Consorzio Garda Classico: per altri tre anni riconfermato Presidente, Sante Bonomo

3 Ottobre 2010
“Il Garda Classico si rafforza nella direzione della continuità”… L’incipit è di Sante Bonomo, riconfermato in questi giorni per altri 36 mesi a presiedere il
Consorzio Tutela Vini Garda Classico.
Sorride, accetta gli auguri di tutti, ma sa che il lavoro che lo attende, lo impegnerà… Ma la sua frase dà un’idea precisa.
Dà l’idea di quella compattezza a cui da anni, da queste parti, mira la Valtènesi, il suo mondo vitivinicolo ma non solo, a quell’idea di insieme a cui punta l’intera area.
Un’area che si raccoglie intorno alla sponda bresciana del lago più grande d’Italia, territorio morenico compreso tra i due noti golfi di Salò e Desenzano. E su
Valtènesi, l’accento non è una svista grafica nella nostra lingua madre che non lo richiederebbe, ma una nuova “moda” che il Consorzio ha lanciato due anni or sono, una cautela che
il Consorzio dei vini di quest’area chiede da un paio d’anni a chi scrive di utilizzare, per aiutare i non autoctoni a pronunciarla poi come “si deve”…
Soddisfatto del lavoro svolto nei primi 3 anni, quando prese le redini del Consorzio “lasciato” da Paolo Turina di Moniga del Garda, Sante Bonomo (di Moniga anche lui, dove dirige la “Civielle
Cantine della Valtenesi e della Lugana”), si appresta dunque a dare continuità alla sua opera.
Forte di un nuovo consiglio di amministrazione, di fresco eletto dai suoi consiglieri, che da quest’anno si fregia, nel ruolo dei due vice-presidenti, di due grandi nomi del mondo vitivinicolo
bresciano.
Di due personaggi conosciuti e di prestigio:
Mattia Vezzola, uomo simbolo del vino italiano, quale enologo del nobile Franciacorta per le cantine Bellavista, ma anche produttore storico sulle sponde del Benaco presso la “sua”
Costaripa” in quel di Moniga;
e Fabio Contato dell’azienda Provenza che da Desenzano del Garda esporta in tutto il mondo preziosi frutti di Bacco benacense, una figura pacata che contemporaneamente ricopre la carica di
vicepresidente del Consorzio vicino di casa, dedito all’amato e bianco Lugana.
Ma a dare nuovi impulsi alla strategia consortile, scende in campo, oltre alla vicepresidenza, ovviamente, l’intera neo-eletta squadra consortile, rinnovata e rafforzata.
La nuova tornata vede rientrare in consiglio produttori storici del territorio come Alessandro Redaelli De Zinis dell’omonima azienda nel cuore di Calvagese e Alberto Pancera della Masserino di
Puegnago, ma al tempo stesso coinvolge anche volti nuovi per il Consorzio gardesano, come quello di Antonio Lorenzi viticoltore in località Barcuzzi di Lonato e Giovanna Prandini de la
“Perla” di Lonato, sul limitare delle terre dell’amata “Sirmio” cara a Catullo.
Sulla scia già avviata dall’appena lasciato triennio, continua, in seno al Consorzio Garda Classico, il “Progetto Valtènesi”: un programma che punta, in primis tra i meandri della
comunicazione, ad un progetto di riposizionamento strategico dei vini del Garda, in particolare dell’area della Valtènesi.
“Il programma – dettaglia il bis-presidente Bonomo – ora punta a confermare e rafforzare l’attività di ricerca e sperimentazione sul vitigno Groppello, l’autoctono di quest’ area. Un
lavoro che vuol meglio precisare e definire il futuro del “vino Valtènesi”.
A caratterizzare la fase promozionale in atto, i “Rossi della Valtènesi”, ovvero i vini contrassegnati dal nuovo marchio registrato dal Consorzio.
“Un’iniziativa – spiega Bonomo – che ha come obiettivo quello di unificare sotto un unico e distintivo marchio le migliori produzioni vinicole dell’entroterra, per rafforzare fin da subito
l’identità enoica della riviera bresciana del Garda.
Il Garda Classico ha già imboccato la strada di un’impegnativa valorizzazione nel segno della vocazione del territorio alla produzione di vini rossi. Punto di arrivo di questa strategia –
annuncia – sarà la nuova Doc Valtènesi, approvata dai soci del Consorzio con l’obiettivo di sintetizzare in un’unica denominazione le diverse sfaccettature del terroir della
Valtènesi.
Un passaggio di grande importanza, che si concretizzerà nell’immediato futuro, con ogni probabilità a partire dalla vendemmia 2011.
“L’obiettivo – conclude Bonomo- è quello arrivare al traguardo di un prodotto capace di esprimere in modo univoco ed originale le caratteristiche di un vino senza eguali che da
centinaia d’anni si produce solo sulla riviera bresciana del Garda”.
E l’amato rosa lacustre, il profumato e fresco Chiaretto? – incalzo, da donna, al rosa ci tengo… “Continueranno naturalmente – mi precisa subito Bonomo – anche le attività sul
Chiaretto.
In un insieme che vedrà implementare le azioni di comunicazione. Azioni rivolte all’interno, ai soci, per meglio coinvolgerli, e all’esterno, con iniziative promozionali a livello
nazionale ma anche estero”.
Al via dunque, in attesa che la sede del Consorzio di Padenghe, inaugurata lo scorso anno, possa diventare davvero un punto di forza e di riferimento per il sodalizio, i lavori del nuovo
consiglio.
In ordine, “simpaticamente sparso, ma non troppo…”, ecco i nomi del parterre: Sante Bonomo, Mattia Vezzola, Fabio Contato, Luca Formentini, Paolo Pasini, Antonio Lorenzi, Lucia Zuliani,
Sergio Delai, Alessandro Luzzago, Cristina Inganni, Francesco Averoldi, Giovanni Avanzi, Alessandro Redaelli De Zinis, Maurizio Pasini, Alberto Emilio Pancera.
Collegio sindacale: Cesare Materossi (presidente), Luigi Negri, Giuseppe Scaglia. Membri supplenti: Giovanna Prandini, Renato Ortelli.
Collegio arbitrale: Michele Vescia, Giuseppe Piotti, Renzo D’Attoma.
Leviam i calici, e … buon lavoro!
Adonella Palladino
Newesfood.com
La redazione al completo, nel ringraziare i valtènesi e tutti i gardesani per la squisita accoglienza che sempre riservano a Newsfood.com+WebTV, leva i calici e si
unisce ad Adonella per un brindisi virtuale all’amico Sante Bonomo con l’augurio di un triennio di successi.