovedì 13 maggio, sono stati proposti  nei
piatti creati appositamente dagli chef del Consorzio Assapori, un vero e proprio “Gotha” del gusto che associa le eccellenze della ristorazione calabrese.

Una novità importante l’hanno costituita, infatti, quest’anno, i ghiotti appuntamenti quotidiani, autentici “laboratori dei sapori”, anzi, “eventi culinari”, indirizzati soprattutto agli
operatori italiani e stranieri che gli chef di Assapori hanno allestito cucinando piatti e preparando degustazioni e assaggi allo scopo di valorizzare i prodotti delle 30 aziende cosentine
presenti al Cibus. Si parla di “show cooking”, del resto, perché i prodotti del food “made in Cosenza” sono stati affidati alle mani esperte di alcuni fra i più rinomati esponenti
della gastronomia meridionale per diventare godibilissimi piatti, tutti da ammirare e gustare.

La presenza al Cibus di Parma ha rappresentato un’altra tappa importante nel percorso di promozione dei prodotti agroalimentari della provincia di Cosenza in tutto il mondo. Un settore, questo,
che deve quotidianamente confrontarsi con la concorrenza degli altri mercati e proprio per questo ha bisogno di un particolare sforzo di comunicazione delle proprie peculiarità.

Un’occasione che a Parma non si sono lasciati sfuggire gli imprenditori del Cosentino per allacciare nuovi rapporti commerciali con la distribuzione, piccola  e media, e col mondo della
ristorazione, con uno sguardo particolare rivolto ai mercati esteri. Particolarmente significativi sono stati, in questo senso, gli incontri, accuratamente veicolati dallo staff dell’ente
camerale cosentino, con numerosi operatori dell’Estremo Oriente, fra i quali Susumu Watabane Tomoko, della Sanyo Enterprises Co., di Kobe (Giappone), Yukie Yoda, dell’Ice di Tokio e il direttore
dell’Ufficio Ice di Taipei-Taiwan, Leopoldo Sposato. “Con questa iniziativa – spiega Giuseppe Gaglioti, presidente dell’ente camerale cosentino – continua la strategia di promozione e
valorizzazione dei nostri prodotti già sperimentanta con successo, il mese scorso al Vinitaly. Se a Verona ci siamo affidati ai sommelier dell’Ais per i vini, al Cibus abbiamo puntato
sulla migliore ristorazione calabrese. Crediamo, infatti, che gli chef rappresentino i veri ambasciatori e i testimonial più credibili della qualità del nostro comparto
agroalimentare e possano rendersi autorevoli portavoce in questo obiettivo. Noi teniamo fede alla nostra mission, che è quella di supportare la crescita e lo sviluppo delle numerose
imprese di qualità presenti sul nostro territorio, attraverso azioni di sostegno tecnico e promozionale”.

“Il Cosentino si è presentato al Cibus di Parma con il meglio della sua eccellenza”, aggiunge Domenico Bilotta, Vicepresidente dell’Ente camerale. “La soddisfazione dei nostri operatori,
l’alto numero di visitatori e buyers – aggiunge – hanno confermato questa fiera un’importante vetrina per farsi conoscere ed affacciarsi su nuovi mercati, nazionali ed internazionali. I mercati,
soprattutto quelli esteri, mostrano infatti grande attenzione alle tipicità e ai prodotti della tradizione. Servono però gli strumenti giusti per affrontare la sfida della
globalizzazione, cioè organizzazione, innovazione, marketing e promozione, difficilmente alla portata di piccole imprese che realizzano prodotti di alta qualità, spesso lontani
dalle moderne logiche di mercato”. “Ridurre questa distanza – ha concluso Bilotta – è uno dei nostri compiti più impegnativi che portiamo avanti anche attraverso la presenza attiva
e dinamica a fiere qualificate come questa”.

La linea di comunicazione nuova, adottata dallo staff della Camera di Commercio cosentina, ha ripercorso al Cibus una tavolozza di golosità al fine di mettere in giusta luce le
principali caratteristiche dei prodotti locali. Così le quattro giornate del Cibus sono state scandite, il lunedì, dal nero (“Nero&Nero di Calabria”, nel senso del suino
autoctono ma anche della liquirizia), il martedì dal rosso (“Il Rosso infiamma i piatti”, quello del peperoncino, licenzioso spiritello della gastronomia locale), mercoledì dal
bianco (“Il Bianco è fondente”, consacrato alle specialità casearie), per concludersi, giovedì, con “Tutti i colori del sottobosco”, mirato a valorizzare castagne, funghi e
tutte le bacche più gustose. Dal “dolce risveglio” all’aperitivo, al pranzo, alla merenda, fino all’happy hour le eccellenze agroalimentari cosentine hanno dimostrato di essere
perfettamente in grado di evocare il territorio e la cultura, confermando la capacità di generare e suscitare le emozioni del ‘made in Cosenza”.

Il “Pianeta-Cibus”, giunto quest’anno alla sua 15esima edizione, si conferma il più importante Salone internazionale dell’alimentazione. Assieme al complementare Salone del dolciario,
Dolce Italia, si è rivelato ricco di novità e appeal, registrando la presenza di 2500 espositori, 60mila operatori in visita, di cui circa il 20% dall’estero.

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