Emilia-Romagna: Amministrazione pubblica ed imprese sfidano l’Innovation Technology

7 Marzo 2009
Bologna – Più di 1,8 miliardi di euro. A tanto ammonta la spesa complessiva di amministrazioni pubbliche, imprese e privati per l’Information Technology in Emilia-Romagna a fine
2008 (nel 2006 era di 1,7 miliardi): circa il 9% della spesa nazionale per il settore.
Il contesto è quello di una regione come l’Emilia-Romagna, con 13 filiere industriali specializzate, più di 430.000 imprese in totale, dove i fornitori IT (circa 10.000 imprese)
danno lavoro a 38.000 persone. E dove l’amministrazione pubblica, in particolare la Regione, sta sostenendo e incentivando l’innovazione e l’adozione di IT da parte delle imprese.
Imprese che, a loro volta, mostrano attenzione per la diffusione di un primo livello di utilizzo di IT ma che registrano, in particolare nell’industria, un livello di investimenti e soluzioni
ICT avanzate ancora insufficienti. E’, in sintesi, quanto emerge da un’indagine svolta da Microsoft (a partire dal più ampio progetto Destinazione Impres@), con la collaborazione di
NetConsulting e il patrocinio della Regione, su un campione di 140 realtà aziendali del territorio.
“Sappiamo che lo scenario attuale – ha spiegato Pietro Scott Jovane, amministratore delegato di Microsoft Italia, nel corso della conferenza stampa che si è svolta stamani – spinge
più che mai le imprese ad avere come obiettivo primario la riduzione delle inefficienze attraverso un drastico taglio dei costi. Tuttavia il mio auspicio è che le nostre
imprese sappiano guardare oltre la situazione congiunturale e rispondere alle sfide di oggi attraverso investimenti in innovazione. L’esempio dell’Emilia Romagna ci conferma come una
collaborazione tra il settore pubblico e privato possa aiutare le aziende ad innovare e ad aumentare così la propria competitività”.
“C’è grande attenzione alla nostra regione da parte di Microsoft – ha detto Duccio Campagnoli, assessore regionale alle Attività produttive dell’Emilia-Romagna – grazie alla
rete di partner che realizzano software. In questo modo si pratica una sorta di open source effettiva. Le nostre imprese ICT sono circa 10mila e occupano 38mila persone. Sono tante e crescono,
ma sono ancora piccole e dovrebbero aumentare di dimensione, a beneficio per tutto il settore. La ricerca conferma anche che l’investimento da parte delle aziende regionali in ICT dovrebbe
essere maggiore, tanto più ora, quando l’innovazione di prodotto e organizzativa rappresentano una delle ricette concrete e possibili per uscire della crisi rilanciando la
competitività”.
“La Regione Emilia-Romagna ha avviato dal 2002 una politica industriale – ha aggiunto Patrizio Bianchi, rettore dell’Università degli Studi di Ferrara – rivolta all’innovazione
produttiva che ha sostenuto la crescita dei settori più avanzati generando piattaforme tecnologiche che costituiscono la base di rilancio del sistema produttivo regionale e nazionale.
Oggi la ricerca Microsoft, rivolta alle piccole e medie imprese regionali, dimostra come proprio nei momenti di crisi i sistemi produttivi più dinamici si stanno riposizionando per
la fase di rilancio”.
L’indagine: una sintesi
L’indagine si è concentrata su aziende di media dimensione, rappresentative di tutti i settori, con una prevalenza dell’industria (41,5%), seguita dal settore servizi (25,8%),
amministrazioni pubbliche e azienda sanitarie (19,2%), finanziario (3,5%) e distributivo (10%). Più del 20% delle aziende dichiara un budget annuale per l’Information Technology
inferiore a 100mila euro e poco meno del 40% ha una disponibilità compresa tra i 100 e i 300mila euro, a fronte di un 17% circa di aziende che dispone invece di un budget superiore ai
600mila euro. Il settore finanziario è quello che più degli altri ha a disposizione budget consistenti (in media 2,2 milioni di euro per il 2008), seguito dal pubblico (circa
750mila euro).
Distribuzione e industria rappresentano il settore a minor volume di spesa per l’Information Technology: in entrambi i casi l’incidenza della spesa per questo settore sul fatturato è
vicina allo 0,4%. Per quanto riguarda il 2009, le previsioni indicate dai responsabili dei sistemi informativi delle piccole e medie aziende vedono un generale contenimento dei budget,
soprattutto per quanto riguarda l’investimento. Se nel 2008, infatti, nel budget IT un 79,9% era per la spesa corrente e il 20,1% per investimenti in nuovi progetti, nel 2009 la previsione
è di un 85,4% per la spesa corrente e un 14,7% per gli investimenti.
Dall’indagine emerge come il 41% delle aziende intervistate non investe in IT in modo opportunistico e occasionale, ma sulla base di piani a medio termine. Ostacoli e i vincoli all’innovazione,
tuttavia, sono ancora forti. La voce “costo troppo elevato” è stata citata dal 78,6% delle aziende come principale fattore di ostacolo alla realizzazione di progetti IT; un ostacolo che
emerge, in particolare, nella pubblica amministrazione (segnalato da oltre il 92% degli enti intervistati).
Una seconda tematica emersa dall’indagine è relativa al budget che le gestioni finanziarie delle aziende riservano a IT, considerato dagli stessi tecnici ICT delle aziende non adeguato
alle reali necessità (64,3%). Quindi la ricerca indica come una barriera all’innovazione sia rappresentata dalla scarsa percezione del valore dell’Information Technology e della scarsa
cultura in materia del management che guida le aziende.
Per il 43,6% delle aziende, poi, i partner IT che dovrebbero supportare i loro clienti a ottenere i benefici derivanti dall’ottimizzazione, non contribuiscono in modo corretto allo sviluppo
dell’innovazione. Una problematica, questa, che aumenta al crescere della dimensione aziendale.
I benefici che derivano dall’impiego dell’IT, per la maggior parte delle aziende riguardano la riduzione del tempo necessario per svolgere un’attività (91,4%). Altri benefici
“strategici” sono legati al miglioramento del decision making (75,7%), ovvero delle soluzioni analitiche che permettono, a tutti i livelli, di poter prendere decisioni in conformità con
le strategie aziendali.
L’impegno della Regione Emilia-Romagna per l’innovazione tecnologica
La Regione Emilia-Romagna considera gli investimenti in ICT come priorità nell’ambito dei suoi programmi di agevolazione al credito per investimenti delle imprese e, recentemente, con il
programma a sostegno dell’innovazione, in particolare per le piccole imprese al di sotto dei 50 dipendenti, con l’introduzione di temporary manager rivolto a facilitare soprattutto
l’utilizzazione di ICT.