Concorso enologico nazionale dei vini Rosati: Premiati i 18 vini campioni

6 Giugno 2014
Premiati i 18 vini campioni del Concorso enologico nazionale dei vini Rosati, promosso dall’assessorato alle Risorse agroalimentari della Regione Puglia in partenariato con Assoenologi, Accademia Italiana della Vite e del Vino e Unioncamere Puglia e autorizzato dal Ministero delle Politiche
La kermesse, giunta alla terza edizione, ha consacrato i tre migliori vini di ciascuna delle sei categorie a concorso secondo il giudizio di otto commissioni composte da enologi e giornalisti: ben 319 le etichette partecipanti proposte da 245 cantine, in rappresentanza di tutte e 20 le regioni d’Italia.
A fare la parte del leone i vini veneti che con tre ori, un argento e un bronzo conquistano il primato assoluto nel medagliere; alle sue spalle la Puglia – regione capo-fila per la valorizzazione di questa originale proposta enologica, con il 40% della produzione nazionale di Rosato – che si aggiudica una medaglia d’oro, due argenti e due bronzi; en plein, invece, dell’Emilia Romagna sul podio dei ‘Rosati frizzanti DOC –DOP”, categoria nella quale porta a casa medaglia d’oro, d’argento e di bronzo; tre medaglie anche per la Lombardia (un oro e due bronzi) e due argenti per l’Abruzzo.

Alla cerimonia di premiazione, tenutasi nella splendida cornice del Castello Aragonese di Otranto (LE) e condotta dal giornalista RAI Attilio Romita, hanno preso parte l’assessore regionale alle Risorse agroalimentari Fabrizio Nardoni, il senatore Dario Stefàno, ideatore dell’iniziativa, il presidente di Assoenologi Puglia Basilicata e Calabria Massimiliano Apollonio e il presidente dell’Accademia della Vite e del Vino Antonio Calò e la maestra di cucina Palma D’Onofrio, madrina dell’iniziativa.
«Il risultato di quest’anno premia ancora una volta e sempre di più una tendenza in ascesa di questa produzione – ha dichiarato l’assessore Fabrizio Nardoni –. Lo diciamo da Otranto e dalla Regione che rappresenta il 40% della produzione nazionale di questa qualità e da un territorio che con le misure OCM Vino, con le misure sulla “promozione del vino nei Paesi terzi”, così come con il Concorso esercita da tempo una forte accelerazione su un andamento di mercato che può essere di ulteriore successo per i vini italiani e pugliesi in particolare».
«Non nascondo l’emozione per le cinque medaglie che la Puglia porta a casa – ha dichiarato il senatore Dario Stefàno – accrescendo così la qualità competitiva dei campioni. Una bella gara che parla della nostra storia, con la partecipazione di tutte le regioni che hanno portato il proprio bagaglio di valori, di pratiche e di conoscenza. Una esperienza vincente in cui le nostre radici culturali e produttive divengono motori di crescita economica per le aziende ed i nostri territori».

Ma entriamo nel merito dei migliori vini Rosati d’Italia.
Nella categoria ‘Tranquilli DOC – DOP’ quest’anno vi è stata la affermazione dei vini lombardi, oltre alla conferma del solito Abruzzo. La medaglia d’oro è andata al ‘Valtenesi DOP Chiaretto ‘Ca’Maiol’ 2013’ dell’Agricola Provenza di Desenzano del Garda (Brescia); l’argento al ‘Cerasuolo d’Abruzzo DOP ‘Unico’ 2013’ della tenuta Ulisse di Crecchio (Chieti) ed il bronzo al ‘Valtenesi DOC Chiaretto Vino Biologico ‘Selene’ 2013’ dell’azienda Civielle Sac di Moniga del Garda (Brescia).
