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I sassi di Matera Capitale 2019 della Cultura Europea

I sassi  di Matera Capitale 2019 della Cultura Europea

By Giuseppe

I sassi di Matera Capitale 2019 della Cultura Europea by Giampietro Comolli

MATERA CAPITALE DELLA CULTURA EUROPEA 2019

MATERA PATRIMONIO MONDIALE DELL’UMANITA’

 

Il Presidente Mattarella apre l’anno dedicato a Matera. Un luogo di cultura non italiana, ma mediterranea. Una delle porte a Sud dell’Europa. Una prima linea nel Mediterraneo, mare nostrum ma di mille culture.

Quanto la forza dell’uomo può addomesticare la natura , ma soprattutto convivere con essa. Monito e Matrice non solo di cultura generale, ma anche di cultura cristiana, spirito comune dell’Europa da valorizzare e non da nascondere.

Il Presidente Mattarella a Matera

 

I sassi di Matera
Amarcord di Giampietro Comolli

Sono stato a Matera 2 volte: una nel 1971 con mio padre e una adesso con il titolo di Capitale Europea della Cultura oppure, come mi piacerebbe molto di più, Capitale 2019 della Cultura Europea. Non è solo uno scambio di termini e passaggio nella sintassi logica di un partitico con un aggettivo qualificante!

La differenza a distanza di quasi 50 anni è enorme in termini di immagine mentre è rimasta tal quale la forza che quei sassi scuri visti da lontano sembrano dei quadri a una unica parete. Quelle case nella roccia mediterranea lanciano nel cuore del visitatore… ma anche del materano un senso di antica cultura, di vita difficile.

Vivere in un sasso, in una grotta, saper cogliere e trattenere la forza della luce naturale, saperla governare, difenderla e nello stesso tempo avere sicurezza, lavorare, cogliere l’attimo, ma anche stare fermo, attendere, scrutare lontano. Ecco Matera è tutto questo ed altro.

 

Fra spelonche e calanchi, fra asceteri e gravine. Dal paleolitico a oggi, i sassi di Matera non sono mai stati abbandonati

Un luogo vissuto da sempre, dal Paleolitico in poi. E’ una città aperta pur essendo chiusa dentro un grande territorio naturale che definire parco è sminuente. Matera è innestata su pochi colli dell’appennino Lucano con un clima dagli influssi marini, contornato ancora oggi da impervie strade e crinali che lo rendono un po’ “ fuori dal mondo moderno”.

Viverci è difficile, ma unico, assoluto, impagabile. Fa invidia,  direbbe qualcuno. Testimonianze della vita dell’uomo antico e moderno ci sono ovunque… bisogna essere attenti a non calpestare nulla, a non farsi sfuggire nessun colore, nessuna immagine.

E’ il regno dei botanici e dei zoofili, degli escursionisti, dei paesaggisti, degli archeologi storici, dei cultori della geostoria e del paesaggio, dentro a uno scrigno della biodiversità per circa 8000 ettari incontaminati. E’ qui che l’Unesco ha trovato il simbolo mondiale, il patrimonio unico, l’esempio assoluto del rapporto uomo-terra, inteso come pianeta, non solo come territorio.

E’ qui che si scopre quale è stata la vita dei nostri antenati e come, senza cognizioni tecniche, la scelta del luogo dove vivere e coltivare era sempre quello più giusto, più completo, più sicuro e più “inerente” con il momento storico, parliamo di millenni!

Qui  si scopre come si può salvare un territorio seppur vissuto, frequentato, non congelato e interdetto. La cultura del territorio va vissuta, ammirata, anche toccata – soprattutto quella naturale& ambientale – per essere tramandata, fatta conoscere.

E’ qui che si capisce come l’educazione civica, il rispetto del bene comune, la solidarietà, la sostenibilità non sono solo parole scritte nei libri di scuola, sui banchi delle elementari… che poi dimentichi… o che poi i maestri si dimenticano di insegnare… per capire come il rapporto fra cose e persone, fra persone e animali, fra vicini di casa si basi soprattutto sul riconoscimento della reciprocità, dei diritti&doveri e sul rispetto.

 

I sassi di Matera
Abitazioni e chiese rupestri, escursioni culturali in un parco vivo patrimonio indelebile dell’Umanità

Matera è diventata capitale della cultura europea (cioè ha avuto ragione di agguerrite città concorrenti) grazie a un progetto che punta al divenire, al diventare, non a osannare il passato. Certo il passato fa cultura, ma questo è sotto gli occhi di tutti, quotidianamente.

Ma da questo passato… si passa al futuro nuovo. Quanti migranti lucani tornano e torneranno a vedere la terra degli avi o anche solo dove sono nati e poi partiti. C’è una storia ludica materana da recuperare in forme diverse, anche tecnologiche, multimediali.

Matera è frontiera, per questo che vive nel tempo una cultura della ospitalità interculturale. Il dialetto stesso ne è una prova antica e moderna. Tutti i cittadini, ogni mestiere di ognuno è stato inserito nel programma: tutti protagonisti nessun capofila.

Diversi i progetti pratici per risolvere vecchi problemi. 30 milioni di euro diretti e indiretti per tutto il territorio lasceranno un segno generazionale. E’ così che va concepito un premio, una vittoria: deve alimentare un processo e una mentalità vincente.

La cultura è anche welfare, benessere diffuso ma non assistenziale, non distribuito a pioggia. Piace agli osservatori esterni questo “tirarsi su le maniche” soprattutto dedicato alle forze giovanili che restano, che vogliono mantenere Matera viva. Ai giovani lucani un compito difficile:  ampia discrezionalità senza cadere nell’ovvietà e nei progetti faraonici declamati da anni e mai portati a termine.

