Codice di condotta per internet firmato da Msn e Yahoo! in Cina
31 Agosto 2007
Pechino – I principali server presenti in Cina firmano con il governo di Pechino un ‘codice di condotta’. Che li impegna a ‘non diffondere messaggi erronei o illegali’ nonché a
promuovere l’uso dei veri nomi da parte dei blogger. L’accordo, che coinvolge anche Msn e Yahoo!, preoccupa Reporters sans Frontieres: si rischia infatti ‘una nuova ondata di repressione e di
censura’ venendo meno l’anonimato dei blogger.
Il codice di condotta è stato elaborato dalla Internet Society of China (Isc), un organismo semiufficiale i cui membri appartengono all’Accademia delle Scienze o a altri enti vicini al
Partito Comunista Cinese. L’accordo con i provider è stato firmato questa settimana, anche se gli uffici pechinesi di Msn e Yahoo! non lo hanno né smentito né confermato.
L’iniziativa della Isc potrebbe essere collegata all’avvicinarsi del diciassettesimo congresso del Partito Comunista, la cui data è tenuta segreta ma che secondo indiscrezioni dovrebbe
aver luogo nella seconda settimana di ottobre. Negli ultimi giorni 60 persone sono state arrestate nel nordest della Cina con l’accusa di aver diffuso notizie false a questo proposito, usando
internet o gli sms. In precedenza, i direttori dei principali giornali erano stati ammoniti a prestare la massima attenzione a non pubblicare notizie che potrebbero turbare l’ atmosfera
‘armoniosa’ che secondo la leadership cinese dovrebbe circondare il congresso.
Questo clima preoccupa Reporters sans Frontieres, che vedono nel ‘codice’ un nuovo pericolo per la libertà d’espressione: ‘Si tratta – afferma Rsf – della fine dei blog liberi in Cina’.
L’iniziativa infatti ‘avrà conseguenze molto gravi sulla blogosfera cinese e che segna la fine dei blogger anonimi. Rischia di aprirsi una nuova ondata di repressione e di censura’.
Negli ultimi cinque anni internet ha dato sempre più spazio all’espressione dell’opinione pubblica, non sempre in sintonia con le opinioni delle autorità. L’ultimo episodio,
questa settimana, è stata la comparsa su YouTube di un video, forse girato con un telefono cellulare, sulle proteste dei familiari dei 181 minatori intrappolati sottoterra a Xintai,
nella provincia dello Shandong.
(24 agosto 2007)