Fiera Mantova Millenaria 2017: tradizione, cultura e Mantova Golosa

19 Giugno 2017
E’ millenaria o meglio, lo slogan è “Fiera 1000naria”, “però ha saputo rinnovarsi e innovare, e già questo è un motivo per sostenere l’antica fiera di Gonzaga – ha detto l’assessore lombardo all’agricoltura, Giovanni Fava, alla presentazione della manifestazione -. Una fiera nata per il mondo agricolo, che in Lombardia rappresenta il 2% della popolazione, e che è stata capace di proporsi al 98% dei lombardi; un esempio straordinario di come valorizzare le proprie radici storiche”.

Infatti la Fiera Millenaria, in programma quest’anno dal 2 al 10 settembre a Gonzaga, si svolge dalla fine del 1400. L’anno scorso ha chiuso a quota 90.000 visitatori, facendo registrare un incremento superiore al 12% rispetto all’anno precedente grazie anche alle numerose novità introdotte fra cui il potenziamento di Mantova Golosa, il padiglione gourmand per presentare le prelibatezze del territorio.

“Per l’edizione 2017 l’obiettivo è di superare i 100.000 ingressi per un’iniziativa che intende mantenere salda la propria identità: quella di punto di riferimento per il mondo agricolo e, al contempo, di grande festa popolare. Due anime che storicamente la Fiera di Mantova si impegna a far dialogare e interagire, avvicinando il mondo dell’agricoltura e della produzione al consumatore finale.”, ha dichiarato il presidente della Fiera, Giovanni Sala, nel corso della presentazione della manifestazione che per la prima volta è avvenuta a Milano, nel Food Loft, la factory house dello chef Simone Rugiati, rinnovando così una collaborazione di successo che vede lo chef protagonista, in fiera, di seguitissimi cooking show dedicati ai prodotti di qualità del territorio mantovano.

Il meeting milanese è anche servito per fare il punto su una fiera che negli ultimi anni ha saputo rinnovarsi e rendere vivo e partecipato il dibattito attorno al settore agricolo introducendo nuove iniziative apprezzate dal pubblico, sempre più attento alla qualità dell’offerta alimentare. E Mantova Golosa, padiglione gourmand della fiera, va in questa direzione nell’anno in cui Mantova-Bergamo-Brescia-Cremona, sono protagoniste del progetto “East Lombardy – Regione Europea della Gastronomia”, prestigioso riconoscimento che pone il territorio mantovano al centro dell’attenzione internazionale e di numerose iniziative dedicate alla valorizzazione dei prodotti di qualità e della cultura gastronomica locale.
Fra le novità che interesseranno l’offerta targata Mantova Golosa ci sono iniziative pensate per i giovani, come l’allestimento di un’area street food, dove saranno utilizzati solo prodotti locali, oltre ad un’area espositiva dedicata alle 4 province che fanno capo al progetto East Lombardy, animata da laboratori e cooking show con la partecipazione di Simone Rugiati che torna in Fiera come special guest per il secondo anno consecutivo. Sono attesi altri chef, artigiani fra i più rappresentativi del territorio come il maestro pastaio Alessandro Aldrovandi che all’anteprima milanese si è esibito nella creazione dei celebri tortelli ripieni svelando tutti i segreti di un ottimo impasto tirato al matterello. Ma, anche, il maestro panificatore Marino Tanfoglio (la sua insegna, a Marmirolo, dove produce oltre 60 tipologie di pane, è considerata fra le 5 migliori panetterie d’Italia) che sotto la Madonnina ha proposto il suo speciale pane di lievito di vino realizzato con farine della filiera mantovana.
Con un calendario che prevede 120 eventi in 9 giorni, Fiera Millenaria intende sempre più svilupparsi come punto di riferimento per la tutela e la promozione del patrimonio enogastronomico locale, all’insegna della contaminazione tra tradizione e innovazione.
Del resto in un’Italia straordinariamente densa di mete gastronomiche, Mantova è una tappa tra le più importanti. La collocazione geografica della città, stretta tra Veneto ed Emilia Romagna, ne ha caratterizzato la cucina. Soprattutto la Signoria dei Gonzaga ha influenzato le tradizioni culinarie mantovane. Non a caso la cucina del territorio viene definita “cucina di Principi e di Popolo” perché sa unire la raffinatezza della cucina gonzaghesca con i piatti tipici della tradizione popolare contadina. E, qui, sarebbe troppo lungo addentrarsi in una descrizione dettagliata di tutti i piatti della cucina mantovana che, tanto per cintarne qualcuno, comprende i celeberrimi tortelli di zucca serviti con burro nocciola, salvia e abbondante grana. Di origine patrizia sono anche gli agnolìni, ravioli di carne simili ai cappelletti, preparati in brodo. Mentre la cucina popolare propone il risotto alla pilota che deve il suo nome agli operai addetti alla pilatura del riso chiamati “pilotini”. Si tratta di riso Vialone Nano cotto per assorbimento e condito con salamella mantovana e grana. Nella versione “col puntèl” viene rafforzato da costine di maiale grigliate o rosolate nel burro.
E poiché la cucina mantovana è anche “di terra e di acqua” per la vicinanza dei fiumi Po e Mincio e dei tre laghi sui quali sorge la città, sono diffusi i risotti conditi con la fauna delle risaie, come i piccoli pesci, la tinca, il pesce gatto, i gamberetti d’acqua dolce, le rane. Pezzo forte della cucina mantovana sono i salumi e gli insaccati: dal salame mantovano ai ciccioli, dal gras pistà alle salamelle e, soprattutto nel periodo invernale, il cotechino. Altrettanto famosi sono i formaggi, fra cui il Grana Padano, il Parmigiano Reggiano e il Provolone Valpadana DOP oltre alla mostarda mantovana.
Senza dimenticare meloni IGP e pere IGP; i dolci, che insieme ai primi sono la colonna portante della cucina tipica mantovana, come le torte Sbrisolona, delle Rose, Elvezia e l’Anello di Monaco. Importante anche la produzione enologica come il Lambrusco Mantovano DOP, il Garda Colli Mantovani DOP e 4 IGP: Provincia di Mantova, Quistello, Sabbioneta e Alto Mincio.
Ultima annotazione. All’anteprima milanese è stata presentata la forma di Parmigiano Reggiano di 11 anni di invecchiamento che sarà messa all’asta durante la fiera: il ricavato sarà devoluto alle popolazioni terremotate del Centro Italia.
Michele Pizzillo
Newsfood.com