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Caso Englaro, Sacconi: paradossale che Eluana sia l’unica persona a dover morire per una volontà presunta

By Redazione

“Qualunque cosa faremo o non faremo costituirà comunque una decisione consapevole”.

Lo ha affermato il ministro del Welfare Maurizio Sacconi che in una nota ha spiegato come il Governo intende muoversi nella vicenda di Eluana Englaro, la donna da 17 anni in stato
vegetativo persistente, ora a Udine per l’interruzione dell’alimentazione e dell’idratazione artificiali, concessa dal decreto della Corte d’Appello di Milano.

“Viviamo ore nelle quali coloro che hanno la responsabilita’ del bene comune sono chiamati a decisioni alte e difficili perche’ riguardano il senso della vita e il suo
confine con la morte. E’ piu’ che mai legittimo avere dubbi sia di carattere formale che sostanziale. Soprattutto i profili sostanziali ci fanno sentire piccoli di fronte a
interrogativi cui la scienza non sa dare una risposta. Dal punto di vista formale sono molteplici le opinioni circa la legittimita’ degli atti compiuti e di quelli che potrebbero
essere ulteriormente assunti”.

“Io credo che laicamente, tra tante incertezze ci puo’ aiutare quel principio di precauzione, quel criterio di prudenza, che spesso ci ha orientato in relazione agli animali,
all’ambiente e ai beni immobili. Ed e’ inevitabile che un orientamento nel segno della cautela conduca, tra la vita e la morte, alla scelta della vita. C’e’
peraltro un’evidente e larga maggioranza parlamentare fatta di persone che arrivano attraverso percorsi motivazionali diversi a questa stessa conclusione”.

“Sarebbe comunque paradossale che Eluana Englaro dovesse essere l’unica persona a morire sulla base di una volonta’ presunta, dal momento che la futura legge sulla fine di
vita non potra’ non recepire il principio, contenuto nelle proposte dei diversi schieramenti, a proposito di una volonta’ che deve essere esplicita e certificata, ma che mai
puo’ essere indirettamente ricostruita”.

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