Molta Puglia, invece, nel medagliere dei ‘Tranquilli IGT – IGP’ . Il ‘Puglia IGT Susumaniello Rosato ‘Tre Tomoli Rosa’ 2013’ dell’azienda Vigna Flora di Saponari Filomena di Castellana Grotte (Bari) si è aggiudicato la medaglia d’oro, con una performance davvero notevole per un vino che è stato proposto per la prima volta all’ultima edizione del Vinitaly, prodotto con coltivazione biologica in circa 2000 bottiglie da un vigneto di appena tre tomoli. La medaglia d’argento è stata conquistata dal ‘Terre di Chieti IGT Rosato ‘Maylea’ 2013’ della cantina abruzzese Orsogna di O.V. Orsogna Sca di Orsogna (Chieti) mentre quella di bronzo è andata al ‘Puglia IGT Rosato 2013’ della Polvanera di Gioia del Colle (Bari), azienda già medagliata per la stessa categoria nell’edizione 2012.
Podio tutto emiliano per la categoria ‘Frizzanti DOC –DOP’: le cantine Lombardini Srl di Novellara (Reggio Emilia) si sono aggiudicate l’oro con il ‘Reggiano DOC Lambrusco Rosato vino frizzante secco ‘Il Campanone’ 2013’, mentre l’Emilia Wine società cooperativa di Arceto di Scandiano (Reggio Emilia) la medaglia d’argento con il ‘Colli di Scandiano e di Canossa DOP Lambrusco Rosato vino frizzante secco ‘Rosaspino’ 2012’. Sul gradino più basso il ‘Lambrusco di Sorbara DOP Rosato frizzante secco ‘Rosa’ 2013 dell’azienda agricola Garuti Elio ed eredi Garuti Romeo di Sorbara di Bomporto (Modena). Ambedue le aziende vincitrici dell’argento e del bronzo sono vecchie conoscenze del podio del Concorso, avendo conseguito medaglie con i loro vini anche nella edizione dello scorso anno.
Veneto e Puglia fanno man bassa nella categoria ‘Frizzanti IGT – IGP’. Si è aggiudicato la medaglia d’oro la ‘Marca Trevigiana IGT Rosè vino frizzante ‘Aura Letitiae’ 2013’ dell’azienda agricola Manera Luigi società agricola S.S. di Castelfranco Veneto (Treviso); medaglia d’argento alla Puglia con il ‘Valle d’Itria IGP Rosè vino frizzante ‘Prosit’ 2013’ della Cardone Vini Classici Srl di Locorotondo (Bari) e bronzo al ‘Veneto IGP Raboso Rosato vino frizzante 2013’ dell’azienda agricola La Pracurte di Fauro Francesco 2C Snc di Annone Veneto (Venezia).
Ancora insieme le due Regioni sul podio nella categoria ‘Spumanti DOC – DOP’. Già nella edizione 2013 erano stati premiati i vini delle due cantine venete che hanno conquistato il primo e secondo posto, rispettivamente l’azienda agricola Benazzoli Fulvio di Pastrengo (Verona) con il ‘Bardolino DOC Chiaretto vino spumante brut ‘Ruffiano’ 2013’ e l’azienda agricola Righetti Enzo di Cavaion Veronese (Verona) con il ‘Bardolino DOC Chiaretto spumante brut 2013’’. La medaglia di bronzo, invece, è andata al ‘Salice salentino DOC vino spumante brut Rosè ‘Five Roses’ 2010’ dell’antica azienda agricola vitivinicola Leone De Castris di Salice Salentino (Lecce).
Infine, nella categoria ‘Spumanti IGT e VSQ’ medaglia d’oro al Veneto, con il ‘Manzoni Moscato Rosato vino spumante di qualità dolce 2013’ dell’azienda agricola Ca’Salina S.S. di Valdobbiadene (Treviso); medaglia d’argento e di bronzo rispettivamente a Puglia e Lombardia, con il ‘Negroamaro vino spumante di qualità extra-dry Rosè ‘Melarosa’ 2011’ delle Cantine Due Palme Società Cooperativa Agricola di Cellino San Marco (Brindisi) e il ‘Pinot Nero vino spumante di qualità extra-dry Rosato ‘Cuvee Eleonora Giorgi’ della cantina Giorgi F.lli & C. SAS di Canneto Pavese (Pavia), che già lo scorso anno aveva ottenuto con un suo vino la medaglia d’oro nella categoria ‘Rosati frizzanti IGT – IGP’.
