CON L’OSSERVATORIO DI SANA IL BIOLOGICO ITALIANO AI RAGGI X

3 Settembre 2012
L’Osservatorio di SANA 2012 prende in esame le dinamiche della filiera biologica in Italia (dalla produzione agricola all’industria di trasformazione, alle vendite nei canali specializzati e
nella Grande Distribuzione Organizzata, all’export). Quest’anno l’Osservatorio è curato da NOMISMA, l’istituto privato di ricerca economica noto a livello nazionale ed europeo per
l’analisi del sistema agroalimentare.
I risultati dell’attività dell’Osservatorio verranno presentati l’8 settembre, nel corso di un convegno con inizio alle ore 15, al quale interverranno anche relatori del Sinab (il Servizio
d’informazione nazionale sull’agricoltura biologica istituito dal Ministero per le Politiche Agricole, alimentari e forestali), che illustreranno in particolare i dati relativi agli operatori,
alle superfici e alle produzioni agricole biologiche.
Lo studio di Nomisma, che si avvale anche della collaborazione di Federbio, la federazione interprofessionale del biologico italiano, ha come riferimento i dati disponibili sulle caratteristiche
della filiera biologica italiana, a partire dal settore agricolo, passando per quello industriale, fino all’andamento del mercato (congiuntura e trend), ed è finalizzato a definire il
contesto economico all’interno del quale si inserisce il profilo dei bisogni, delle preferenze e dei comportamenti di acquisto dei consumatori italiani verso i prodotti alimentari
biologici.
Per delineare la struttura del settore agricolo e l’andamento del mercato saranno utilizzati i dati provenienti da due fonti istituzionali nazionali: il Sinab nel primo caso e I’ISMEA nel
secondo, oltre al rapporto Fibl‐IFOAM per un confronto con gli scenari internazionali.
La propensione dei consumatori italiani all’acquisto di alimenti biologici emergerà invece da un’indagine diretta, condotta appositamente, che prenderà in esame un campione di 750
responsabili d’acquisto alimentari all’interno del proprio nucleo familiare. Nell’ambito di questa indagine, il comportamento di acquisto delle famiglie emergerà dall’analisi dei dati
relativi ad un campione di almeno 400 acquirenti di prodotti biologici (individuati tra i 750). Tra le variabili socioeconomiche per l’analisi dei fattori discriminanti del consumo saranno
esaminate l’area geografica, il numero dei figli, la condizione professionale dei componenti della famiglia e la capacità di spesa in funzione del reddito familiare.
Nel complesso, l’obiettivo dell’Osservatorio è verificare le prospettive del settore biologico nel contesto attuale che, a seguito della crisi economica, mostra i primi segnali di frenata
anche nel comparto dei consumi alimentari. In particolare, l’indagine diretta sui responsabili di acquisti
alimentari mira ad individuare e mettere a fuoco le ragioni alla base del positivo dinamismo del mercato del biologico che emerge dai dati delle fonti istituzionali.
Inoltre, in una logica di analisi di filiera, l’Osservatorio SANA curato da Nomisma intende dare unità, coerenza e continuità a tutte le informazioni disponibili sul biologico. Con
l’aggiunta di un ulteriore aspetto di originalità che è rappresentato dall’acquisizione di informazioni volte a colmare alcune lacune informative esistenti, con particolare
riferimento alle esportazioni di prodotti alimentari bio, dal momento che, statisticamente, i flussi bio non sono scorporati da quelli totali.
In questa logica, verrà avviato il monitoraggio permanente di un campione di imprese export‐oriented (prevalentemente di trasformazione) al fine di intercettare le aspettative degli
operatori verso i mercati esteri, Europa, USA ed Estremo Oriente in particolare. L’obiettivo è sapere, da subito, cosa gli operatori si aspettano dai mercati esteri e, in prospettiva,
quanto il bio vale nel comparto export del Made in Italy.
Bologna, 13