Consumi di gennaio, Confcommercio: il 2009 parte male

4 Marzo 2009
L’Indicatore dei Consumi Confcommercio (ICC) segnala a gennaio 2009 una riduzione tendenziale del 4,6% in quantità, il terzo peggior risultato da un anno a questa parte nonchè
dodicesima variazione negativa da gennaio 2008; un dato – secondo l’analisi dell’ICC – decisamente più negativo rispetto a quanto registrato in dicembre che conferma come i consumi non
solo siano ancora in una fase critica ma, per il momento, non traggano nemmeno benefici dal rallentamento dell’inflazione. Il dato dell’ultimo mese risulta peraltro significativamente peggiore
rispetto a quanto registrato nello stesso periodo del 2008 (-1,1%). Nonostante questo andamento, l’indagine ISAE sul clima di fiducia dei consumatori segnala anche a febbraio 2009 un’ulteriore
tendenza al recupero.
Particolarmente pesanti appaiono le dinamiche della produzione industriale. Stando all’indagine rapida Confindustria, infatti, a febbraio 2009 si è segnalata una ulteriore contrazione
della produzione industriale (-0,6% in termini congiunturali) e degli ordinativi (-4,7% la variazione rispetto a gennaio).
Il dato di gennaio dell’ICC è sintesi di una flessione particolarmente accentuata della domanda relativa ai beni (-6,4%), a cui si è associata, per il terzo mese consecutivo, una
riduzione della domanda per i servizi (-0,3%). Per entrambe le componenti la contrazione è risultata decisamente più elevata rispetto a quanto registrato nell’analogo mese dello
scorso anno.
La dinamica dei prezzi al consumo ha evidenziato anche nel mese di gennaio una tendenza al rientro, evoluzione sostenuta dalla riduzione dei prezzi delle materie prime energetiche e
dall’attenuarsi delle pressioni sul comparto alimentare. A gennaio i prezzi relativi al paniere di beni e servizi che compongono l’ICC hanno fatto registrare una crescita dello 0,6%. Rispetto a
dicembre, il rallentamento più sensibile, in termini di variazioni tendenziali, ha interessato il settore degli alimentari, bevande e tabacchi la cui crescita è passata dal 4,6%
al 3,6%..
In termini reali, il dato di gennaio riflette essenzialmente il peggioramento della domanda relativa al settore della mobilità a cui si sono associate evoluzioni negative per quasi tutte
le componenti considerate, ad esclusione delle comunicazioni che evidenziano peraltro un rallentamento nel trend di sviluppo..
Dopo il -3,7% registrato nel mese di dicembre, la domanda per beni e servizi ricreativi ha registrato a gennaio 2009 una diminuzione dell’1,7%. All’interno di questo aggregato la componente
più dinamica continua a risultare quella relativa ai concorsi a pronostici.
La stima per gennaio 2009 della domanda per i servizi di ristorazione e d’alloggio mostra una moderata crescita dei consumi delle famiglie ( 0,3% in termini tendenziali), dato che segue il
-1,8% di dicembre e che sembra derivare dalla diversa distribuzione nella settimana delle festività di inizio anno rispetto al 2008.
Particolarmente negativa è risultata a gennaio 2009 la dinamica della domanda relativa ai beni e servizi per la mobilità (-24,8% rispetto all’analogo mese dello scorso anno).
Questo andamento è derivato da una serie di fattori che hanno inciso sulle diverse voci che compongono l’aggregato. Per gli acquisti di autovetture e motocicli da parte delle persone
fisiche l’andamento ha riflesso, oltre alle difficoltà che da tempo interessano il settore a livello mondiale, anche le attese di incentivi da parte del Governo che dovrebbero cominciare
a produrre effetti positivi solo nei prossimi mesi.
Relativamente al calo della domanda per i trasporti aerei la forte riduzione deriva anche dalla concorrenza esercitata negli ultimi mesi, sulla tratta Roma-Milano, dal trasporto ferroviario
che, con l’avvio dell’alta velocità, ha registrato un sensibile incremento di passeggeri (del quale l’ICC non tiene conto per mancanza di dati sul traffico ferroviario di passeggeri).
Il dato di gennaio 2009, pur confermando il permanere di una dinamica positiva della domanda relativa ai beni e servizi per le comunicazioni, con una variazione in termini reali del 4,4%,
evidenzia una tendenza al rallentamento, che sembra derivare essenzialmente dalla componente relativa ai servizi.
La tendenza ad una minor dinamicità della domanda relativa ai beni e servizi per la cura della persona, registrata nei mesi finali del 2008, si è confermata a gennaio 2009, mese
in cui si è avvertito un calo dell’1,2% delle quantità vendute. Tale evoluzione è derivata da un peggioramento della domanda per gli articoli di profumeria a cui si
è associata una moderata contrazione dei consumi per prodotti farmaceutici e terapeutici.
Sia pure con toni meno negativi rispetto a quanto registrato nell’ultimo trimestre del 2008, anche a gennaio 2009 gli acquisti di articoli d’abbigliamento e calzature hanno segnalato una
riduzione (-1,3%). Come previsto, la stagione dei saldi, seppure relativamente favorevole per i volumi acquistati non ha potuto invertire il trend decrescente della spesa di medio periodo.
Anche a gennaio la domanda di beni e servizi per la casa ha subito una flessione delle quantità vendute (-3,5%) rispetto allo stesso mese dello scorso anno. All’interno di questo
aggregato elementi di particolare difficoltà continuano a caratterizzare il settore dei mobili che sconta ormai da tempo un ridimensionamento dei consumi.
Infine, per quanto concerne la domanda delle famiglie per i prodotti alimentari, le bevande e i tabacchi, la stima per gennaio 2009, pur evidenziando un’ulteriore flessione (-1,4% in termini
tendenziali) segnala una tendenza alla stabilizzazione dei consumi delle famiglie fortemente compressi nel 2008.
LE DINAMICHE CONGIUNTURALI
I dati destagionalizzati e corretti per i valori erratici segnalano a gennaio una riduzione dell’ICC dello 0,9%. Da segnalare che, in linea con quanto rilevato negli ultimi mesi il dato al
netto della componente relativa all’acquisto di mezzi di trasporto è ancora costante sui livelli precedenti.
Guardando ai singoli aggregati che compongono l’indice la flessione dell’ultimo mese è imputabile sia alla componente relativa ai beni (-1,9%), che ai servizi (-0,9%). Dal punto di vista
congiunturale la riduzione più significativa si registra per l’aggregato relativo alla mobilità (-11,5%). In riduzione dello 0,9% è risultata la domanda per i servizi
alberghieri e di ristorazione a conferma di una situazione settoriale non particolarmente brillante. Da segnalare come l’aggregato alimentari, bevande e tabacchi registri anche a gennaio una
sostanziale tenuta.