Cà Pelletti-Locanda Italia apre a Bologna e a Milano

25 Marzo 2017
Con il suo “La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene” Pellegrino Artusi ha probabilmente unificato l’Italia. Adesso, in suo nome, un’azienda di Lavezzola, in provincia di Ravenna, Surgital creata dalla famiglia Bacchini, ha deciso di diffondere la vera cucina emiliano-romagnola e tosco-romagnola in Italia e all’estero.

Almeno questa sembra la mission di Cà Pelletti-Locanda Italia, il brand scelto dalla famiglia Bacchini per i due primi locali aperti a Bologna e a Milano. E’, in pratica, la trasposizione, in centro città, della stessa atmosfera che il viaggiatore dei tempi di Pellegrino Artusi, cioè alla fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento, trovava nelle Ca’, la casa colonica tipicamente tosco-romagnola a metà tra la cascina di campagna con ampia aia e stalla e metà osteria. La Ca’ era un luogo di scambio e di incontro dove gli avventori abituali incontravano quelli occasionali e dove si stipulavano veri e propri affari con la sola stretta di mano.

Alla Ca’ si mangiavano i piatti semplici della tradizione, con la pasta che la padrona di casa tirava al mattarello sotto gli occhi dei clienti, per fare poi cappelletti, tortellini, tagliatelle, lasagne, serviti insieme ad altri piatti tutti a base di quanto si produceva nei campi attorno alla cascina, compreso il vino.
All’epoca la Ca’ era tanto più rinomata quanto più si mangiava e si beveva meglio, ricorda Lisa Fontana, animatrice del blog http://www.tasteandstyle.it, incaricata di “guidare” le sei serate che il management di Cà Pelletti ha organizzato per fare conoscere la vera, autentica cucina tosco-romagnola.
A Cà Pelletti di Milano, aperta in piazza Gae Aulenti, nel nuovo moderno quartiere di cui si è dotato il capoluogo lombardo, per fare vedere l’arte di tirare la pasta, sono arrivate due “sfogline” da Bologna, Elena Fortini e Monica Parisi dell’associazione Italyfoodnest, impegnate nella riscoperta e valorizzazione delle antiche tradizioni romagnole, che con grazia e professionalità hanno tirato la pasta e poi hanno riempito e “sigillato” tortellini bolognesi e cappelletti romagnoli, serviti rispettivamente in brodo di manzo e gallina, e con burro e scaglie di parmigiano.
A parte la qualità dei piatti – il menù comprendeva anche i bartlaz – che sono dei ravioli ripieni di piadina e squacquerone -, il clou della serata è stata l’esibizione di Monica con Cristina che sottolineava l’eleganza e la bravura di come la sua collega tirava la pasta. Uno spettacolo bellissimo e talmente coinvolgente, che gli ospiti – donne, uomini e ragazzi – hanno voluto provare a fare la pasta fresca.
Assistendo ad uno spettacolo del genere, beh, è facile affermare che la mission di Cà Pelletti-Locanda Italia di diffondere il mangiare emiliano-tosco-romagnolo, ma anche l’arte di preparare questi piatti a casa propria così come più di un secolo fa ha fatto Pellegrino Artusi (per le due sfogline il suo libro è Bibbia), parte con il piede giusto.
Cioè, con il coinvolgimento di buongustai che entrano da Cà Pelletti per degustare un’ottima tagliatella e se c’è l’opportunità, ne approfittano per “allenarsi”. Grazie alle serate-didattiche che Cà Pelletti ha organizzato per diffondere la cucina e l’arte della cucina catalogata dal grande Artusi. Tant’è che giovedì 30, a Milano, è programmata “Romagna in pasta”, serata enogastronomica dedicata alla cucina emiliano-romagnola, con lo chef Francesco Beatini a preparare lasagne e pasta al forno, magari facendosi aiutare da alcuni volenterosi clienti del locale.
Da Cà Pelletti, è bene sottolinearlo, non si rischia di restare a digiuno, a qualsiasi ora della giornata. Perché i piatti sono sempre disponibili. E si tratta di gnocchi e tagliatelle al ragù, pici toscani con cacio e pepe e lasagne al forno, i cannelloni e i garganelli, tortellini e cappelletti; oltre, ovviamente, ad una gran bella selezione di formaggi e salumi, sformati di verdure e piadina artigianale nonché dolci tipici regionali. Tutto accompagnato da vini emiliano-romagnoli. Come il Pagadebit frizzante delle Cantine Celli che la sommelier Lisa Fontana ha abbinato all’aperitivo; il Lambrusco Reggiano delle Cantine Quercioli servito con i bartlaz; il Sangiovese Casticiano delle Cantine Celli per tortellini e cappelletti mentre l’Albana dolce Le Querce è stato ottimo con i due dolci che hanno chiusa la serata.
Cà Pelletti Locanda Italia
Via Altabella, 15 c/d – tel. 051.266629
Bologna
Piazza Gae Aulenti, 1 – livello -1
Tel. 02.65560926
Milano
Maria Michele Pizzillo
per Newsfood.com