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Chiuso il Vertice di Bali sul clima

By Redazione

«Grazie allo sforzo congiunto dell`Europa e dei Paesi in via di sviluppo è stato evitato un passo indietro nella lotta ai cambiamenti climatici, gli USA sono stati isolati e
costretti a ritrattare le loro posizioni: se il miope ostruzionismo di Washington ha impedito di raggiungere un risultato efficace, si è aperta comunque una nuova prospettiva .

Il merito del risultato di Bali va ascritto all’Europa, che si è presentata ai negoziati con la decisione già presa di tagliare unilateralmente le emissioni del 30%, e ai paesi
emergenti, come Cina, India e Sud Africa, che hanno capito l’urgenza e l’inderogabilità della riduzione dei gas serra e hanno saputo giocare un ruolo fondamentale nella
trattativa».

Questo il commento di Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale di Legambiente, alla notizia della conclusione dei negoziati di Bali che ha indicato un taglio del 25-40% alle emissioni dei
paesi industrializzati entro il 2020.
Come conferma l`ultimo rapporto dell`Ipcc per evitare il collasso degli ecosistemi è necessario un cambio di rotta urgente, che porti a dimezzare le emissioni climalteranti entro il
2050. A Bali si è deciso di avviare nuovi negoziati che dovranno concludersi entro il 2009 con un accordo sul clima che integri il protocollo di Kyoto. Ma sulla sostanza degli impegni
c`è ancora molto da fare.
«L’Europa ha saputo essere compatta e rappresenta, Germania e Gran Bretagna in testa, il fronte più avanzato nella lotta ai cambiamenti climatici. Deve continuare su questa strada
e indicare la rotta – ha aggiunto Cogliati Dezza -. Ci auguriamo che all’appuntamento di Copenhagen gli Stati Uniti siedano al tavolo dei negoziati con una nuova amministrazione che sappia
liberarsi dell’eredità negazionista dell’era Bush. Dal canto suo, l’Italia oggi è ferma al palo e deve recuperare il distacco dal resto dell’Europa, mettendo in atto una profonda
revisione della politica energetica che punti su fonti rinnovabili, efficienza e mobilità alternativa».

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