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Cinghiali: un pericolo in aumento nel bolognese

By Redazione

Coldiretti – Oltre ai danni economici per l’agricoltura ora è a rischio anche la vita quotidiana della popolazione nei piccoli centri e perfino nelle città, Coldiretti
torna a suonare con forza l’allarme cinghiali: “Solo nell’area appenninica di Vergato” afferma Dino Bettini, segretario di zona di Coldiretti Vergato, nel 2007 abbiamo ricevuto oltre 400
segnalazioni di danni provocati da ungulati. E sono in aumento anche i casi di cinghiali che attraversano le strade, nel nostro Appennino, avventandosi sulle automobili, provocando di
conseguenza gravi incidenti stradali.”

Una crescita che – precisa Bettini – sembra favorita quest’anno dal clima insolitamente caldo della prima metà dell’anno che ha favorito un “baby boom” anticipato per cervi, lupi e
cinghiali nelle campagne, dove questi animali selvatici scorrazzano seminando il panico sulle strade con danni alle persone, alle strutture e alle colture agricole.
“Nelle aree più isolate” dichiara Claudio Governi, Responsabile Ambiente e Territorio di Coldiretti Bologna “è ormai a rischio la stessa esistenza dell’attività agricola,
per il continuo passaggio di vere e proprie mandrie.”
Ma non è un problema limitato alle aree montane: nel 2007 gli agricoltori hanno denunciato ingenti danni ai loro campi, anche se situati nella prima periferia bolognese, sui colli che
circondano la città. Ed è di ieri la notizia che addirittura nella capitale un cinghiale ha ferito un uomo impegnato nel cortile di una scuola della periferia Nord.

“Si tratta di episodi” commenta Governi “che confermano in tutta Italia la moltiplicazione di animali selvatici, che hanno cominciato ad arrivare anche nei paesi e nelle città provocando
incidenti e danni a cose e persone.” Si registra infatti in tutto il Paese un drastico aumento del valore dei danni causati dalla fauna selvatica, che secondo un rapporto Eurispes sono pari a
70 milioni di Euro. Nel solo territorio di Bologna nel 2006 sono stati richiesti alla Provincia danni all’agricoltura per 388.564 euro, contro i 323.510 del 2005.
“Cifre” conclude Governi “di un problema in aumento, non arginato adeguatamente dagli inefficaci interventi attuati finora. E’ urgente garantire il riequilibrio biologico del territorio prima
che, oltre all’ingente danno economico apportato all’agricoltura, questa invasione comporti irreversibili danni ambientali e gravi pericoli per gli abitanti non solo delle aree appenniniche, ma
ormai anche delle nostre città.”

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