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Cibus negli Usa incontra gli operatori dell’alimentare

Cibus negli Usa incontra gli operatori dell’alimentare

By Redazione

Una delegazione di Fiere di Parma ha  partecipato a New York alla 56esima edizione di “Summer Fancy Food”, la  più importante fiera alimentare alimentare ed ha registrato
grandi  opportunità di penetrazione nel mercato statunitense del made in Italy  alimentare, che sta passando da una dimensione etnica e di nicchia a  sistema di
“referenziamento” strategico per i distributori Usa. La manifestazione, tenutasi dal 27 al 29 giugno, ha visto la presenza di  2500 espositori, tra i quali centinaia di stand italiani, e
degli  operatori americani della Grande Distribuzione, della ristorazione,  importatori e buyer internazionali.

La delegazione di Cibus, guidata da  Elda Ghiretti, Cibus Manager e Marcella Pedroni, Responsabile dei  Progetti Internazionali di Fiere di Parma, ha avuto un incontro con un folto
gruppo di operatori  e giornalisti specializzati per presentare ai retailer americani ed ai  protagonisti del Made in Italy alimentare i programmi di sostegno 
all’internazionalizzazione di Cibus negli anni 2011 e 2012. L’incontro è avvenuto al ristorante “Marea”, luogo simbolo del “made in  italy but delivered in Usa”, ed è stato
concepito anche come  prosecuzione di Cibus 2010 per incontrare sia gli operatori americani  che vi avevano preso parte sia la platea dei frequentatori del Fancy  Food con
l’obiettivo di fare un check sul made in Italy nel mercato USA.

La riunione si è aperta con una presentazione del Ceo di Fiere di Parma  Antonio Cellie, intervenuto in qualità di specialist, che ha  sottolineato come stiano rapidamente
mutando le prospettive del made in  italy alimentare in USA. Basti pensare che il mercato “Deli”, la vendita  di prodotti gastronomici freschi, negli Usa ha continuato a crescere 
anche negli ultimi due anni, pur difficili per quanto concerne i consumi  americani, raggiungendo la dimensione di 21 miliardi di dollari e  diventando quindi la categoria più
importante per i retailers a stelle e  strisce; e non dimentichiamo che gli USA sono e resteranno di gran lunga  il maggiore mercato alimentare del mondo (basti pensare che le
vendite  alimentari nella Grande Distribuzione sfiorano i 400 miliardi di dollari  e i consumi complessivi, comprendendo anche gli altri canali di vendita,  arrivano a 1.200
miliardi di dollari).

“Tutte le categorie di prodotti alimentari ‘italian inspired’ — ha  detto Cellie – dagli oli ai caffè fino a pizza e piatti pronti mostrano  tassi di crescita superiori alla
media. Il problema quindi per  l’industria italiana è comprendere e gestire questa transizione che sta  portando il made in Italy da una dimensione etnica e di nicchia a 
sistema di ‘referenziamento’ strategico per il retail statunitense”. “Questo fenomeno sta generando grandi opportunità — ha proseguito  Cellie – ma le imprese italiane dovranno
essere in grado di costruire e  gestire partnership con catene che mediamente sono da tre a 10 volte più  grandi di quelle operanti in Italia e hanno un modello di
relazione  completamente diverso. Le fiere specializzate di successo, come Cibus e  Fancy Food, servono proprio a questo: a costruire momenti e piattaforme  di relazione e di
evoluzione permanente al fine di ottimizzare le  relazioni tra le eccellenze dell’offerta e della domanda”.

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