CINA, NUOVO CAMPIONE DEL GLOBALISMO – dati impressionanti

10 Giugno 2018
Date: Sun, 10 Jun 2018
Subject: Programma Cina promosso da ISPI e Pirelli e da Focus Cina – Assolombarda Milano – IEA Istituto Europa Asia informa – Giugno 2018
CINA, GLOBALISMO E GLOBALIZZAZIONE
A 40 anni esatti dall’inizio dell’apertura e delle riforme economiche, la Cina oggi non è più la fabbrica del mondo, ma una potenza industriale che punta all’ avanguardia tecnologica nei principali settori high-tech.
Dopo aver sapientemente beneficiato dalla globalizzazione economica realizzata dalle grandi multinazionali occidentali, oggi si pone come fautore del multilateralismo e di una nuova era di integrazione globale, nella quale vuole essere protagonista nella definizione di istituzioni, regole e standard. Ma quale multilateralismo sarà possibile e quali potranno essere le opportunità di cooperazione vantaggiose per l’Italia?
La risposta è venuta dalla conferenza dal titolo “Cooperating with China as a new global champion”, svoltasi in Assolombarda a Milano, che rientra nelle attività del nuovo Programma Cina promosso da ISPI e Pirelli e da Focus Cina, progetto sulle opportunità di business delle province cinesi.
Ogni volta che si partecipa ad una conferenza sulla Cina si resta stupefatti: dati e cifre offrono un’immagine del Paese sempre nuova, pochi anni equivalgono a una generazione di qualsivoglia Paese occidentale. Nel 2020 la Cina conterà su una classe media di 250 milioni di persone; lo scorso anno registrava 260 città con oltre un milione di abitanti (in Europa sono 18 e negli Usa 10).
Nuova Via della Seta hight tech
Ogni anno sforna 5 milioni di laureati altamente preparati, utilizza 90.000 robot, il 31% di quelli operanti nel mondo, percentuale che salirà al 40% il prossimo anno. Il progetto Belt and road Initiative, da noi più romanticamente chiamato Nuova Via della Seta, destinato a legare Europa e Cina con una serie di infrastrutture terrestri e marittime, coinvolge 60 Paesi, più della metà della popolazione mondiale, tre quarti delle riserve energetiche e un terzo del prodotto interno lordo globale.
Investimenti diretti cinesi in Italia
I dati degli investimenti diretti: boom dell’M&A cinese in Italia (da un valore di 2,5 miliardi nel periodo 2009-2012 a 20,4 miliardi dal 2013 al primo trimestre di quest’anno), con una crescita apprezzabile anche in senso contrario da un modesto 0,2 miliardi a 2,5 miliardi.
Opportunità per le imprese italiane?
Mercato di enorme interesse quello cinese, quindi, ma certamente non l’Eldorado, in particolare per le imprese italiane.
Per citare, l’imprenditore che intende localizzarvisi ha a che fare con 18 “autorità” burocratico-amministrative, talvolta con normative contraddittorie, e con competenze sovrapposte.
Ma la Cina sta cambiando, e con straordinaria rapidità come al solito: riduzione di dazi, possibilità di acquisire la maggioranza di società in vari settori, la possibilità di vincere cause giudiziarie in loco ne sono alcune testimonianze.
International Import Expo a Shanghai
Nell’ottica di una politica che intende strappare agli Usa – tra le altre cose – anche la bandiera della globalizzazione e del libero mercato, la prima maxifiera dedicata esclusivamente all’importazione di prodotti e servizi dall’estero: l’International Import Expo che si terrà a Shanghai dal 5 al 10 novembre ed è destinata a diventare una piattaforma annuale di attrazione di business.
Si prevede un afflusso di 150mila operatori economici; l’Italia sarà presente con un grande padiglione nazionale, ed esporrà inoltre in spazi settoriali comuni dedicati ad abbigliamento e accessori, alimentare e bevande, apparecchiature medicali, macchinari intelligenti e servizi (design).
Tra ambasciata italiana in Cina (9 addetti commerciali contro i 50 dell’ambasciata tedesca e i 30 di quella francese) e Assolombarda sarà istituito uno «sportello virtuale» per facilitare i contatti a distanza delle piccole imprese italiane con interlocutori cinesi. L’Italia sarà quest’anno il Paese d’onore alla Western China International Fair di Chengdu il 20-24 settembre.
Business Forum Italia-China
Imminente, invece, il Business Forum Italia-China, che si sdoppia in due città – Dalian (provincia di Liaoning) e Qingdao nello Shandong – dal 18 al 22 giugno.
Più che a un’epoca di cambiamento, siamo a un cambiamento d’epoca per la Cina. Che nei confronti dell’Italia ha grande rispetto e considerazione in quanto abituata a mettere in rapporto le due antiche civiltà, quella romana e quella cinese, appunto. Ma ci chiede un approccio a 5C: concretezza, continuità, comunicazione, creatività, credibilità.
Che non sempre siamo in grado di garantire: come imprese siamo credibili – mentre i tedeschi dicono “Questa è la nostra tecnologia, prendere o lasciare”, noi diciamo “Questa è la nostra tecnologia, come possiamo adattarla alle vostre necessità?” – come sistema Paese un po’ meno.
Nuova Via della Seta a rischio per l’Italia

Rischiamo di perdere il ruolo di terminale-chiave mediterraneo del progetto Nuova Via della Seta a causa delle incertezze e confusioni della politica nostrana. Occorre attivare solidi tavoli istituzionali che offrano una visione e un percorso, senza approssimazioni, con chiarezza di progetti e appuntamenti costanti.
Alla conferenza, l’ISPI ha presentato il nuovo rapporto «China: campione di (quale) globalizzazione?», coordinato da Alessia Amighini, che affronta in termini problematici le questioni legate al nuovo ruolo internazionale del Paese e alla sua ricerca di estensione di influenza in tutti i campi.
Sono intervenuti: Ettore SEQUI, Ambasciatore d’Italia in Cina (in collegamento da Pechino); Alessandro SPADA, Vice Presidente, Assolombarda; Marco TRONCHETTI PROVERA, Vice Presidente Esecutivo e Amministratore delegato, Pirelli e Co-Presidente Business Forum Italia Cina ; KUANG Yingqiu, Research Fellow, Asia-Pacific Foundation of Canada; Armando BARUCCO, Capo Unità Analisi e Programmazione, Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale; Renzo CAVALIERI, Of Counsel, BonelliErede e Università di Venezia “Ca’ Foscari”; Antonino LASPINA, Direttore, Ufficio di Coordinamento Marketing, ICE; LI Bin, Ministro Consigliere, Ufficio Commerciale, Ambasciata della Repubblica Popolare Cinese in Italia; Michele SPARTÀ, Associate Partner, KPMG.
Foto cover:
– Achille Colombo Clerici presidente Europasia