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I surgelati compiono 50 anni!

I surgelati compiono 50 anni!

By Redazione

Il traguardo dei primi cinquant’anni di surgelati in Italia quasi raggiunto e l’Istituto Italiano Alimenti Surgelati ha chiesto a due autorevoli figure (il Professor Giovanni Siri,
docente di Psicologia all’Università San Raffaele di Milano ed il Dottor Andrea Ghiselli, dirigente di ricerca INRAN) di fare il punto sulle motivazioni che spingono oggi il consumatore
italiano a scegliere con sempre maggior frequenza i prodotti surgelati.

“Tutti i dati di selling e di atteggiamento testimoniano che la prima dozzina d’anni del terzo millennio segna un’ascesa del loro consumo e del loro credito culturale: anche in questa fase di
crisi dei consumi alimentari il comparto dei surgelati mantiene buone performce, con qualche flessione per il capitolo dei piatti pronti – evidenzia nella sua analisi sociologica Siri – I
surgelati continuano ad intercettare trend alimentari e sociali importanti e forti: l’individualizzazione, il servizio, l’esplorazione, ma anche il bisogno di informazione e rassicurazione di
qualità e controlli, la genuinità, la facilità d’uso. Devono però migliorare nella capacità – che comunque già esiste – di esprimere credibilmente le
tradizioni gastronomiche italiane, circondandosi di maggiore cultura e sapienza nutrizionale. E possono conquistare coloro che amano il “piacere di cucinare” costruendo un’offerta da “kit di
montaggio” intelligente e intrigante. Se sapranno unire l’orizzonte della tradizione riemergente e della commodity crescente, manterranno il loro potere di crescita”.

“Un alimento surgelato di qualità sposa a pieno il concetto di stagionalità e prossimità – sottolinea dal suo osservatorio privilegiato di nutrizionista Ghiselli – in
quanto le moderne tecnologie consentono di raccogliere (o trattare, a seconda dei casi) le materie prime a maturazione completa, permettendo l’ottenimento di alimenti surgelati di
qualità eccellente, che surgelino la qualità del prodotto fresco. La possibilità di conservare per lungo tempo senza alterazione delle qualità nutritive e
organolettiche permette di avere a disposizione tutto l’anno e a lunga distanza dal luogo di produzione alimenti “di stagione” e “a km 0”.

“Si assiste oggi ad una maturazione delle strategie di consumo delle famiglie italiane – afferma Vittorio Gagliardi, Presidente dell’Istituto Italiano Alimenti Surgelati, – molto più
attente e sensibili che in passato a cosa mettere nel carrello della spesa sotto il profilo della qualità dei prodotti, dei prezzi, della facilità d’uso e dei servizi incorporati,
del benessere e della sicurezza; spesa che si orienta con sempre maggior decisione verso la rapidità e la facilità del consumo e predilige prodotti legati alle nuove
modalità di fruizione dei pasti, che portano ad un’accelerazione della fase domestica di preparazione delle pietanze. All’interno di essa gli alimenti surgelati possono giocare il ruolo
di autentici interpreti della modernità alimentare, in grado di attualizzare canoni gastronomici tradizionali che in tal modo confluiscono automaticamente verso stili alimentari
evoluti”.

NEL 2012 I SURGELATI SI CONFERMANO “SCUDO” CONTRO LA CRISI

Praticità; valore di servizio; qualità e naturalità; velocità
e facilità di preparazione; prezzi stabili. Ecco spiegate le ragioni del successo dei surgelati anche per il 2012.

Che anche nel 2012 reggono l’urto della crisi e appaiono orientati verso ulteriori progressi. «In Italia – afferma Vittorio Gagliardi, presidente IIAS – il consumo pro – capite di
surgelati è tra i più bassi d’Europa (14 kg all’incirca); le potenzialità di crescita sono quindi ancora elevate, nonostante nel nostro Paese l’offerta del fresco sia
sicuramente molto più alta di quella rintracciabile nei principali Paesi europei». Dalle rilevazioni (settembre 2012), emerge che il settore sta mantenendo le proprie posizioni (
0.5% totale) e alcuni comparti (ittico, pizze e snack, patate) continuano ad avanzare cautamente. Nei vegetali interessante il dato dei preparati ( 4,7%) che il consumatore vive come una vera e
propria pietanza anziché quale un semplice contorno.

L’ittico totalizza un 1,2% globale; il dato relativo alle vendite di pesce naturale ( 3,4%) segnala una nuova tendenza: molti consumatori acquistano prodotti base (leggermente più
economici) che personalizzano/valorizzano autonomamente in ambito domestico.

Pizze e snack mostrano ancora una volta segnali positivi: il dato globale del 3.5% parla di un consumo non emergenziale ma ormai ben radicato.

“Tutti i dati di selling e di atteggiamento testimoniano che la prima dozzina d’anni del terzo millennio segna un’ascesa del loro consumo e del loro credito culturale: anche in questa fase di
crisi dei consumi alimentari il comparto dei surgelati mantiene buone performance, con flessioni più o meno marcate nel comparto dei piatti pronti – evidenzia nella sua analisi
sociologica il Professor Giovanni Siri, docente di Psicologia all’Università San Raffaele di Milano – I surgelati continuano ad intercettare trend alimentari e sociali importanti e
forti: l’individualizzazione, il servizio, l’esplorazione, ma anche il bisogno di informazione e rassicurazione di qualità e controlli, la genuinità, la facilità d’uso”.

A giudizio del Dottor Andrea Ghiselli, dirigente di ricerca INRAN “un alimento surgelato di qualità sposa a pieno il concetto di stagionalità e prossimità, in quanto le
moderne tecnologie consentono di raccogliere (o trattare) le materie prime a maturazione completa, permettendo l’ottenimento di alimenti surgelati di qualità eccellente. La
possibilità di conservare per lungo tempo senza alterazione delle qualità nutritive e organolettiche permette di avere a disposizione tutto l’anno e a lunga distanza dal luogo di
produzione alimenti “di stagione” e “a km 0”.

“Si assiste oggi ad una maturazione delle strategie di consumo delle famiglie italiane – conclude Vittorio Gagliardi, Presidente dell’Istituto Italiano Alimenti Surgelati, – che analizzano a
fondo il profilo dei prodotti che acquistano; i surgelati sono oggi gli autentici interpreti della modernità alimentare e, per quanto riguarda il concetto di qualità, possono
essere considerati i veri km…sottozero”.

Mascia Maluta
Newsfood.com

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