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Benedetto o maledetto Internet? Google, FaceBook, Twitter, YouTube… e Toro Seduto

Benedetto o maledetto Internet? Google, FaceBook, Twitter, YouTube… e Toro Seduto

By Redazione

Milano, domenica 24 novembre 2013
Modesto parere di un semplice cittadino che teme di fare la fine degli Indiani d’America.

Una volta alla domenica si andava a pescare, si stava con la famiglia, si andava alla partita; oggi “grazie” a Internet, al Note Book, ai mobile, non c’è più orario. Siamo collegati
in rete 24 ore su 24 e si può (spesso si deve) lavorare a tutte le ore.
C’è anche chi passa il suo tempo al computer (di casa e dell’ufficio) a giocare e a chattare, invece di dedicare il suo tempo ai figli. Siamo ormai tutti “Fast” e non abbiamo il tempo per
goderci la vita. E il Denaro non basta mai.
Dobbiamo imparare da Carlin Petrini. Forse un giorno ci renderemo conto di quanto sia importante, non solo per il mondo agroalimentare, il movimento SlowFood”. Lo scrivo per la terza volta, un
giorno Carlin Petrini, andrà a Stoccolma a ritirare il suo meritato premio Nobel. Non è un
missionario, è un business man, ma l’idea Slow è il freno che sta aiutando il mondo a rallentare la sua corsa verso il baratro.

Domenica 24 novembre 
Dal XVIII Rapporto “Fili d’erba, fili di ripresa” del Centro Einaudi e di UBI Banca:”La crisi ha lasciato cicatrici visibili in tutto il globo: gli Stati Uniti vivono una ripresa debole, che
non crea sufficienti posti di lavoro; in Cina e nei paesi emergenti la crescita rallenta; nel Medio Oriente e sulla sponda sud del Mediterraneo le primavere si spengono in estati violente;
l’Europa appare ripiegata su se stessa….

E’ vero, la crisi ha toccato non solo l’Italia ma tutti i Paesi del mondo.
Non siamo molto d’accordo nell’uso del verbo passato. La crisi è ancora in atto, non si sa bene quando e come potrà finire il suo ciclo.
Non vogliamo rubare il mestiere agli economisti o a coloro che “osservano” l’evoluzione dei mercati ma crediamo che ci si debba interrogare su cosa sia veramente questa crisi e da chi è
stata provocata, da chi viene costantemente alimentata.
Secondo il nostro modesto parere, la crisi economica in atto non è altro che l’espressione del profondo mutamento dei valori dell’Uomo.
Tutto ruota intorno al Dio Denaro.
Non ci sono più regole, nemmeno nella Mafia, non c’è più la Famiglia (con i suoi pregi e i suoi difetti ma comunque un sentiero ben tracciato), non c’è più la
Scuola e il timore di essere interrogati, non cè più l’autorevolezza dei genitori, (non ci sono più i genitori), non c’è più il rispetto per gli anziani, non
c’è più la Politica (quella di Peppone e Don Camillo: acerrimi nemici nelle ideologie ma fratelli nei momenti di bisogno). Non ci sono più i ricchi gaudenti da una parte e i
poveri affamati dall’altra: oggi tutti dobbiamo correre, siamo scontenti e non siamo capaci di accontentarci di quello che abbiamo. Cerchiamo tutti scorciatoie facili per arrivare al diploma,
alla laurea, alla ricchezza, al potere.
La malavita è padrona, non più con le rapine e le armi in pugno ma attraverso professionisti che usano le Leggi come armi improprie: i nuovi malviventi sono commercialisti,
avvocati, notai, dirigenti di banche, funzionari, esperti di Diritto e finanza. Per la difficoltà di accesso al credito, tanti sono ormai gli imprenditori che si sono tolti la vita per la
vergogna di non poter far fronte agli impegni presi.
Siamo entrati in Europa convinti di risolvere tutti i problemi ed invece (come sempre) i più deboli stanno pagando i debiti dei più forti.
Anche la Chiesa è in profonda crisi, anzi le Chiese.
Siamo, sempre secondo il nostro modesto pensiero, assistendo all’inizio della globalizzazione dei “Credo”, delle anime; anche lì ormai è la grande finanza che comanda. Una volta si
mandavano i missionari, portatori del verbo ma soprattutto ignari esploratori dei potenti di allora ai quali interessavano di più le spezie, l’oro, le materie prime…
Internet ha sconvolto quel pensiero. Oggi non servono più le guerre guerreggiate, oggi i mercati per il Dio Denaro si conquistano con i social… Sanno tutto di noi e ci vendono di tutto,
anche quello che non ci serve… Google, FaceBook, Twitter, YouTube… sono le nuove macchine da guerra. Sempre secondo il nostro modestissimo pensiero, ne stanno costruendo una che
riunirà sotto un’unica “etichetta” miliardi di persone convinte di essere “persone libere”… una unica Chiesa con il campanile, il minareto, le icone, la pagoda…

Cosa possiamo fare?
Quello che hanno potuto fare gli Apaches, i Sioux, i Seminoles, i Moicani quando i primi “Cavalli d’acciao” portarono la “civiltà” invadendo le loro praterie, e i grandi coltelli
iniziarono a sterminare le mandrie di bisonti, in nome del Progresso.

Quando avranno inquinato
l’ultimo fiume,
abbattuto l’ultimo albero,
preso l’ultimo bisonte,
pescato l’ultimo pesce,
solo allora si accorgeranno
di non poter mangiare il denaro
accumulato nelle loro banche.

Così disse Thathanka Iyothanka, il grande capo Sioux Toro Seduto.
Un saggio che seppe vedere nel futuro.
Nelle sue parole c’è la risposta.

Giuseppe Danielli
Direttore e Fondatore
Newsfood.com

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