BENVENUTO BRUNELLO! BRUNELLO SUPER STAR

19 Febbraio 2010
Finalmente è arrivato Il Brunello!
E lo festeggiamo con un caloroso benvenuto; da parte di tutti, proprio tutti, sia produttori, consumatori più o meno esperti e del settore, o semplici appassionati, quest’anno Benvenuto
Brunello è di scena a Montalcino dal 19 al 22 Febbraio.
Per chi è appassionato e conosce il mondo del vino, sa già di che cosa sto parlando.
Ma quando si parla di Brunello, tutti prestiamo attenzione a quello che si dice intorno a questo vino.
Dopo tutto è una parola talmente ridondante che entra nel nostro orecchio, si fissa nella nostra immaginazione e ci fa subito pensare alla Toscana, ai vigneti, al bel paesaggio.
Subito pensiamo alle vigne che pettinano le colline la Val d’Orcia; pensiamo ad uno dei migliori prodotti della terra Toscana.
Insomma, quando si degusta il Brunello di Montalcino, non si sbaglia mai, in qualità, gusto e, perché no, abbinamento (adeguato, mi raccomando).
Ma dopo tutto è un vino dalle grandi potenzialità, per cui va comunque degustato.
Ed ogni occasione è quella giusta.
Ogni anno, quando il Brunello è pronto, è sempre una festa.
Si sente nell’aria, un frizzichio, si respira l’attesa, si pregusta il suo sapore inconfondibile, il suo corpo… Un’attesa sempre premiata!
Si, perché il Brunello ha bisogno di maturare, sonnecchiare, nelle botti delle splendide cantine del Montalcino, per 4 lunghi e pazienti anni.
Ecco allora l’attesa, dolce e trepidante.
Ecco il piacere della sorpresa, quando si stappa una bottiglia.
Si, perché quando si degusta un vino, se lo si conosce, ci si aspetta sempre qualche cosa, delle sensazioni, il sapore caratteristico, percezioni che ci parlano proprio di lui,
inconfondibilmente.
Ma ogni volta è uno stupore, una scoperta, tante emozioni.
Quest’anno si stappa il Brunello 2005, riserva 2004 (che è stata un’ottima annata) e il rosso 2008.
Tutto inizia quando mi fermo al primo banco di assaggio.
Sono gli stessi proprietari della cantina che mi versano il vino nel bicchiere.
Il suono che provoca il liquido rosso che scende, già mi fa immaginare il suo corpo, l’alcol, i suoi aromi.
È già un’emozione.
Sarà, forse anche perché è il primo assaggio, sarà anche perché ero proprio impaziente.
La prima degustazione di una lunga, lenta, affascinante giornata rarefatta in un alone di mistero e di viva curiosità.
Di interesse da parte di tutti.
Sono ben 150 aziende, di un territorio circoscritto, che vantano solo il top della produzione.
Così ho potuto conoscere al meglio questi prodotti, da vicino e tutti insieme è un’occasione che capita solo una volta all’anno.
Ho potuto conoscere i produttori, il loro lavoro, le piccole grandi realtà.
Un’opportunità unica nel suo genere.
Occasione di crescita e confronto.
Confronto che porta ad eleggere il meglio dell’annata specifica.
Lavoro alquanto duro, che si basa su piccoli equilibri, su sfumature di gusto, di percezioni.
Questo lo fanno gli esperti, i tecnici preposti della degustazione.
Lasciamo a loro questo compito. Noi, divertiamoci a degustare, con piacere, con consapevolezza, quello che forse è il più conosciuto vino italiano, sia in Italia che
all’estero.
In modo particolare negli USA.
Ma sono una sorpresa vera e propria, gli altri vini, tutti DOC.
Montalcino sembra proprio essere una terra particolarmente votata alla qualità, non ci regala solo il Brunello, nel campo dei vini di pregio.
Il Brunello è un grande vino, destinato al lungo invecchiamento, mentre il Rosso di Montalcino è un vino più giovane che unisce una imponente struttura ad una vivace
freschezza, sua caratteristica.
Anche se ha una buona resistenza all’invecchiamento, è un vino che, comunque, va bevuto giovane.
E le altre piacevoli sorprese? Ecco, gli altri due prodotti, il Sant’Antimo, altro rosso dall’importante struttura e, il Moscadello, nome che ricorda l’origine antica del suo vitigno, e non
tradisce la sua dolcezza.
Sono tutti vini, di pregio, che hanno un forte legame con il territorio di produzione, e con i produttori; ci parlano, raccontandoci chi sono, ci rassicurano su ciò che cosa stiamo
bevendo.
E ci sono tutti, proprio tutti: dalle etichette più conosciute e blasonate, a quelle meno note, dai produttori che seguono i classici metodi per produrre, a quelle piccole
realtà che invece cercano strade innovative e più naturali, avvicinandosi ad una conduzione biologica e biodinamica.
E sicuramente tutto l’operare, dalla vigna alla cantina, poi, lo si ritrova anche nel terreno.
Ma Montalcino è un vero e proprio scrigno di gusti e sapori.
Non ho solo degustato vini pregiati, ma, ho fatto un giro per il borgo, nella rocca, tra i piccoli negozietti ed ho potuto degustare i prodotti della terra toscana, della provincia senese, delle
sue antiche crete.
Non posso elencare tutto, ma… è stato un vero e proprio piacere, fare abbinamenti e sperimentare.
Chissà, forse questa sera, alcuni lettori si ritroveranno in enoteca, ad acquistare una bottiglia di Brunello, per una serata importante.
Oppure per degustare un bel Rosso di Montalcino, pregustando l’arrivo a casa e il profumo della una cena; o solo il piacere di bere un ottimo bicchiere di vino.
Isabella Ceccarelli per Newsfood.com