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Gli agricoltori della Cia ricevuti dal presidente Napolitano

Gli agricoltori della Cia ricevuti dal presidente Napolitano

By Redazione

Il presidente della confederazione Giuseppe Politi, che ha guidato al Quirinale una delegazione di dirigenti e produttori dell’organizzazione, ha messo in risalto il ruolo decisivo che il settore
primario riveste. Ribadita l’esigenza di nuove politiche per garantire un futuro di certezze per i nostri imprenditori. Illustrati i cambiamenti decisi dall’ultima Assemblea elettiva.
 
Il ruolo dell’agricoltura come fattore di pace e sviluppo, l’esigenza di una maggiore attenzione nei confronti delle imprese agricole italiane che stanno vivendo una situazione di profonda crisi,
il lavoro dell’agricoltore per la difesa e la valorizzazione dell’ambiente: sono questi alcuni dei temi affrontati oggi al Quirinale durante l’udienza concessa dal presidente della Repubblica
Giorgio Napolitano ad una delegazione di dirigenti e di produttori della Cia-Confederazione italiana agricoltori, guidata dal presidente nazionale Giuseppe Politi.

E’ stato lo stesso Politi a porre l’accento sull’importanza che l’agricoltura riveste nel contesto mondiale nella lotta alla fame e alla povertà. “Non a caso e in varie occasioni, ultima
il vertice agricolo del ‘G8′, abbiamo sostenuto -ha rimarcato- l’esigenza di più agricoltura, di più cibo, di risorse strategiche per le emergenze alimentari, di investimenti
nei Paesi in via di sviluppo, di regole per i mercati e per il commercio internazionale. Attraverso queste richieste, abbiamo rivolto anche un chiaro invito ai ‘grandi’ del Pianeta
affinché l’agricoltura venga guidata da politiche nuove che ne salvaguardino la funzione trainante e consentano di affrontare le difficili sfide dei prossimi decisivi anni”.

“In tale contesto, il rafforzamento del ruolo delle associazioni dei produttori agricoli -ha aggiunto il presidente della Cia- è fondamentale per il coinvolgimento diretto degli
agricoltori nell’impostazione di una politica di sviluppo in grado di raggiungere l’ambizioso e strategico obiettivo dell’accrescimento della produzione agricola e dello sviluppo rurale. E questo
vuole dire più agricoltura in tutti sensi”.

Affrontando il panorama nazionale, Politi ha sottolineato che “l’agricoltura italiana, ai primi posti in Europa per valore aggiunto, è un settore dinamico e moderno che, nonostante che
attuale gravi difficoltà che stanno vivendo le imprese, produce ‘eccellenze’ apprezzate in tutto il mondo, concorre alla crescita economica complessiva sia direttamente sia attraverso
l’indotto, che è fortemente diffuso nel territorio. Un settore che racchiude ancora grandi potenzialità e risorse che, se adeguatamente sostenute, possono contribuire ad accrescere
l’immagine e la competitività del nostro Paese in Europa e nel mondo”.

“Un ruolo che, tuttavia, trova scarsa attenzione da parte delle istituzioni. In questi ultimi anni -ha rimarcato il presidente della Cia- i problemi delle aziende agricole sono cresciuti in
maniera allarmante e molti agricoltori, che hanno visto ridurre sensibilmente i propri redditi, si trovano alle prese con grandi e complesse difficoltà che rischiano di compromettere il
futuro di tante imprese diffuse sul territorio. Pochi sono stati gli interventi a sostegno, mentre sembra definitivamente tramontata anche la Conferenza nazionale dell’agricoltura e dello
sviluppo rurale”, il cui iter era stato avviato proprio con la presenza del presidente della Repubblica Napolitano a Roma in una cerimonia in Campidoglio.

Dopo aver sostenuto che “il forte richiamo alla concertazione e alla condivisione tra le diverse rappresentanze con chi deve compiere scelte di governo trova nella Cia grande e convinto sostegno
perché rappresenta la strada capace di individuare e promuovere azioni efficaci ed eque per tutti i soggetti, Politi ha ricordato i significativi mutamenti decisi dall’ultima Assemblea
elettiva per adeguare la Confederazione ai cambiamenti interni ed esterni al settore agricolo. Il tutto attraverso un forte protagonismo degli agricoltori. Abbiamo deciso, quindi, di cambiare, ma
lo abbiamo fatto senza negare il nostro passato e la nostra storia”.

Il Presidente della Repubblica Napolitano ha condiviso le affermazioni e le preoccupazioni della Cia sottolineando -come aveva affermato nel messaggio inviato in occasione dell’Assemblea elettiva
del febbraio scorso- che l’agricoltura italiana costituisce un comparto essenziale dell’economia del Paese. Un settore, per sua natura legato al territorio e particolarmente sensibile e attento
alla difesa dell’ambiente e alla genuinità del prodotto,  he oggi è chiamato -ancor più del passato- ad accrescere il proprio ruolo di impulso ad una crescita economica
del Paese equilibrata e sostenibile.

Cia.it
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