Convegno dei pensionati Cia di Chieti sull'anziano non autosufficiente
31 Ottobre 2007
Il 27 ottobre scorso, presso il ristorante “Il Vigneto” di Chieti, si è tenuto il convegno sul tema “L’anziano non autosufficiente tra realtà e bisogno”, promosso
dall’Associazione pensionati Cia della provincia di Chieti.
Al convegno hanno preso parte il presidente provinciale della Cia di Chieti, Mariano Nozzi, in qualità di coordinatore dei lavori, il presidente dell’Associazione pensionati della
provincia di Chieti, Tommasino Di Salvatore, il segretario dell’Associazione, Alessio Iacovella, Giancarlo Brunello, della Fondazione Cesar, che ha analizzato l’invecchiamento e la
disabilità in Italia, il segretario regionale della Fimmg, Walter Palombo, la responsabile dell’Ambito Sociale n.26 Costa Sud provincia di Chieti, Palmina Napoletano, il presidente
regionale della Cia Abruzzo, Domenico Falcone. Le conclusioni sono state svolte del presidente nazionale dell’Anp, Mario Pretolani.
Il fulcro dell’intero dibattito è stato l’anziano, nei contesti nazionale, regionale e provinciale: l’Italia è il Paese che invecchia di più al mondo. Oggi gli
ultrasessantenni sono circa il 20 per cento della popolazione, ed entro 15 anni raggiungeranno il 25 per cento. L’indice di vecchiaia (rapporto tra giovani, età 0-14, e
ultrasessantacinquenni) è sensibilmente maggiore che nel resto del mondo: l’Italia ha un indice del 131,4 per cento contro una media europea dell’84 per cento. Oltre all’aumento del
numero delle persone che vivono più a lungo, vi è anche una durata media della vita maggiore, con una crescita elevata degli ultra centenari. Con l’accrescere dell’età
aumenta il tasso di dipendenza. Molti disturbi si cronicizzano ed assumono un carattere degenerativo. La definizione più diffusa in Italia di non autosufficienza viene descritta in
“disabilità fisica, psichica, sensoriale, relazionale”.
Secondo l’ Istat, la spesa sociale comunale pro-capite nel 2003 si stabiliva su una media nazionale di 91 euro (pro-capite); l’Abruzzo 53 euro, pari al 58 per cento della media nazionale, ed il
19 per cento della Valle d’Aosta (280 euro pro-capite), ed al 200 per cento rispetto alla Calabria (27 euro pro-capite).
Nell’indagine multiscopo sulle famiglie, l’Istat ha stimato che in Abruzzo ci siano 54,1 disabili ogni mille persone, di cui 8,3 persone con invalidità per insufficienza intellettiva. La
stima di incidenza della disabilità è di circa 59.700 disabili, di cui l’83% sarebbe costituito da anziani non autosufficienti. Nella provincia di Chieti vengono erogate
prestazioni pensionistiche a 12.530 invalidi civili; nella provincia di Teramo, a 10.061; nella provincia di Pescara, a 13.701; nella provincia de L’Aquila, a 14.544.
Si è ribadito l’importanza della funzione multifunzionale dell’agricoltura nelle aree rurali, al fine di preservare l’anziano dalla degenza in case di riposo, sebbene permanga il
problema della distanza dai centri urbani e, quindi, dalle strutture ospedaliere. Infatti, in molte zone interne, ed in molto comuni di piccole dimensioni, si riscontra l’assenza di ogni
struttura del servizio sanitario; è presente il medico di base, in molti casi con un elevato numero di pazienti ed una forte scarsità degli altri servizi.
La partecipazione dell’Associazione pensionati di Chieti alla stesura del Piano di Zona dei Servizi Sociali ha fatto sì che il 65 per cento sia stato stanziato per l’area anziani e
disabili. Gli obiettivi ritenuti prioritari per quest’area e che i pensionati Cia di Chieti si propone di attuare insieme ai Comuni, alle Asl ed alle varie associazioni Onlus, sono: favorire la
permanenza nella famiglia delle persone anziane; garantire adeguati livelli di servizi domiciliari; garantire il servizio di teleassistenza; favorire azioni che promuovono la socializzazione,
attraverso lo sviluppo di centri diurni a sostegno della permanenza nel proprio ambiente di vita delle persone sia anziane che disabili; promuovere ed incentivare forme di auto-mutuo aiuto
finalizzate a garantire la permanenza dell’anziano a casa; sviluppare un servizio di trasporto per consentire all’anziano di spostarsi dalle zone rurali al paese, e, quindi, di recarsi presso
le strutture ospedaliere; ridurre al massimo i tempi di attesa per le visite specialistiche; coinvolgere i medici di famiglia per il monitoraggio dei bisogni dei pazienti, per migliorare ed
accelerare le prestazioni delle visite specialistiche, in considerazione della loro presenza/conoscenza capillare sul territorio e del loro rapporto fiduciario con gli assistiti; rivedere la
politica dei medicinali che va rivolta a contenere i loro utilizzo che, nelle persone anziane, rischia di diventare patologico; stipulare convenzioni con i comuni per consulenza per situazioni
previdenziali ed assistenziali anziani e disabili; promuovere lo svolgimento di corsi per badanti; coinvolgere gli anziani in attività ricreative, al fine di un loro mantenimento attivo
nella comunità di cui fanno parte; organizzare corsi, anche con l’ausilio dei medici di famiglia, nutrizionisti, psicologi, ecc., affinché gli anziani possano vivere bene
adeguatamente alla propria età e preservare così la propria autosufficienza, facendosi latori del loro vissuto storico e culturale.
Al termine dei lavori, il presidente della Cia Abruzzo, Domenico Falcone si è soffermato sulla questione della Sanità Pubblica nella regione, mentre, nelle sue conclusioni, il
presidente nazionale dell’Anp, Mario Pretolani, ha ricondotto a sintesi tutti gli spunti scaturiti dalla interessante discussione, ribadendo ed elogiando l’impegno dell’Associazione della
Provincia di Chieti per quanto fatto finora e per quanto si propone di attuare.