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Bergamasca in camera, Garibalda a tavola

Bergamasca in camera, Garibalda a tavola

By Redazione

Certamente una domenica da ricordare, domenica 18 aprile 2010 in quel di Stezzano (Bg) nel magnifico contesto del Grand Hotel del Parco, festa annuale dei panificatori orobici in occasione del
lancio del nuovo tipo di pane.

Papillon“, al secolo Paolo Massobrio testimonial della “Garibalda” e Attilio Scotti che con il collega giornalista Roberto Vitali hanno tratteggiato e
vivificato la giornata dei panificatori orobici con interventi mirati.


Attilio Scotti con la mascotte Capitan Pan-Pan e la sua dama





Garibalda
Nome di un nuovo tipo di pane la cui ricetta ha vinto un concorso bandito nel 2009 dall’Associazione Panificatori in collaborazione con la Camera di Commercio di Bergamo allo scopo di individuare
un pane che potesse rappresentare, per la sua singolarità e i legami con il territorio, un prodotto tipico della terra bergamasca.
La ricetta vincitrice è stata quella ideata da Giacomo Zucca, panificatore di Gandino.
Prevede l’impiego ben equilibrato di quattro tipi di farina: semola rimacinata di grano duro, integrale, gialla “fumetto”, di grano saraceno integrale.
E’ prodotto in pezzature di circa 70 grammi e 600 grammi. Il suo aspetto rustico e il suo sapore piacevole, adatto a molti abbinamenti, ne fanno un pane ben caratterizzato che può avere il
successo auspicato.
Il nome “Garibalda” (un evidente richiamo a Bergamo Città dei Mille) è stato scelto da una giuria che ha preso in esame oltre un centinaio di proposte. Emana un profumo immenso,
fragante, invitante, intrigante. Da provare, almeno una volta nella vita.

Lettera aperta al signor Corrado Zambonelli
Hotel Cappello d’Oro in Bergamo **** Best Western Premier

Complimenti per la sobrietà, signorilità, cortesia ed eleganza del Suo hotel: un hotel di classe.In camera ho trovato, come del resto in tutte le camere, sullo scrittoio, una
bottiglia di vino rosso “Bergamasca IGT” a base di Merlot, Cabernet Sauvignon e Franconia da uve provienieti dalla Valcalepio (produttore 4R di Torre dè Roveri).
Il tutto con due bicchieri da degustazione e relativo cavatappi. Finalmente in controtendenza, basta i soliti ananas ed uva cilena di benvenuto con prosecchini di serie B. Finalmente un vino
del territorio, netto, chiaro e forte. Un messaggio che promuove il territorio: Grazie
Attilio Scotti

Attilio Scotti
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