In occasione della cerimonia di premiazione, la città salentina ha ospitato anche il convegno internazionale ‘I mercati del Rosato: identità, gradimento e prospettive’ durante il quale esperti italiani e stranieri provenienti da Francia e Germania hanno offerto interessanti chiavi di lettura per approcciare al meglio i mercati esteri.
Federico Castellucci, già direttore generale O.I.V., ha esaminato, con uno sguardo internazionale, il mercato dei vini rosati, decisamente in crescita, nel quale l’Italia sta affermando sempre più la sua quota di export grazie a una qualità e a un rapporto qualità/prezzo ormai riconosciuti in tutto il mondo. «I vini Rosati – ha specificato Castellucci – rappresentano più del 9% della produzione mondiale di vino. Il principale paese produttore è la Francia, seguita da Italia, Stati Uniti, Spagna e Germania. La Francia è anche il principale paese consumatore (34% della produzione mondiale) seguita da Stati Uniti, Germania, Gran Bretagna e Italia, solo quinta (5%) nonostante sia il secondo paese produttore. L’Italia in 10 anni ha aumentato la sua quota di export passando dal 26% al 40%. Secondo uno studio francese il rosato subisce una forte stagionalità: tra primavera ed estate si consuma quasi il 70% del rosato; sempre in Francia, il consumo di Rosato tra il gentil sesso è passato dal 22% al 31%».
Gilles Masson, direttore del Centro di ricerca e sperimentazione sul vino Rosè dell’Istituto francese della vigna e del vino, ha poi raccontato evoluzioni passate, presenti e future del mondo dei Rosati. Masson ha sottolineato che «rare sono le fonti di informazione sui vini rosati; solo dal 2004 è stato possibile dar vita a un osservatorio, grazie ad una collezione di oltre 100 campioni di Rosati – provenienti da 30 Paesi, di cui la Francia è la nazione più rappresentata – messe a disposizione del Centro di ricerca dall’Unione degli enologi di Francia; questa banca dati conferma che il mondo del Rosato è molto vasto e copre un ventaglio di possibilità in termini di gusto, equilibrio e quindi di adattamento al mercato molto importante».
Secondo Rudolf Nickening, segretario generale dell’Associazione viticoltori tedeschi «i Rosati non devono rappresentare un compromesso per chi non sa scegliere un vino Bianco o Rosso; i consumatori dovrebbero imparare ad ampliare la loro richiesta: Bianco, Rosso o Rosato? Personalmente ritengo che il rosato non sia un compromesso ma una prima scelta, un vino capace di accompagnare un buon pasto, che si sposa perfettamente con numerosi piatti di carne o di pesce. La sua popolarità sul mercato è cresciuta negli ultimi 10 anni, offrendo oggi numerose opportunità nella produzione e nel marketing; in Germania non possiamo parlare di boom dei Rosati, tuttavia il suo potenziale non sembra essersi esaurito».
Infine, uno spaccato sull’evoluzione del vino rosato in Italia dagli anni ’60 a oggi l’ha fornito Sandro Sartor, amministratore delegato di Ruffino Srl, che ha ripercorso la storia del Rosatello Ruffino – il rosè italiano in auge negli anni ’60 e rilanciato nel 2013. «Erano gli anni ’60 – ha raccontato Sartor – quando Ruffino introdusse fra le sue referenze il Rosatello, prodotto da uve pugliesi, associando ad esso una bottiglia speciale; un legame indissolubile fra contenitore e contenuto che ha dato vita a un vino in grado di segnare la storia dei vini Rosati. Il principale mercato del Rosatello è senza dubbio l’Italia, ma è anche esportato in alcuni paesi come Germania e Nord Europa. In Italia il mercato dei rosati ha segnato il passo negli anni ’80 e ’90 ma negli ultimi cinque anni si è iniziato a registrare un interesse crescente da parte dei consumatori».
Dopo il successo delle prime tre edizioni, che ha consacrato il Concorso enologico nazionale dei vini Rosati d’Italia come primo e unico riconoscimento specialistico italiano del settore e punto di riferimento per la filiera del Rosato, non resta che attendere il prossimo anno per celebrare, ancora una volta, questa eccellenza vinicola in costante ascesa.
Redazione Newsfood.com