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Federdistribuzione ha presentato questa settimana iniziativa contro il caroprezzi

By Redazione

Milano – Federdistribuzione, l’organizzazione che raggruppa la maggioranza della Grande Distribuzione in Italia, ha presentato questa settimana la propria iniziativa contro il
caroprezzi, problema nazionale che sta erodendo sempre più la capacità di spesa dei cittadini.

L’associazione ha posto al centro della sua azione il ruolo fondamentale che hanno le promozioni nelle scelte d’acquisto dei consumatori, l’unico vero strumento per la salvaguardia del potere
d’acquisto delle famiglie, e che permette al consumatore di fare acquisti con uno sconto medio che può oscillare tra il 10 e il 40% rispetto al prezzo normale.

Le insegne di Federdistribuzione che aderiscono all’iniziativa (V. elenco allegato per quanto riguarda la Liguria) si impegnano ad inserire in ogni promozione, a partire dal 2 maggio e per
tutto l’arco del 2008, almeno una referenza per ognuna delle categorie di prodotto che rappresentano le principali voci di spesa delle famiglie e sono quelle più colpite dal rialzo dei
prezzi.

L’iniziativa coinvolgerà complessivamente oltre 13.000 punti vendita in tutta Italia e 350 esercizi in Liguria e sarà segnalata ai consumatori attraverso una adeguata
comunicazione all’interno dei punti vendita.

Complessivamente le categorie di prodotto coinvolte sono responsabili del 30% degli acquisti alimentari effettuati in un supermercato. Nel dettaglio sono: Merendine; Biscotti frollini; Latte
UHT; Yogurt; Caffè; Pasta di semola; Pasta all’uovo; Riso; Pomodori passati, polpa o pelati; Formaggi; Salumi; Olio extravergine d’oliva; Acqua minerale; Bevande gassate/non gassate;
Vino; Detersivi polvere o liquidi e Carta igienica. «Con questa iniziativa vogliamo fornire con certezza alle famiglie opportunità d’acquisto con sconti rilevanti sulla spesa
effettuata regolarmente», ha affermato Paolo Barberini, Presidente di Federdistribuzione, «dando in questo modo un forte segnale alle famiglie di responsabilizzazione del settore e
fiducia e positività per il loro futuro. Da sempre la GDO è a fianco dei consumatori nella lotta al caro prezzi, e anche in questo periodo così scosso dalle tensioni sui
prezzi delle materie prime che si riversano su tutta la filiera, stiamo garantendo prezzi alla vendita inferiori agli aumenti dei listini che ci vengono presentati dalla produzione. Questa
iniziativa rappresenta però un passo ulteriore nella difesa del potere d’acquisto dei consumatori, nata anche per andare incontro alle continue sollecitazioni dei Tavoli nazionali e che
ci provengono dalle istituzioni locali per la formazione di panieri a prezzi bloccati in assenza di analogo impegno da parte dell’industria, verso le quali abbiamo ora una valida
alternativa». Gli effetti dell’azione a tutela del potere d’acquisto delle famiglie da parte delle aziende della GDO è sotto gli occhi di tutti e i consumatori ne sono ben consci:
negli ultimi 4 anni a fronte di aumenti cumulati di servizi e tariffe del 17,8% e dell’inflazione dell’ 8,2%, la variazione dei prezzi dei prodotti confezionati nella GDO è stata solo
dell’1,8% (dati Istat e IRI Infoscan).

Questo risultato è stato possibile grazie all’elevato livello di competitività tra le imprese del settore e agli strumenti messi in campo a favore del consumatore, dalle campagne
promozionali che ormai coinvolgono un quarto della spesa delle famiglie, allo sviluppo delle marche private, al consolidamento dei prodotti delle fasce più basse di prezzo. Sommare a
queste attività spontanee della GDO iniziative particolari come i panieri a prezzi bloccati non aggiunge molte occasioni di risparmio alla spesa per le famiglie, trattandosi di
interventi che hanno scarsa capacità di incidere davvero sulla realtà. Per tutte queste ragioni, anche a fronte della nuova e più efficace azione proposta da
Federdistribuzione, la stessa Federazione ribadisce la sua contrarietà alla partecipazione a queste iniziative locali, che rappresentano peraltro il tentativo di riversare sulla sola
distribuzione l’onere del contenimento dei prezzi, a fronte di continue dichiarazioni di aumenti dei prodotti alimentari da parte della produzione e degli incrementi dei costi strutturali
d’impresa, tra i quali energia, banche, assicurazioni e carburanti.

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