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Docufilm sull’epopea del geniale imprenditore Cav. Giuseppe Calabrese

Docufilm sull’epopea del geniale imprenditore Cav. Giuseppe Calabrese

By Giuseppe

Cav. Giuseppe Calabrese, Numero Uno nel campo dei veicoli industriali e attrezzature ecologiche

 

Docufilm sull’epopea del geniale imprenditore Cav. Giuseppe Calabrese

 

 Newsfood.com, Bari, 13,1.2024

                                Giovanni Mercadante

Dopo circa 30 anni dalla sua scomparsa, scoperta la figura del Cav. Giuseppe Calabrese come industriale geniale, illuminato; amato da tutti i suoi dipendenti, ammirato dall’avv. Gianni Agnelli patron della FIAT, invidiato dai suoi concorrenti, riverito da fornitori e clienti potenziali.

 

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                                            Cav. Giuseppe Calabrese

Giuseppe Calabrese, Numero Uno nel campo dei veicoli industriali e attrezzature ecologiche,

la saga  Calabrese viene narrata in un cortometraggio emozionante. Un “self-made-man” col pallino dei ribaltabili, frutto di sue invenzioni con cilindri a più sfilamenti. Bari, capoluogo pugliese, da città commerciale levantina  diventa industriale grazie al suo stabilimento, porta d’ingresso della  più estesa e vivace zona artigianale della regione.

Dopo circa 30 anni dalla sua scomparsa, scoperta la figura del Cav. Giuseppe Calabrese come industriale geniale, illuminato; amato da tutti i suoi dipendenti, ammirato dall’avv. Gianni Agnelli patron della FIAT, invidiato dai suoi concorrenti, riverito da fornitori e clienti potenziali. 

Peccato che le istituzioni regionali lo abbiano dimenticato;  artefice della creazione della zona industriale di Bari, è stato un fiero ed orgoglioso Ambasciatore della Puglia. Ha dato occupazione a migliaia di dipendenti.

Grande emozione ha suscitato l’anteprima del docufilm dal titolo “L’impresa formidabile” sull’imprenditore barese Cav. Giuseppe Calabrese, la cui proiezione è stata presentata presso la splendida dimora storica “Regia Domus Borgo Sette Torri” a Giovinazzo, di proprietà del dott. Francesco De Gennaro, situata nell’entroterra dominata da uliveti secolari,  in passato  utilizzata come centro termale per cure respiratorie; un piccolo borgo dove ancora oggi  si respira  l’atmosfera contadina con la presenza di muri di recinzione a secco e la cappella rurale accorpata alla dimora padronale sul cui  portale troneggia lo stemma di matrimonio del Casato Uva.

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          Da sinistra: dott. Lorenzo Calabrese, Rosa Calabrese, ing. Ezo Calabrese, 

         Giovanni     Mercadante, Enza Demola

Alla cerimonia presenti un ristretto numero di persone tra cui i componenti della famiglia Calabrese, l’imprenditore Pino Bruno che ha acquisito qualche anno fa l’ex stabilimento; Giuseppe Carmosino, imprenditore  ed ex fornitore del Gruppo Calabrese; infine,  i protagonisti che hanno dato il loro contributo come testimonianza storica dell’epopea Calabrese: Gustavo Delgado giornalista decano, oggi 92enne;  dott. Lorenzo Calabrese; ing. Enzo Calabrese; Enza Demola, ex segretaria; Cesare Schiraldi, ex tecnico; dott. Giovanni Mercadante traduttore, ex stretto collaboratore del Cav. Giuseppe Calabrese.

Deus ex machina di questo progetto è stato Riccardo Figliolia Segretario Generale di Confimi Industria Bari nonché Presidente di Dialogoi il Distretto Pugliese dell’Industria Culturale; realizzato da  Max Sisto giornalista e coordinatore di TRM Network, con la regia di Salvatore Gentile ed editing di Giovanni Lapolla che hanno curato nei minimi dettagli lo sviluppo del progetto; Alfonso Cialdella Presidente di Confimi Industria Bari.  Un  progetto caldeggiato per molti anni da Intrapresa Centro Studi di CONFIMI Industria Bari.

Il docufilm,  della durata di circa 20 minuti, è un tuffo nel passato;   un omaggio alla  geniale figura dell’imprenditore Cav. Giuseppe Calabrese, così come testimoniato dal giornalista Gustavo Delgado, che lo ha conosciuto negli anni della parabola ascendente del Gruppo industriale, il cui cartello di produzione spaziava dai ribaltabili, ai rimorchi e semirimorchi, fino ad aggiungere negli anni Settanta un  altro  programma di produzione: quello dei veicoli municipali; gamma che si estendeva dal piccolo  veicolo satellite utile nella raccolta dei rifiuti domestici nei centri storici, ai compattatori di medie e grandi dimensioni, come i semirimorchi che fungevano da stazioni di transfert alla periferia dei centri urbani, e altre attrezzature speciali come gli spurgo pozzi neri e  i veicoli antincendio.

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Da sinistra: dott. Lorenzo Calabrese; Marina Comei, prof.ssa storia economica; Maurizia moglie di Lorenzo Calabrese; Grazia moglie dell’ing. Enzo Calabrese; Gustavo Delgado; Cesare Schiraldi; Giovanni Bonadies; ing. Enzo Calabrese; Giovanni Mercadante

Senza dimenticare un altro progetto, fiore all’occhiello generato dalla mente vulcanica di Calabrese: la Divisione oleodinamica, la cui realizzazione è stata narrata con qualche dettaglio storico dall’ex segretaria Enza Demola. 

