Con la direttiva nitrati a rischio molte aziende zootecniche
6 Febbraio 2007
“Appare sempre più urgente la necessità di sostenere le Regioni al fine di ottenere un Piano di adeguamento relativo alla messa in conformità rispetto ai vincoli
della condizionalità e alle delimitazioni delle aree vulnerabili, soprattutto dove è di assoluta gravità l’impatto dell’applicazione della direttiva
nitrati”.
E’ quanto evidenzia il presidente della Cia-Confederazione italiana agricoltori Giuseppe Politi che si fa portavoce del profondo disagio degli agricoltori che rischiano di non svolgere
validamente la loro attività imprenditoriale davanti a normative che pongono ostacoli notevoli.
“Questo Piano di adeguamento -afferma Politi- è indispensabile per assicurare un impatto morbido dei provvedimenti e, nello stesso tempo, permettere l’avvio di investimenti
per impianti aziendali a biogas, di compostaggio e coltivazioni fitodepuranti, in maniera che nelle Regioni, specialmente quelle del Nord Italia, dove il problema determinato dalla direttiva
nitrati è fortemente sentito, si possano dare risposte valide alle preoccupazioni dei produttori zootecnici. Senza di ciò, si avrebbero pesanti conseguenze per il settore della
zootecnia, innestando anche un pericoloso processo di abbandono produttivo”.
“La questione nitrati -sottolinea il presidente della Cia- sta alimentando grandi preoccupazioni tra i produttori, poiché il rispetto dei vincoli posti dall’Unione europea
rischia di essere pagato a caro prezzo, con gravi ripercussioni per le aziende e per importanti comparti dell’agroalimentare italiano di qualità, come il Parmigiano Reggiano, il
Grana Padano e il Prosciutto di Parma”.
“L’avvio di un Piano di adeguamento è, quindi, l’unica strada da percorrere -conclude Politi- per garantire agli allevatori bovini e suini di proseguire nella loro
attività salvaguardando, nel contempo, i livelli produttivi della nostra zootecnia”.