“Dedicato” alla filiera. Pastificio Granoro presenta il nuovo sito web

29 Novembre 2018
Raccontare la filiera, dando il giusto spazio al lavoro, ed alla passione di 250 aziende pugliesi.
Questa l’anima di “Dedicato”, il nuovo sito web di Pastificio Granoro. Un progetto iniziato nel 2012, voluto da Mastromauro per esaltare la produzione di grano duro in Puglia. Nota come “Il granaio d’Italia”, la Regione unisce quantità a qualità, con 15.000 tonnellate di grano prodotte ogni anno.
“Dedicato” è un omaggio a quel mondo: creato pensando ai moderni canoni di comunicazione e orientato ai social network, il portale rende partecipe il consumatore. Questo diventa protagonista del sistema di produzione della pasta. Antico e moderno assieme, inizia con la selezione dei migliori grani di puglia decorticati a pietra e macinati lentamente. Da loro si ottiene una semola a grana grossa, poi impastata con acqua pura che arriva dalle sorgenti di Caposele e di Cassano Irpino. La pasta Dedicato viene trafilata al bronzo: una perfetta integrazione di ricette e sapori, essiccata lentamente, con un colore giallo dorato ed il profumo del grano maturo. Ma il sito è anche storia di uomini: i video degli agricoltori raccontano una realtà di fatica e sforzo comune. Obiettivo, ottenere un grano selezionato per una pasta 100% pugliese.
Infine, “Dedicato” non sarebbe completo senza il giusto spazio alle altre eccellenze della Puglia. Colonne della dieta mediterranea e sapori unici, come l’olio extravergine di oliva Monocultivar Coratina D.O.P. “Terra di Bari – Castel del Monte”, le conserve di pomodoro coltivati in Puglia, le lenticchie, le cicerchie e i ceci di Altamura e del Parco dell’Alta Murgia.
Come infatti ricorda Marina Mastromauro, Ad del Pastificio, “La nostra tradizione è strettamente legata al territorio. Con il progetto Dedicato vogliamo contribuire a rafforzare un legame diretto tra agricoltori e consumatori, basato sulla condivisione di valori come il rispetto dell’ambiente, il recupero della tradizione, la genuinità dei prodotti pugliesi”.
Matteo Clerici