Caro benzina: duro colpo anche per l'agricoltura
7 Novembre 2007
Il continuo vertiginoso rincaro del petrolio, che ha portato a nuovi record assoluti del prezzo della benzina e del gasolio, pesa in maniera sempre più pesante anche sulle imprese
agricole che hanno visto, nei primi nove mesi dell’anno, lievitare i costi della “bolletta petrolifera” di oltre il 25 per cento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Il che ha significato un maggior esborso di oltre 100 milioni di euro da parte dei produttori agricoli. A rilevarlo è la Cia-Confederazione italiana agricoltori per la quale il settore,
che già è costretto ad operare in una situazione di crisi strutturale, si trova ad affrontare un’altra emergenza costituita proprio dal caro-carburante.
Già nel 2006 -ricorda la Cia- gli agricoltori hanno dovuto fare i conti con crescenti costi di produzione e previdenziali. E quelli relativi al carburante hanno inciso in maniera
allarmante. Basti pensare che nel corso dell’anno scorso le aziende hanno dovuto sborsare 280 milioni di euro in più rispetto al 2005 a causa delle vertiginose lievitazioni del petrolio.
Le imprese agricole che più hanno risentito dell’aumento -afferma la Cia- sono quelle serricole che fanno uso del gasolio per riscaldare gli ambienti dove si coltivano, in particolare,
ortaggi, fiori e piante. Ma anche nella zootecnia i consumi di carburante hanno fatto sentire i loro effetti, soprattutto per quello che concerne il riscaldamento delle stalle e gli impianti di
mungitura. Stesso discorso per le macchine agricole, il cui uso ha fatto crescere gli oneri per le aziende nella voce energetica.