 

I Sassi di Matera sono Pietre Miliari. Fulgida prova di condivisione Uomo-Natura. Testimonianza di un legame di matrice culturale antropologica metafisica, religiosa, etica

Tanti i progetti creativi che scorrono nell’arco di un anno.  Matera si risveglia da un torpore culturale locale e si mostra al mondo. I primi segnali, le prime presenze offrono segnali incoraggianti. Tutto il sistema economico locale è coinvolto,  ma ognuno con un ruolo preciso, dettagliato, senza doppioni, niente dichiarazioni roboanti.

Molti fatti, molte opere, poche parole politiche. Già questo merita un plauso agli organizzatori. Sembra che Matera accolga sulle sue spalle antiche tutta una cultura greco romana, dalla Magna Grecia agli Italici Lucani.

E’ anche un chiaro esempio pratico di come la cultura può dare lavoro, la cultura è occupazione giovanile. La cultura può fare economia ma deve essere oggetto ed evento “quotidiano” non chiuso dentro a una scatola museale aperta ad orari prestabiliti e non a richiesta.

E’ forte l’impressione che tutti vogliono remare insieme senza progetti paralleli. E’ evidente la scommessa non solo di incrementare gli arrivi turistici, ma di guardare i Sassi di Matera come a un ecosistema da traslare, con molta intelligenza e alto profilo,  ai giorni nostri.

I sassi di Matera patrimonio mondiale dell’UNESCO

Capitale della Cultura Europea 2019 vuol dire investire risorse pubbliche  nazionali ed europee per porre le basi solide di un nuovo modo unitario, non consociativo, di gestione della cosa pubblica e privata insieme senza pensare solo a rendite individuali.

Giampietro Comolli
Newsfood.com

 

Dove mangiare a Matera

Selezione dei ristoranti tradizionali con le migliori valutazioni su TheFork

Link di seguito per accedere alla relativa gallery:

https://drive.google.com/drive/folders/1LLX7S5KhMAALclD78WO8v3tDreDcmLh4?usp=sharing

Milano, 29 gennaio 2019 Capitale Cultura 2019, Matera ha anche un patrimonio gastronomico da scoprire. Secondo i dati di TheFork, app numero uno in Europa per cercare e riservare il ristorante,  le prenotazioni online di ristoranti hanno visto un aumento del 140% anno su anno, mentre sono quasi 60 le insegne di Matera  pubblicate. Non solo, i  ristoranti della Città dei Sassi vantano una valutazione media pari a 8,7. Povera ed essenziale, la cucina materana è ricca di piatti genuini realizzati con gli ingredienti del territorio, in primis legumi, verdure e carni. Tra i piatti tipici più conosciuti figurano la cialledda (pane raffermo ammorbidito nell’acqua, cipolla, pomodori e rape che, nella versione invernale sono lasciati a riscaldare con il brodo) e la crapiata (zuppa di legumi tradizionalmente preparata ad Agosto). Non mancano molte altre specialità a base di pasta rigorosamente fatta in casa o ancora di peperoni cruschi. Ecco la selezione dei ristoranti che offono piatti locali, con le migliori valutazioni su TheFork:

Regia Corte

La sua missione è esaltare la cucina e i vini del territorio interpretata dallo chef Pompeo Lorusso che combina con passione e abilità gli ingredienti freschi di stagione acquistati sempre da prodotturi locali.

‘900 Restaurant

Piatti della tradizione lucana rivisitati in chiave moderna e preparati con ingredienti a filiera corta.

Enoteca dai Tosi

In un tipico locale ipogeo nei rioni sassi di matera, porta i clienti in un viaggio enogastronomico alla scoperta di una cantina composta da 250 referenze e dei loro cicchetti, piccoli assaggi veneti rivisti secondo le tradizionali ricette lucane.

Rugantino

A pochi chilometri dal centro di Matera, nei pressi del Parco dei Quattro Evangelisti. Lo chef Giuseppe Buompastore propone un menù ricco di specialità che spaziano dalle ricette del territorio, come le orecchiette con peperoni cruchi e cacio, a quelle della tradizione regionale italiana.

Il Pettolino

Alla base del menù del locale ci sono la tradizione regionale rivistata,  ma non manca un occhio di riguardo per il cibo di strada come per l’hamburger di pecora dell’alta murgia con fonduta di pallone di Gravina. I prodotti utilizzati nella preparazione dei piatti sono a km 0, sempre freschi e di qualità.

Panecotto

Panecotto si definisce uno scorcio di Basilicata da “vivere” e nasce con l’ambizione di promuovere la territorialità valorizzandone tra l’altro l’enogastronomia. I piatti serviti sono quelli tipici della tradizione come la Cialledda (dadolata di pane di Matera inumidito con succo di pomodorini, e accompagnato da pomodorini, rucola, sedano) il panecotto (rape soffritte, caciocavallo e sbriciolata di peperone crusco su un letto di pane di Matera) o i tipici salumi e formaggi locali accompagnati dai peperoni cruschi.

Kas67

Gastropub che propone anche piatti della tradizione come la rapiata (zuppa di legumi con crostini di pane ) e la cialledda fredda (pane ammollato di Matera, pomodori, cipolla, olio, sale e origano)  da abbianre con una selezione di birre.

Pico al Piano

I suoi piatti nascono dall’amore per la terra di Basilicata, dall’entroterra Lucano per arrivare nella Città dei Sassi, portando in tavola mescolanze equilibrate di sapori della tradizione realizzate con grande attenzione alle materie prime.

Articolo 21

Piccolo ed accogliente locale nel centro di Matera all’interno di una grotta matera, ma dal deisgn moderno. Ha anche un tavolo sociale e offre la tipica cucina locale. Molti clienti ne apprezzano le fave con cicoria e peperone crusco.

 

Redazione Newsfood.com

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