Con la vendita diretta si sconfigge il caro vita e si scoprono nuovi stili di consumo
12 Ottobre 2007
Pisa – “Il caro prezzi contribuisce ad aumentare l’indice di gradimento dei consumatori per i canali di vendita che portano l’offerta direttamente dal campo alla tavola, questa
modalità di vendita garantisce un assortimento stagionale, diversificato per area territoriale, a basso impatto ambientale e, cosa che non guasta, assai conveniente”, spiega Stefano
Masini, responsabile nazionale filiera corta di Coldiretti, intervenendo alla tavola rotonda organizzata a Pisa, dall’organizzazione agricola con Federconsumatori Toscana.
“Coldiretti, attraverso il potenziamento della filiera corta, intende accrescere il potere contrattuale delle imprese associate che possono aggiungere valore ai loro prodotti; sono in grado di
proporsi come garanti verso il mercato; riescono ad esercitare influenza e controllo sui processi di filiera. Oggi più che mai – ha aggiunto Masini – occorre rilanciare il tema della
partecipazione dei cittadini-consumatori perché solo coinvolgendoli direttamente è possibili portarli a fare scelte consapevoli e attente, guidate dalla logica espressa dalla
lingua e dal palato, con una netta rivincita dei contenuti sull’immagine. Lo shopping in fattoria dà a un fatto commerciale anche il valore di esperienza, basata sul racconto delle
caratteristiche del prodotto e dei luoghi in cui questo nasce, sulla conoscenza delle tradizioni e delle pratiche, che offre l’opportunità per reinventare nuovi stili di vita e consumo.
La Toscana, dove la struttura economica, la diffusione delle strade dei prodotti, il turismo e la mobilità, hanno favorito questo processo di affermazione della filiera corta, sono oltre
5.000 le aziende che hanno colto l’occasione e offrono la possibilità al consumatore di acquistare senza intermediazioni: un trend che è tutto in crescita e che, adesso, deve
essere supportato dalle scelte delle amministrazioni locali”, ha concluso l’esperto di Coldiretti.