Grillo a Mazza: “E se sparassero al tuo culo?”
21 Settembre 2007
Roma – “L’ingresso sulla scena politica di nuovi personaggi come Beppe Grillo è certamente legittimo, non è legittimo inasprire i toni a tal punto da utilizzare un
linguaggio minaccioso e violento”, così Serventi Loghi ha commentato le parole che Grillo ha pronunciato oggi nei confronti del Tg2 Mauro Mazza durante il suo show a Codroipo (Udine).
La lite a distanza era iniziata quando Mazza, durante l’editoriale del Tg2, aveva definito Grillo “apprendista stregone” e aveva fatto riferimento alla possibilità che qualcuno, sentendo
gli insulti lanciati dal comico, decidesse di premere il grilletto. Non si è fatta attendere la risposta di Grillo che, dopo aver rifiutato di partecipare la puntata della trasmissione
Annozero incentrata su di lui, ha scelto il Friuli per urlare (rivolto a Mazza): “E se sparassero al tuo culo?”.
Grillo non si è fermato lì ed è tornato ad attaccare i politici: “Non possono pensare al bene della gente – ha tuonato – perché hanno troppi interessi da difendere.
A noi ci attaccano dappertutto dicendo che stacchiamo i denti ai partiti, ma questa è la vera politica ed è la democrazia”.
Lo showman genovese ha quindi rilanciato la proposta delle liste civiche: “Prendiamo delle liste civiche – ha spiegato – dove mettiamo delle condizioni: un candidato deve almeno sapere
l’italiano, deve essere incensurato e non può essere iscritto ad un partito. Gli diamo le nostre richieste e le nostre proposte e vediamo come si comportano”. “Se si insinua qualche
delinquente – ha concluso – lo costringiamo ad aprire un blog. In ventiquattro ore la gente lo sputtana. I disonesti nella rete non durano più di ventiquattro ore perché uno
è costretto a far vedere gli scheletri che ha nell’armadio”.
Com’era prevedibile, le critiche al linguaggio ed ai contenuti delle ultime affermazioni di Grillo non si sono fatte attendere, ma questa volta non sono arrivate solo dal mondo politico. A
condannare pesantemente le parole del comico genovese, infatti, è stata la Federazione Nazionale Stampa Italiana: “Le parole pronunciate ieri dal comico nei confronti del direttore del
Tg2 sono inaccettabili e devono essere condannate” ha dichiarato Serventi Longhi, che, però, ha aggiunto: “E’ però opportuno che anche i giornalisti e i media, pur esprimendo
liberamente critiche anche aspre, evitino di fare riferimento alla violenza terrorista che tante tragedie ha provocato in epoche che speriamo ormai concluse. E’ bene che l’informazione
radiotelevisiva, della carta stampata si diano una regolata e che la politica rispetti le opinioni di tutti”.
Più pesante, invece, è stata la condanna da parte del sindacato dei giornalisti Rai (Usgrai): “Che ogni tanto siano utili gli scossoni può essere, ma che tutto e tutti
siano degni di un ‘vaffa’ – precisano Carlo Verna, Claudio Valeri e Daniele Cerrato – rischia di diventare soltanto la brutta replica dello spettacolo del giorno prima. Si può giudicare
discutibile l’opinione del direttore del Tg2, Mauro Mazza, su possibili derive violente di un’oratoria troppo accesa, ma certo le parole e il tono minaccioso e volgare della replica non aiutano
a dimostrare il contrario”.
Analogo è stato il commento dell’Ordine dei Giornalisti: “Beppe Grillo ha certamente il diritto di manifestare il suo dissenso politico – si legge in una nota – Quel che Grillo non
può fare, almeno non nel silenzio dell’Ordine dei giornalisti, è auspicare che qualcuno una mattina ‘spari nel culo’ di Mauro Mazza”. “Il direttore del Tg2 – continua la nota –
seguirà le strade che crede. L’Ordine dei giornalisti non solo sente il bisogno di solidarizzare con Mazza per questa aggressione personale, ma auspica che la satira, vera o presunta,
non cancelli la memoria e abbia sempre presente che le parole a volte hanno determinato conseguenze irreparabili”.