Uomo del fare – un self-made-man – G. Calabrese   la sera del 31 dicembre ordina al suo autista di accompagnarlo all’aeroporto di Fiumicino a Roma per andare a prelevare un americano che diventerà il suo consulente tecnico-commerciale. Da qui parte un’altra avventura per rendere indipendente le linee di produzione dalla fornitura di cilindri oleodinamici.

In questo contesto il Cav. G. Calabrese diventa protagonista assoluto nella scena  industriale di Bari; il suo stabilimento  che si estende su diverse decine di ettari, diventa simbolicamente la porta d’ingresso alla zona industriale, una specie di dogana; i mercati esteri sono la valvola di sfogo dei prodotti Calabrese; sul pennone dello stabilimento sventolavano, oltre alla bandiera aziendale, anche quelle delle delegazioni straniere che facevano visita all’azienda. Un benvenuto formale, ma significativo, a rafforzare i vincoli di amicizia e di collaborazione.

Nella carrellata delle testimonianze è stato posto l’accento anche sulle numerose società satelliti del Gruppo Calabrese, tra cui la Radaelli Sud con la costruzione di gruppi compressori e di una linea speciale per la costruzione del 3. Asse; la Calabrese Engeneering per progetti chiavi in mano; la Meccanica Murgiana a Spinazzola per la produzione di assali a marchio Calabrese; e poi le tante filiali sparse nella Penisola, a Torino, a Brescia, a Pomezia (Roma), a Napoli, a Palermo, a Parigi; in Germania; la joint venture con la Libia, dove l’infaticabile Cav. Calabrese diventa fornitore principale tessendo rapporti personali con Gheddafi.

Senza dimenticare i rapporti commerciali di fornitura di attrezzature speciali nei paesi del Golfo persico (Iran, Iraq), del Corno d’Africa (Somalia, Eritrea, Etipia), dei mercati del centro America. Il brand “Calabrese” domina sulle strade italiane e sulle piste africane e medio-orientali. 

L’Avv. Gianni Agnelli, patron della FIAT, lo guarda con ammirazione e lo stima per il carisma che si è costruito sui mercati internazionali.

Le testimonianze  di stima e di affetto verso il fondatore  del Gruppo industriale, come dell’ex tecnico Cesare Schiraldi assunto giovanissimo; e del suo ex  stretto collaboratore Giovanni Mercadante (interprete-traduttore inglese, francese e tedesco) punta di diamante nelle ricerche di mercato per l’acquisizione di nuove tecnologie, sono passaggi importanti nel filmato a rafforzare la figura di questo straordinario imprenditore che ha dedicato tutta la sua vita alla crescita e allo sviluppo della regione Puglia.

I figli, dott. Lorenzo e ing. Enzo Calabrese, riconoscono di aver avuto un padre esemplare; la sua “mission” era creare lavoro, occupazione. 

Infatti, il Gruppo industriale raggiunge oltre 2.500 dipendenti, a cui si aggiungono  altri occupati del Gruppo Viberti acquisito nel 1984. Il tempo da dedicare alla famiglia, aggiunge il figlio ing. Enzo Calabrese,  diventa esiguo, tanto che la sua presenza si riduce  notevolmente nel corso della settimana.

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Da sinistra: Gustavo Delgado, giornalista; ing. Enzo Calabrese; Alfonso Cialdella Presidente Confimi Industria;  Max Sisto giornalista e coordinatore TRM Network

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Da sinistra: dott. Francesco De Gennaro; Presidente Alfonso Cialdella; avv. Riccardo Figliolia

A margine della proiezione del docufilm non sono mancate  testimonianze come quella dell’imprenditore Giuseppe Carmosino, dell’omonima azienda operante nella zona industriale di Bari, il quale oltre ad essere stato fornitore del Gruppo Calabrese, ha espresso il suo rammarico, pronunciando diverse volte “vergogna, vergogna, vergogna”, all’indirizzo delle istituzioni regionali che hanno fatto dispendere un immenso  patrimonio immateriale con il disfacimento di quella grande realtà produttiva che simboleggiava l’imprenditoria  barese.

L’imprenditore Pino Bruno ha assicurato che è sua ferma intenzione di dedicare un’area dello stabilimento a museo dell’epopea Calabrese; le attrezzature obsolete, i documenti d’archivio saranno conservati e tutelati a futura memoria.

Col dissolvimento del Gruppo Calabrese la zona industriale di Bari, duole dirlo, è caduta in una profonda crisi esistenziale. Capannoni, dall’aspetto spettrale, abbandonati.  Crollo dell’occupazione e aziende in forte affanno tra leggi comunitarie in contrasto con la legislazione nazionale,  burocrazia e mercati saturati dal galoppante e invadente  dragone cinese.

Il docufilm, così come nelle intenzioni dei promotori,  sarà portato all’attenzione  del grande pubblico attraverso il cinema, la televisione, le scuole; la piattaforma “We short”, che si interessa della diffusione di cortometraggi, è pronta ad ospitare nel suo circuito questa opera cinematografica per dare lustro non solo al grande Capitano d’industria Cav.  Giuseppe Calabrese, ma anche per dimostrare le potenzialità manifatturiere  espresse dal suo Gruppo industriale, che in pratica ha fatto la storia di Bari nel secolo scorso.

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Giovanni Mercadante

Giovanni Mercadante

Giornalista freelance, studioso di storia e araldica, interprete traduttore di tre lingue, esperto di ricerche di mercato e know-how tecnologico.

Corrispondente da Altamura per Newsfood.com
Altamura, capitale dell’Alta Murgia Barese

 

 

 

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